REGIONE PUGLIA- Lecce pronto soccorso- emergenza ospedaliera- pass laureati- attacco Borraccino ad Emiliano Regione 7 Gennaio 2018 Lecce, disagi al Pronto Soccorso. Trevisi: “Aprire un secondo ambulatorio o un mini Pronto Soccorso” Antonio Trevisi “È necessario aprire urgentemente il secondo ambulatorio al Pronto Soccorso di Lecce, oppure pensare ad un mini Pronto Soccorso nel poliambulatorio in piazza Bottazzi”. A chiederlo è il consigliere del M5S Antonio Trevisi in seguito alla situazione di emergenza che si è creata negli ospedali salentini e non solo per il forte aumento di accessi al Pronto Soccorso a causa dell’influenza stagionale. In questi giorni la direzione generale dell’Asl ha messo in servizio nove ambulanze in più per il 118, mentre negli ospedali «Vito Fazzi» di Lecce «Delli Ponti» di Scorrano si è deciso lo stop ai ricoveri programmati. “La situazione di emergenza che si crea in questo periodo – continua Trevisi – è ormai diventata una consuetudine e non è più possibile andare avanti con interventi tampone attuati all’ultimo momento. La Asl la deve smettere di fare appelli inutili pensando che gli utenti siano in grado da soli di capire l’entità del loro malore. Questi appelli non servono a nulla: se l’assistenza sul territorio non funziona o è assente gli utenti continueranno sempre a rivolgersi al 118 e al Pronto Soccorso. È a causa dell’insufficiente assistenza territoriale soprattutto nei giorni festivi – spiega – che si creano le interminabili attese dei pazienti con codici bianchi o verdi, costretti ad andare in ospedale. Fino a quando non sarà realizzata un’integrazione ospedale-territorio con Case della Salute, Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) ed Unità Complesse di Strutture Primarie (UCCP), necessarie per fare da filtro al Pronto Soccorso, per i codici di gravità minore vanno pensate a soluzioni che siano in grado di far funzionare il sistema in questi periodi di emergenza (mesi in cui vi è il picco dell’influenza e mesi con il picco delle presenze turistiche)”. Trevisi chiede a Regione e ASL un intervento immediato per il Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce, di cui definisce “drammatica” la situazione. “È necessaria – continua il pentastellato – una zona posti letto del nuovo ospedale da aprire nei periodi di emergenza e spostare qualche medico poco utilizzati di altre strutture nel nosocomio leccese per creare un secondo ambulatorio per i codici meno gravi o in alternativa un mini Pronto Soccorso nel poliambulatorio in piazza Bottazzi destinato ad i codici meno gravi con un’ambulanza che faccia da collegamento con il nuovo ospedale nel caso di urgenze. La situazione è insostenibile da tempo e non può che peggiorare, considerando che la popolazione italiana diventa sempre più vecchia. Purtroppo sempre più spesso arrivano segnalazioni dei cittadini sulle lunghe file nel Pronto Soccorso – incalza il consigliere cinquestelle – e tutto questo avviene per colpa di politiche regionali sbagliate che hanno portato ad una progressiva diminuzione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie pregiudicando gravemente l’efficienza del servizio di Pronto Soccorso. Non si possono scaricare sui medici che lottano ogni giorno in prima linea le responsabilità politiche di chi oggi gioca nei palazzi con la sofferenza umana. Emiliano deve capire – conclude Trevisi – che intervenire sui Pronto Soccorso pugliesi è una priorità e occorre agire subito, perché le soluzioni ci sono e anche a costi bassi”. Borraccino: “Emiliano allarga la coalizione a destra? Nessuna novità. Ma noi non ci stiamo!” Nota del consigliere regionale di Sinistra Italiana Mino Borraccino: Cosimo Borraccino “Non sorprendono affatto le affermazioni attribuite oggi al Presidente Michele Emiliano dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” sulle sue reali intenzioni di allargare la coalizione al centrodestra per assicurarsi i numeri necessari, in Consiglio Regionale, per proseguire la sua esperienza al governo della Regione, visto il malcontento diffuso nelle fila della