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Epatite di origine sconosciuta: nessun allarme ma massima sorveglianza

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di Cinzia Santoro

World health organizetion

Nelle ultime settimane i media nazionali hanno parlato di casi di epatite di origine sconosciuta che ha colpito bambini molto piccoli. Oggi incontriamo il pediatra di famiglia della ASL di Taranto, Dottor Francesco Pastore.
Da sempre in prima linea nella cura dei suoi piccoli pazienti, Francesco Pastore è istruttore BLSD American Heart Association e direttore del Training Site American Heart Association
Direttore sanitario del centro di formazione BLSD S.I.M.B.A.
Animatore di formazione dei pediatri di famiglia della Regione Puglia.
Autore del libro “Il bambino e lo sport: tra agonismo e prevenzione”.
Coautore della guida “Sicurezza a tavola”
Coautore della “Guida al primo soccorso pediatrico” Consigliere regionale SIPPS Puglia.

L’intervista

Dottor Pastore, cosa sta accadendo?


Sta accadendo che nell’ultimo periodo vi è stato un aumento di segnalazioni di casi di Epatite acuta nei bambini, che ha riguardato soprattutto il Regno Unito. Giungono segnalazioni anche da altri paesi europei ed anche dall’Alabama, negli USA. Per ora non vi è stata alcuna correlazione certa con un virus particolare e pertanto è stata definita “Epatite di origine sconosciuta”.

Cos’è l’epatite?

 
L’epatite è una infiammazione del fegato da parte di virus cosiddetti epatotropi che può avvenire con una trasmissione variabile ed una diversa epidemiologia. Anche la gravità della malattia è diversa, potendo passare in forma inapparente, con sintomi lievi, o con sintomi molto gravi fino a portare al trapianto di fegato o in alcuni casi portare alla morte o cronicizzarsi. 

In Italia ci sono casi?


In Italia sono stati registrati finora solo 11 casi ma il Ministero della Salute ha inteso comunque emettere una circolare in data 23 aprile, in cui viene fatto il punto della situazione a livello epidemiologico. La maggior parte dei casi, come già detto, riguarda il Regno Unito. Nella circolare si sottolinea come queste epatiti sono per ora di origine sconosciuta e si invitano tutti i MMG e i PLS, gli ospedali e le strutture sanitarie di segnalare qualsiasi caso sospetto per l’eventuale approfondimento diagnostico.

In Puglia?


Finora da noi non è stato segnalato alcun caso.

Nella nostra regione i piccoli sono vaccinati sia per l’epatite B che per l’epatite A.  Questi due vaccini offrono una protezione anche in caso di epatite da adenovirus?


La Puglia è una delle regioni italiane in cui i bambini sono protetti con il vaccino sia verso l’Epatite A che verso l’Epatite B. Ricordiamo che la trasmissione di queste malattie è diversa: l’Epatite A si trasmette per via oro-fecale (possibile l’infezione con il consumo di frutti di mare crudi, verdure o frutta lavati male) e nel 1996 vi fu una gravissima epidemia (oltre 5000 casi) che spinse le autorità sanitarie pugliesi a proteggere tutta la popolazione pediatrica con il vaccino, che viene fatto in due dosi, una a 13 mesi e l’altra dopo circa un anno. Inutile dire che il vaccino ha azzerato i casi di Epatite A. L’Epatite B si trasmette invece attraverso il sangue o rapporti sessuali ed è diffusa in tutto il mondo. I bambini vengono vaccinati (una vaccinazione ormai universale) con tre dosi che sono somministrate con il cosiddetto vaccino esavalente nel terzo, quinto e undicesimo mese di vita. Il vaccino protegge contro questi due ceppi (A e B) e quindi non ha alcuna efficacia contro l’adenovirus, che fondamentalmente provoca patologie di carattere respiratorio, ma che come tutti i virus può andare ad interessare qualsiasi organo, fermo restando che finora non è stata accertata tale eziologia, sebbene sia stato segnalato l’adenovirus in una parte dei casi in questione.

Quali sono i sintomi dell’ epatite?


Come ho detto prima l’epatite acuta può passare anche in forma in apparente o simil-influenzale o può dare dei sintomi come febbre, nausea, vomito o diarrea, spossatezza e dolore in sede epatica. Ma il sintomo principale che ci deve far sospettare un ‘epatite acuta è l’ITTERO, ovvero un colorazione giallastra delle mucose e della cute, che può accompagnarsi a feci chiare ed urine scure e ad un aumento della transaminasi. I sintomi possono poi diventare molto gravi e portare all’insufficienza epatica che può richiedere il trapianto di fegato come in 3 dei casi pediatrici che ci sono stati in questi mesi. Solo in caso di sintomi sospetti, come quelli descritti prima, devono immediatamente contattare il proprio pediatra in modo che possa essere valutata la condizione clinica con l’esecuzione tempestiva di accertamenti diagnostici con esami di laboratorio. Non ci sono cure specifiche ma solo terapie di supporto. 

Ci sono casi di bambini colpiti da questa grave patologia che erano stati vaccinati contro il covid?


Non vi è stata alcuna segnalazione di casi del genere anche perché la maggior parte dei casi ha riguardato la popolazione tra 1 e 5 anni, che non è stata vaccinata verso SARS CoV2. In 1 caso vi è stato il riscontro dell’antigene SARS CoV2 ma per ovvii motivi non si può correlare la malattia con questo riscontro.

Cosa consiglia ai genitori preoccupati che questo virus possa colpire i propri figli?

Dott, pediatra,Francesco Pastore


Sappiamo che le epatiti si trasmettono per via oro-fecale, che sembra la via di trasmissione anche per questa epatite finora di origine sconosciuta. Pertanto l’unica raccomandazione è quella di osservare le solite norme igienico-sanitarie e segnalare al proprio pediatra l’insorgenza nei propri figli dei sintomi precedentemente descritti per una valutazione clinica ed eventuali accertamenti diagnostici di laboratorio, come raccomandato dalla circolare Ministeriale del 23 aprile scorso. Insomma nessun allarme ma massima sorveglianza. 

27 aprile 2022

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