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REGIONE PUGLIA: Farmaci in strutture pubbliche. Liquami fra i bagnanti a S. Maria di Leuca. Colonizzazione coste pugliesi

Utilizzo farmaci nelle strutture pubbliche e private: Borraccino presenta proposta di legge

Cosimo Borraccino
Cosimo Borraccino

La figura professionale del farmacista va prevista nell’organigramma di tutte le strutture pubbliche o private dove si utilizzano farmaci, compresi gli istituti di ricovero, le case di cura private ed i servizi per le tossicodipendenze: è quanto stabilito in una proposta di legge in materia di utilizzo dei farmaci, presentata oggi a Bari in Consiglio regionale da Mino Borraccino (Sinistra Italiana-Leu). All’incontro hanno partecipato anche il vice presidente della FOFI e presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Bari Luigi D’ambrosio Lettieri, il farmacista Marcello Taurino, Vincenzo Devito, presidente Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e Vito Novielli, presidente Federfarma Puglia.
Secondo Borraccino serve “una norma chiara per adeguare gli organici delle strutture al fine di razionalizzare ed uniformare l’approvvigionamento, la conservazione, l’allestimento e la distribuzione dei farmaci”. A tal fine va prevista la figura professionale del farmacista nell’organigramma di tutte le strutture pubbliche o private dove si utilizzano farmaci. Il consigliere di Sinistra italiana-Leu intende a settembre, anche nell’ambito della commissione Sanità, discutere nel merito “le questioni tecniche, confrontandoci sul tipo di strutture e sulla loro grandezza”. La pdl punta alla collaborazione in team tra il farmacista e il personale medico e quindi i medici di medicina generale, in funzione di una scelta del percorso terapeutico che trarrebbe indubbi vantaggi per i pazienti rispetto ai possibili effetti collaterali, interazioni e indicazioni terapeutiche dei farmaci scelti. Pazienti che peraltro, con la presenza del farmacista, potrebbero essere seguiti anche dopo le dimissioni in un apposito programma di controllo dell’aderenza terapeutica.

Santa Maria di Leuca, liquami tra i bagnanti. Trevisi: “Arrivano i turisti e gli impianti non reggono. AqP e Regione intervengano subito”

“Anche questo anno si registrano problemi con lo scarico di liquami in corrispondenza dell’aumento della popolazione nella marina di Castrignano del Capo a causa, probabilmente, di un errato dimensionamento di tubazioni ed impianti, che non riescono soprattutto in questo importante periodo a depurare i reflui in maniera corretta. Disagi che si ripetono ormai ad ogni stagione estiva: se 2-3 anni fa erano i tombini debordanti in pieno centro a generare uno spettacolo indecente per i turisti ed a scatenere una serie di preoccupazioni di carattere igienico-sanitario per i residenti, quest’anno il problema riguarda il canale di scarico a mare”. Lo dichiara Antonio Trevisi Consigliere regionale del M5S e componente della commissione ambiente. “Chiederò all’assessore regionale di competenza di intervenire sul focolaio di inquinamento che è in prossimità dello sbocco a mare dello scarico delle acque proveniente dai depuratore. ”

Il sistema fognario nel periodo estivo non riesce infatti a supportare il flusso di liquidi e finisce per riversare tutti i reflui non idoneamente depurati, nel canale che porta direttamente in mare tra i bagnanti.

Trevisi ricorda come il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente tra 17 e il 20 luglio 2018) effettuato in provincia di Lecce, abbia evidenziato solo un punto fortemente inquinato che è proprio nella Marina di Leuca, in prossimità del canale di scarico. Da tale studio sotto accusa, oltre al porto, c’è soprattutto il depuratore che rigetta in mare le acque trattate e che in estate entra in crisi a causa dell’aumento di presenze sulla costa.

“Un problema che deve essere risolto una volta per tutte per salvaguardare il nostro mare – prosegue Trevisi – e che va ad unirsi ai rifiuti non biodegradabili, alle schiume e macchie oleose causate dagli scarichi delle barche. La regione Puglia avrebbe dovuto pianificare da tempo il riutilizzo delle acque depurate per l’uso irriguo nei campi considerando che la nostra regione è la più sitibonda d’Italia. Santa Maria di Leuca è stretta tra due depuratori, quello di Castrignano del Capo che sta creando problemi a non finire e quello di Corsano che funziona meglio proprio perchè non riversa più in mare e l’acqua depurata in tabella 4 viene utilizzata per irrigare le campagne. La Regione – conclude – non può continuare ad essere latitante adesso che la situazione allarmante risulta ampiamente comprovata da dati e rilievi tecnici. Bisogna intervenire subito realizzando tutti gli interventi necessari per risolvere i tanti problemi che minacciano i nostri mari al fine di garantire un turismo balneare di qualità negli anni a venire.“

Direttiva Bolkestein, Mennea: “Evitiamo la colonizzazione delle coste pugliesi”

“L’applicazione direttiva Bolkstein, così com’è al momento, include anche le concessioni balneari e per gli ambulanti. Nei giorni scorsi le commissioni Finanza e Lavoro della Camera dei Deputati hanno purtroppo bocciato gli emendamenti che intendevano escludere queste concessioni. A questo punto occorre che il Governo regionale della Puglia assuma una chiara posizione politica per impedire la ‘colonizzazione’ delle coste”. È quanto chiede, con una mozione, il consigliere regionale Ruggiero Mennea, componente della IV commissione Attività produttive, per cercare di evitare i danni previsti dall’applicazione della direttiva comunitaria ‘Bolkestein’, che impedisce la proroga delle concessioni alla scadenza delle stesse. Questo significherà per molte aziende la possibilità di non vedersi rinnovare le concessioni, bloccandone l’attività lavorativa.
“La proroga concessa dalla Regione Puglia per le concessioni balneari scadrà il 31 ottobre 2018”, ricorda Mennea. “Se non si troverà una soluzione, si creerà un disagio enorme – sottolinea – per tutte le aziende del settore balneare con naturale perdita di posti di lavori. Considerato che la scadenza è ormai prossima, ho protocollato una mozione al Consiglio che impegna il Governo regionale ad assumere una chiara posizione politica e adire a qualunque azione possa impedire la colonizzazione delle coste pugliesi, ma anche – precisa – sensibilizzare il Governo nazionale ad escludere l’applicazione della direttiva europea Bolkestein nella prossima legge di Stabilità. Invito – conclude – i parlamentari pugliesi ad avere un sussulto di orgoglio a difendere non solo i propri colori politici, ma anche la terra di Puglia e tutti i pugliesi che li hanno eletti a rappresentarli”.
7 agosto 2018

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