maggioranza che ormai interessa anche ampi settori del Partito Democratico, come dimostrato chiaramente dall’intervista rilasciata dal suo segretario, Marco Lacarra. L’unico merito di queste dichiarazioni riportate oggi dalla stampa regionale è quello di aver reso palese agli occhi dell’opinione pubblica un intendimento di Emiliano già evidente da mesi e che noi da tempo denunciamo, e cioè quello di governare la Regione con il consenso e il supporto del centrodestra, cooptando tra le sue fila, grazie a operazioni trasformistiche e trasversali, interi pezzi di ceto politico da sempre collocati a destra. In questo senso vanno lette evidentemente le nomine negli enti strumentali della Regione di Saverio Tammacco, Francesco Spina o Ninnì Borzillo, gli accordi politici con Francesco Schittulli o Simeone Di Cagno Abbrescia (in predicato di avere un incarico in AQP, come dichiarato candidamente da sua moglie), sino ad arrivare alla nomina ad assessore regionale di Salvatore Ruggeri, dirigente nazionale di un partito, l’UDC, schierato nella coalizione di centrodestra alle imminenti elezioni politiche. Tutto questo è per noi di Sinistra Italiana inaccettabile, ma in mancanza di una secca e netta smentita da parte di Michele Emiliano della ricostruzione giornalistica di questa mattina, dovremo prendere atto della formalizzazione pubblica del disegno politico del governatore che, vittima ormai di quella ‘bulimia da potere’ di cui ha parlato recentemente l’ex Presidente della Regione Nichi Vendola, decide di snaturare il progetto politico di centrosinistra che ha vinto le elezioni nel 2015 per trasformarlo in un accrocchio trasversale e trasformistico, tradendo in tal modo il volere degli elettori. Tutto questo non ci può in alcun modo vedere partecipi e non possiamo far altro che esternare tutta la nostra contrarietà. Ed è davvero bizzarro constatare come il Presidente della Regione riesca impunemente a farsi passare, a livello nazionale, come l’esponente del Partito Democratico che intende ricostruire un’alleanza di centrosinistra che vada dai moderati sino all’area più progressista e di sinistra, mentre a livello regionale si adopera per raccattare a destra i voti necessari per andare avanti, viste le critiche che gli vengono mosse dalla sua stessa maggioranza. A questo proposito trovo addirittura provocatoria, in vista del Consiglio Regionale monotematico sulla Sanità che si svolgerà martedì prossimo, 9 gennaio, l’affermazione sempre attribuita al Presidente Emiliano dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi sulla sua intenzione di non lasciare le deleghe alla sanità che detiene sin dall’inizio del suo mandato. Dinnanzi alla richiesta pressoché unanime avanzata dai consiglieri a suo sostegno di affidare quell’assessorato ad una persona che se ne possa occupare a tempo pieno, anche al fine di far fronte alle gravi inefficienze generate sul territorio dal suo scellerato Piano di Riordino Ospedaliero, Emiliano sembra quasi voler sfidare la sua stessa maggioranza ignorando inopinatamente ogni richiesta di correzione del tiro e di maggior coinvolgimento nelle scelte e nelle decisioni da assumere. Anche su questo ci aspettiamo una smentita delle dichiarazioni virgolettate riportate oggi dalla stampa, ma se questo non dovesse avvenire e se nel Consiglio Regionale di martedì prossimo non ci dovesse essere un’apertura reale e concreta su una diversa gestione della sanità in Puglia e su un ripensamento profondo del Piano di Riordino Ospedaliero per venire incontro ai tantissimi disagi che i cittadini pugliesi stanno patendo dal momento che in molti casi viene a loro addirittura negato il diritto alla Salute, noi non potremo far altro che collocarci all’opposizione di un’amministrazione regionale che sembra ormai aver completamente smarrito il senso della sua missione” Posti letto esauriti al Ss. Annunziata, Franzoso: “Pagina vergognosa della sanità regionale. Emiliano riveda scelte oggi stesso” Francesca Franzoso Il “tutto esaurito” al Ss. Annunziata di Taranto segna una pagina vergognosa della sanità regionale