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Pasqua e Pasquetta saranno amare ma non dobbiamo abbassare la guardia

 

Anna Gomes

di Anna Gomes

Saranno una Pasqua e Pasquetta amare per tutti gli Italiani, e non solo perché non si potrà uscire per la classica scampagnata del lunedi di Pasquetta, ma anche perché non ci si potrà vedere nemmeno con i familiari (causa contagi).

Giuseppe Conte

Il capo del governo, Giuseppe Conte, durante una riunione con la Protezione Civile, ha ribadito la necessita’ di rimanere in casa almeno fino al limite di contenimento fissato per il 13 Aprile.

Ma per Borrelli, capo della Protezione Civile,  sara’ necessario ampliare il blocco fino al 25 Aprile e 1 Maggio compresi. Dopo del quale, ci saranno comunque misure di contenimento, dovute alla crisi sanitaria del Corona Virus e si passerà alla fase 2, pianificata dal Governo cominciando a riaprire alcune attività commerciali. Ma, diciamolo pure apertamente, non c’è sacrificio che tenga di fronte ai centinaia di decessi al giorno, ed ai ricoverati da Covid19 che continuano a riempire gli ospedali (sopratutto al Nord) anche se la curva dei contagi si è fortunatamente fermata, lasciandoci spiragli di speranza.
E’ proprio in questo delicato momento, che non dovremmo abbassare la guardia, se vogliamo uscire da questa crisi sanitaria e non solo sanitaria, il prima possibile!
Le attività commerciali chiuse rischiano di crollare (foto di Francesco Guida)

Intanto da noi al Sud, ma ormai in tutto il mondo, i danni economici causati dal Coronavirus sono inestimabili e  le imprese chiedono aiuti più veloci, meno burocrazia, prestiti a più lunga scadenza dallo Stato.

Dovremmo partire dall’edilizia, che era già abbastanza ferma prima dell’Epidemia, perché è da lì che potremmo pensare per ripartire con una Ri-costruzione, come quella del Dopoguerra in una Italia, all’epoca, che partì proprio dai cantieri e dalle opere pubbliche.
E si rialzò pian pianino.
9 aprile 2020

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