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Dante nostro contemporaneo a 700 anni dalla morte.

di Cinzia Santoro

“La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove”
Canto I del Paradiso Divina Commedia

Riflessioni su Dante e dintorni.
Noi siamo chiamati ad essere rifrazione della luce, ed emanare la nostra luce che per il sommo poeta viene da dio. Ma credenti o meno dobbiamo ammettere che in ogni essere umano c’è quella unicità che rifrange la luce. Dunque rifrangere quella luce è cercare il paradiso. E Dante insegna che il paradiso, il purgatorio e l’inferno sono dimensioni del cuore dell’uomo. Noi stessi lo diciamo, la mia vita ora è un inferno, oppure, sto vivendo al purgatorio, o se siamo felici, ora la mia vita è un paradiso!
E Dante ci insegna che dobbiamo percorrere una via, quotidianamente, partendo dall’ inferno fino a giungere in paradiso.
Leggere Dante chiede impegno, che ci si immerga in una lingua di 700 anni fa, per apprezzarne la bellezza. La ricchezza della Divina Commedia è nei termini che Dante introduce nella lingua italiana, inventandone alcuni oggi attualissimi come “Far tremar le vene e i polsi, senza lode senza infamia, il bel paese, galeotto fu il libro, il fiero pasto ed ancora “infuturarsi” “.
Pensiamo al nostro tempo, a quanta incertezza, paura e solitudine, utilizzare questo termine ti introduce alla vita, ai progetti e al futuro. Infuturarsi è oggi l’augurio al mondo affinché esca dalla grave crisi sanitaria, economico e sociale.
Dante è anche un uomo, profondo conoscitore delle vicende politiche del suo tempo, dove c’era come oggi il problema di una vera leadership politica. Guelfi e Ghibellini, bianchi e neri, Montecchi e Capuleti, l’uno contro l’altro, proprio come nell’Italia del 2021. Parlando di Firenze scrive: “I mediocri fanno politica, i governi cadono di continuo e una legge decisa a settembre non arriva a ottobre.”
Più attuale di così non potrebbe esserlo.
27 marzo 2021

One thought on “Dante nostro contemporaneo a 700 anni dalla morte.

  1. Si è sempre pensato al Medioevo come ed un passato oscurantista. Invece non è così, è un momento della storia dell’uomo che non avrebbe età. Quando di parla del 1700, si dice che quello che avveniva prima era medioevale, così alla fine del 1800, così nel ‘900. Anche oggi diciamo che prima del digitale la società era di stampo medioevale. Insomma il medioevo è collegato ad un concetto di una società passata, e così e sempre presente in tutte le trasformazioni sociali. Se invece si collega il medioevo ad un periodo storico, allora di nota come il buio, la arretratezza, l’oscurantismo, personalmente non lo vedo. Dante, come ben descritto dall’autrice dell’articolo, dimostra la attualità di quel tempo, e delle tensioni che animavano quella società, che ora come oggi, era in continua, profonda ed incessante trasformazione. La differenza sta solo nella velocità con cui i fatti si succedevano, a dimostrazione della vitalità di quel mondo: Non c’erano strade sicure, il trasferimento fisico tra i luoghi del pensiero era rallentato, non il pensiero, non le teorie, che superavano le barriere territoriali, con i pellegrini, il monachesimo, le crociate, le lotte tra fazioni, la continua lotta tra la Chiesa e l’impero. Anche l’economia non accusava cedimenti, le varie pesti, alla fine dell’epidemia, paradossalmente acceleravano l’avanzamento della stessa economia. La politica ai tempi di Dante registrava la lotta tra elite, quasi fossero i partiti di oggi, che si alternano al potere, con visioni diverse della gestione dello stesso. Diventa comprensibile che la mutevolezza delle classi che si alternavano, non scaturiva dalle votazioni, ma dalle forze, dai soldati, delle varie famiglie, dallo loro alleanze tra i due punti di riferimento Chiesa ed Impero. Per Dante, infatti, solo la Monarchia era l’unico sistema politico in grado di dare stabilità e continuità alla vita sociale. Su questo punto i Paesi autoritari, se non proprio totalitari, sono in grado di garantire quella invocata stabilità Solo che sono, appunto con il pensiero unico. Invece, la meno imperfetta dei sistemi politici, la democrazia, si basa sul consenso, che si ottiene non solo con i favori, ma in specie nei tempi attuali, anche grazie alla propaganda sulle prospettive future di occupazione, di sicurezza, di maggiore welfare. Con strumenti digitali, quali sms, talk show, facebook twitter, manipolati o meno anche da potenze straniere. Qual’è l’insegnamento dei tempi di Dante, la sua contemporaneità, che si differenzia rispetto al Medioevo, passato e presente, la ritrovo dell’alta flessibilità aspecifica, cioè nella capacità dell’uomo di adattarsi alla evoluzione incessante e senza più confini territoriali, della società moderna: esserne protagonisti significa scrutarne il divenire, con atteggiamento di curiosità de di sano scetticismo. Auguri per le Palme: dopo cinque giorni dall’ingresso trionfale, lo stesso popolo ha voltato le spalle al Figlio di Dio. Questo è emblematico della trasformazione degli uomini.

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