pugliese. L’indisponibilità di posti letto nell’ ospedale centrale della provincia – dichiarata in modo inequivocabile dal direttore medico attraverso comunicazione interna ai dirigenti degli altri nosocomi- certifica il fallimento della politica sanitaria di Emiliano, ma soprattutto segnala l’alienazione del diritto insopprimibile all’assistenza e alla cura a Taranto. Il collasso del Poc, pochi giorni dopo l’inizio del nuovo anno, l’inagibilità per sovraffollamento del pronto soccorso, sanciscono lo scempio del piano di riordino sanitario. Sono il canto del cigno della politica della Salute pugliese. A tuonare è Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza italia. “Più volte abbiamo messo in guardia Emiliano e i suoi dirigenti dalle devastanti ricadute del suo piano di riordino. Oggi siamo allo scandalo per cui, se hai bisogno dell’ospedale a Taranto, devi sapere che sarai certamente ricoverato altrove, in qualche paese, ammesso che ci sia la specialità richiesta dopo i tagli post riordino, o addirittura fuori provincia. Bambini con febbre alta respinti per mancanza di reparto (a Manduria), ospedali come quello di Grottaglie con reparti nuovi di zecca, ma vuoti inutilizzati, e dall’altra parte il Ss. Annunziata che alza bandiera bianca di fronte all’ondata di ricoveri e richiesta di accessi, con i corridoi del Pronto soccorso trasformati, pare, in un ospedale da campo. Un trattamento disumano effetto delle scelte scellerate della giunta Emiliano, a cui chiedo di rivedere oggi stesso le decisioni di politica sanitaria, riaprendo i punti di assistenza là dove sono stati assurdamente chiusi. Taranto non può farcela con un solo Pronto soccorso ed un unico ospedale per tutta la provincia”. Colonna: “Ancora pochi giorni per partecipare a bando “Pass laureati” per la formazione post-universitaria” Nota del consigliere regionale Enzo Colonna “Noi a Sinistra per la Puglia”. Vincenzo Colonna “Ancora pochi giorni per presentare la domanda di partecipazione all’avviso “Pass Laureati”, la misura voluta dall’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia, guidato da Sebastiano Leo, che destina 20 milioni di euro per finanziare la formazione post-universitaria degli studenti pugliesi. La procedura telematica che consente di candidarsi al bando sarà infatti disponibile sino alle ore 14.00 del prossimo 11 gennaio. L’iniziativa mira a favorire e sostenere l’alta formazione attraverso l’erogazione di voucher finalizzati alla frequenza di master universitari post lauream in Italia e all’estero. In particolare, potranno essere concessi voucher formativi a rimborso totale o parziale delle spese sostenute per frequentare: – master di I o II livello, erogati da Università italiane e straniere, pubbliche e private riconosciute dall’ordinamento nazionale (che attribuiscano almeno 60 CFU); – master accreditati dall’ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale) o da organizzazioni internazionali che si occupano di formazione (EQUIS o AACSB, Association of MBAS), erogati da Istituti di formazione avanzata sia privati sia pubblici. I percorsi devono comunque assicurare un volume di lavoro di apprendimento non inferiore a 1.500 ore. Dovranno riguardare specifici settori chiave, individuati come prioritari dalla strategia regionale “Smart Specialization”: aerospazio; sistema meccanico-meccatronico; sistema della logistica; sistema della nautica da diporto; sistema moda-persona; sistema casa (legno e arredo); settore materiali lapidei; agrifood; settore green economy; settore ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione); industria creativa. Potranno essere finanziati (anche se non prioritariamente) master che riguardano attività trasversali ai settori individuati. Beneficiari dell’avviso sono i nati dopo il 31 dicembre 1981 che, alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale: – risultino residenti i Puglia da almeno 2 anni oppure, purché nati in uno dei Comuni pugliesi, abbiano trasferito la propria residenza altrove da non più di 5 anni; – siano in possesso di diploma di laurea, di laurea