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I margini e il dettato: l’ultimo libro di Elena Ferrante

di Anna Gomes

Elena Ferrante, la voce fantasma, famosa per “L’amica geniale” e “L’amore molesto” si apre, parlando dei segreti e dei limiti della scrittura.

E parte proprio da uno dei miti della letteratura al femminile: Virginia Woolf.
Ma Elena Ferrante va oltre, e parte da molto più lontano, dalle prime parole scritte da bambina, in un quaderno delle elementari. “L’atto di scrivere è un puro tentare la sorte” afferma.
“Scrivere, spiega la Ferrante, è possedere un senso dello scrivere ma anche andare oltre”.
I modelli che le vengono imposti-quelli della scrittura dominante, maschile- le vanno stretti, con il tempo supera i limiti della “scrittura ben calibrata, tranquilla e acquiescente”.

Manuela Mandracchia
Perdura quindi, “sotto il bisogno di ordine” ,“un energia che vuole inceppare, disordinare, deludere, sbagliare, fallire, sporcare.”
L’autrice è sempre divisa tra scrittura
 “diligente” e “smarginata”, e narra di personaggi come Olga de “I giorni dell’abbandono”,e Leda de “La figlia oscura”. “Sono la loro autobiografia come loro sono la mia”. Conclude l’autrice.
In fondo, la ‘vera vita vera’ come la chiamava Dostoevskij, “è un’ossessione, un cruccio di chi scrive.”
Ed ecco quindi “I margini e il dettato”, quattro testi, dedicati all’avventura dello scrivere, il 17, 18 e 19 novembre presso il Teatro Arena del Sole di Bologna, sarà l’attrice Manuela Mandracchia a dare voce a Elena Ferrante , scrittrice dall’identità ignota per definizione.
15 novembre 2021

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