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LECCE- Lotta all’abbandono dei rifiuti: 748 probabili evasori e 523mila euro di sanzioni. Si accelera con fototrappole e incrocio banche dati

Obiettivo strategico dell’amministrazione Salvemini è assicurare alla città maggiore decoro e pulizia nei quartieri. Uno dei fattori che rendono più impegnativo il percorso verso una città più pulita è il fenomeno dell’abbandono di rifiuti solidi urbani. Fin dall’attivazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta, infatti, si sono moltiplicati sul territorio comunale i casi di smaltimento illegale di sacchetti di spazzatura da parte di cittadini, leccesi e non, evasori del tributo Tari o semplicemente poco avvezzi alle modalità corrette di differenziare e conferire i rifiuti. Gli abbandoni coinvolgono anche imprese che ricorrono allo smaltimento illegale di rifiuti prodotti nell’ambito delle proprie attività.

Ad oggi il complesso delle attività di repressione dell’abbandono dei rifiuti hanno dato luogo al recupero di 523.553 euro, restituiti alle casse comunali, insieme ai 748 contribuenti che sono stati “recuperati” al corretto conferimento dei rifiuti e al pagamento della Tari o all’accesso ai benefici della Tari sociale recentemente introdotta, che consentirà a chi ha Isee inferiore ai 6mila euro di essere esentato dal pagamento e a chi ha Isee inferiore ai 9mila di corrispondere la tassa in forma ridotta. Ma l’attività è solo all’inizio.

Fin dall’insediamento dell’amministrazione si è dunque riattivato con rinnovato vigore il nucleo intersettoriale, coordinato dal segretario generale Vincenzo Specchia, per la lotta all’abbandono dei rifiuti, al quale partecipano dirigenti e funzionari dei settori Ambiente, Polizia Locale e Tributi e Fiscalità Locale. Una vera e propria task force che riunisce in un unico sforzo un funzionario della segreteria generale, quattro dell’Ufficio Ambiente, coordinati dal Dec Renato Brunetti, un funzionario dell’Ufficio Tributi e sei unità di Polizia Locale, coordinate dal capitano Patrizia Mariani.

Le attività di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, infatti, si articolano in più modalità:

Carlo Mignone,Carlo Salvemini, Renato Brunetti

La repressione e sanzione dei comportamenti scorretti attraverso l’analisi del rifiuto abbandonato ai margini delle strade, alla ricerca di tracce che riconducano all’identità del trasgressore, con l’attività di pattuglia della Polizia Locale e, recentemente, attraverso l’utilizzo di fototrappole che consentono di individuare in flagrante gli autori dell’abbandono. Le fototrappole vengono posizionate per diversi giorni sulle strade dove il fenomeno dell’abbandono è ripetitivo o su quelle sulle quali si è notata per la prima volta la presenza di rifiuti urbani o speciali. La fotografia dà origine alle indagini e poi alla sanzione amministrativa o penale del caso. Il metodo delle fototrappole è efficace ma impegnativo. Non bisogna dimenticare, infatti che per giungere all’identificazione e alla sanzione è necessaria una complessa la fase di accertamento: la visualizzazione foto per foto delle migliaia di immagini scattate e poi la consultazione delle cinque banche dati indispensabili per l’individuazione dei soggetti responsabili. La sanzione per chi abbandona i rifiuti violando l’art. 7 e 80 lett. U) del Regolamento Gestione Rifiuti è di € 400,00. Se il soggetto individuato non è in banca dati Tari si informa il Settore Tributi per l’inserimento e se invece il soggetto è inserito ma non ha ritirato il kit o la chiave per conferire nei carrellati si aggiunge un verbale per mancato ritiro di altri 50,00 euro.

 

  • L’accertamento effettuato sul territorio presso domicili e residenze di soggetti individuati d’ufficio come residenti (intestatari del proprio nucleo familiare) ma che non risultano contribuenti, quindi potenziali evasori TARI. Questa attività si rivela particolarmente efficace nei quartieri oggetto di continui e reiterati abbandoni. In questo caso l’agente di polizia municipale informa il cittadino e dà lui la possibilità di presentare autodenuncia TARI. Se l’evasore sottoscrive volontariamente l’autodenuncia, l’agente, munito del kit di mastelli per la raccolta differenziata, li assegna, dandone poi comunicazione a Monteco per l’aggiornamento della banca dati aziendale. Con la consegna contestuale del kit si permette al cittadino di cominciare a conferire correttamente i rifiuti, raggiungendo così l’obiettivo prefissato, che non è la sanzione ma il miglioramento del decoro urbano: meno evasione, meno abbandoni. Se il cittadino non collabora l’accertamento viene effettuato d’ufficio, dando luogo all’emissione dell’accertamento TARI e della sanzione per omessa dichiarazione, che viene notificata per posta;

 

  • L’incrocio delle banche dati, avviato dal nucleo intersettoriale, attraverso l’analisi degli elenchi di anagrafe comunale, anagrafe tributaria, camerale, catasto, elenchi condominiali, utenze luce e gas, ha determinato non solo il raggiungimento dei risultati di recupero TARI sopra evidenziata. Si tratta, infatti, di un’attività in evoluzione che, nell’arco di un mese e solo per un quartiere della città, ha consentito di individuare ulteriori 577 soggetti evasori: circa il 25 per cento delle posizioni prese in esame.

 

Vorremmo mandare un doppio messaggio – ha dichiarato il sindaco SalveminiIl primo è rassicurare l’opinione pubblica che giustamente chiede di essere informata delle attività che abbiamo intrapreso per restituire pulizia decoro e igiene alla città: siamo al lavoro su più fronti e stiamo già ottenendo risultati importanti. Il secondo messaggio è un invito a quanti ancora oggi sono evasori della Tari, ai quali suggeriamo caldamente di fare un’autodenuncia, perché l’attività di controllo che stiamo eseguendo strada per strada ci sta restituendo significativi risultati e questo impegno proseguirà. Abbiamo controllato il quartiere San Pio, ora passeremo al quartiere Centro e poi agli altri.  Perciò chi non si autodenuncia sarà certamente individuato nei prossimi mesi. Chiamate l’Ufficio Ambiente o l’Ufficio Tributi per mettervi in regola. Una città più pulita è un obiettivo di tutti e non può essere raggiunto senza il contributo di tutti: i cittadini che differenziano correttamente e anche per strada si prendono cura della propria città, i commercianti che tengono pulito non solo il proprio negozio ma si sentono coinvolti anche nella cura degli spazi antistanti al proprio negozio”.

 

I risultati raggiunti sono importanti ma vogliamo fare ancora di più – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Ambientali Carlo MignoneLa raccolta differenziata è un impegno per tutte le famiglie ma può anche diventare un gioco educativo per i nostri figli, per il bene dei quali dobbiamo tenere la città pulita e meno inquinata. Lo stesso dicasi per i comportamenti che ciascuno di noi tiene per strada: gettare i rifiuti nei contenitori o raccogliere puntualmente le deiezioni del proprio cane quando lo si porta a spasso non devono essere vissuti come sforzi ma come normali gesti di rispetto per la nostra città. Il cambiamento parte da ognuno di noi”.

15 aprile 2018

 

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