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Sanremo Festival 2018: Baglioni e Favino in perfetta sintonia. Hunziker qualche gaf ma il nero affascina sulla sua semplice immagine. Un Sanremo all’insegna dell’eleganza

Una sfilza di papillon fino alla divina ed elegantissima Lady in Wite, Ornella Vanoni hanno fatto riemergere l’eleganza Sanremese che, negli ultimi decenni si era un po’ trascurata. Canzoni un pò deludenti. Bravo Gazzè , triste la canzone di Elio e le Storie Tese, inoltre troppi Pooh! 

 

Clelia Conte

di Clelia Conte

Insolito inizio per un Festival: un intruso avanza sul palco e viene bloccato da Fiorello. Il tizio voleva rivolgersi al procuratore di Sanremo, dopodichè lo schowman ha potuto esibirsi rompendo il ghiaccio e cedendo il passo a Claudio Baglioni, elegantissimo col papillon, a seguire entra Pierfrancesco Favino emozionato per essere a Sanremo. Vivace come al solito Michelle Huziker vestita di un abito nero pieno di luce firmato Armani. Per nulla volgare la scollatura fino alla vita. Un vestito che ha messo in risalto la femminilità.

La prima artista in gara è stata Annalisa con la canzone “Il mondo prima di te”, ed è la quarta volta che partecipa al festival. Segue Ron che con inedito di Lucio Dalla, “Almeno Pensami”, sembra essere sempre fermo sul suo stile. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico ha illuminato il palco con la sua mise bianca e una scollatura non adatta alla sua età ma splendidamente azzeccata per lei che ha saputo colpire con classe. La canzone era arrangiata molto bene ma deludente e non all’altezza dei suoi brani precedenti. I Pooh forse hanno esagerato: Red Canzian si è presentato come solista rock e Fogli e Facchinetti in coppia. Non ho nulla in contrario alla loro presenza ma ci mancava solo si fossero presentati i restanti Pooh.

Red Canzian

Noemi bella e brava ma un pò ripetitiva nello stile delle sue canzoni mentre Enrico Ruggeri che si è presentato coi Decibel, ha riportato agli anni ottanta con “Lettera al Duca” rivolta al cantante scomparso David Bowie.

Elio e le Storie Tese è apparso spento e tutt’altro che provocatorio  anzi ha messo tristezza poichè il titolo “Arrivedorci”, buffo saluto in italiano di Stanlio ed Olio, vuol significare un addio per il gruppo che si scioglerà dopo Sanremo.

Nina Zilli
Nina Zilli

Gli Stato Sociale, gruppo sui generis col brano “Una vita in vacanza”, che tratta il “dolce far niente”, è un brano orecchiabile e originale per la trovata della nonna ballerina (Paddy Jones, trionfatrice in un talent show spagnolo), che ha ballato  mostrando le gambe ancora in forma piroettando di qua e di là con grande naturalezza. Mi hanno colpito non propio in positivo i giovanissimi The Kolors,  con “Frida” perchè troppo nervosi o aggressivi nel suonare i tamburi. La Zilli non mi ha convinto forse perché devo riascoltare il brano. In compenso era molto elegante nel suo abito panna asimmetrico in stile anni cinquanta. Non mi è piaciuta la pettinatura perché troppo tirata come Olivia di Braccio di Ferro.

Elio e le storie tese
ELIO

C’è da dire che nel corso della serata hanno cantato tutti: Favino, Hunzicker, Baglioni, Fiorello e l’ospite Gianni Morandi.  Ha colpito invece Michelle che ha salutato il marito che non vedeva da due settimane: “Amore ti amo, sei talmente bello che ti risposerei!” e fra una canzone e l’altra si è  avvicinata  a lui in mezzo al pubblico chiedendogli un bacio.  Durante la serata poi un omaggio al muscista Luis Bacalov: Gianni Morandi lo ha ricordato in duetto con Claudio Baglioni.

RON
Ron

Bacalov, pianista e compositore argentino, naturalizzato italiano, è scomparso lo scorso novembre, ed è stato una figura importante della musica a livello mondiale, per le sue composizioni. Inoltre vinse il Premio Oscar per le musiche del film di Troisi Il Postino.

L’attesa ospite Laura Pausini per motivi di salute non ha potuto presenziare al festival ma lo farà probabilmente entro sabato. Così, si è collegata telefonicamente col Direttore artistico Baglioni.

Infine la coppia Meta-Moro è risultata per i bookmaker in testa con Gazzè e Ron. Male purtroppo per Vanoni, Red Canzian ed Enrico Ruggieri.

L’Ariston, in genere, allestito per il Festival sembra grandissimo ma quest’anno l’effetto ottico che da in TV è di un palco piccolo.

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