triennale o magistrale (conseguite secondo le regole del nuovo ordinamento). Nel caso di laurea conseguita all’estero, il titolo di studio deve risultare già riconosciuto in Italia; – non abbiano già ricevuto borse di studio post lauream erogate dalla Regione Puglia con precedenti misure; – abbiano un reddito familiare non superiore a 30 mila euro individuato sulla base dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.S.E.E.) 2017. L’importo del singolo voucher varia a seconda della sede di svolgimento del percorso formativo, sino ad un massimo di: – 7.500 euro per percorsi svolti in Italia; – 10.000 euro per quelli svolti all’estero. Grazie alle modifiche apportate lo scorso novembre alla prima versione del bando (pubblicata ad agosto 2017), oltre al costo di iscrizione al master, saranno riconosciuti anche i rimborsi per trasporto, vitto e alloggio, attribuendo contributi differenti a seconda della sede di svolgimento del percorso formativo e delle distanze per il suo raggiungimento. I voucher saranno riconosciuti in differenti entità in base al valore ISEE del candidato e in particolare: – 100% in caso di ISEE sino a 10.000 euro; – 90% in caso di ISEE da 10.001 a 20.000 euro; – 80% in caso di ISEE da 20.001 a 30.000 euro. Sono state, inoltre, introdotte modalità diverse di erogazione del contributo a seconda delle esigenze. Si prevede, in particolare, un anticipo sul contributo assegnato pari al 60% della somma complessiva, elevabile all’80% per gli studenti il cui ISEE non superi i 10 mila euro annui. La scadenza ultima prevista per i master finanziabili secondo le indicazioni dell’avviso, è stata rinviata, esame compreso, al 31 dicembre 2019. I candidati che abbiano già provveduto a convalidare l’istanza per il rimborso delle spese di iscrizione del master partecipando all’avviso con la precedente formulazione (il numero 3/2017 dello scorso 4 agosto, pubblicato sul BURP n. 95 del successivo 10 agosto) potranno comunque integrare e modificare le istanze sino al termine ultimo previsto dal bando ed avvalersi così degli ulteriori benefici concessi dalle modifiche apportate. È, dunque, davvero significativa l’opportunità offerta dal bando “Pass Laureati”, una misura con cui la Regione investe sul futuro del giovani studenti pugliesi, preziose energie da preservare e valorizzare in vista di un loro ritorno in Puglia al termine dei percorsi formativi. Borraccino: “Sono contrario agli appalti privati per i Centri risvegli pugliesi” Dichiarazione del consigliere regionale di Sinistra Italiana Mino Borraccino. “Un miraggio i servizi sanitari pubblici in Puglia. I Centri risvegli, delicate strutture riabilitative di alto livello assistenziale, sulla via del completo affidamento ai privati. E’ il caso del Centro risvegli di Ceglie Messapica per il quale come Sinistra Italiana avevamo anche predisposto un emendamento inserito nel Piano di riordino ospedaliero, affinché venisse realizzato presso il presidio ospedaliero pubblico di Ceglie Messapica, ormai chiuso da diversi anni, piuttosto che presso il plesso locale privato del “San Raffaele”, e fosse gestito direttamente dalla ASL competente, quindi con una gestione pubblica e non privata. Ma evidentemente questa opzione pubblica non andava bene dal primo momento, infatti si sta procedendo verso l’affidamento ai privati, con la gara di appalto che verrà indetta presumibilmente a febbraio prossimo. Quattro tipologie di moduli socio-sanitari e 45 posti letto per il recupero e la riabilitazione, per un grande Centro risvegli che dovrebbe coprire le esigenze di alto livello assistenziale delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nelle mani di privati, con tutto ciò che comporta questo tipo di gestione che non garantisce il diritto alla salute per tutti i cittadini, ma favorisce evidentemente gruppi privati, davvero incredibile. Sinistra Italiana/Liberi E Uguali conferma la propria linea in favore dell’assistenza pubblica per tutti, ed è completamente contraria agli ulteriori accreditamenti ai privati che in Puglia gestiscono, nel settore socio-sanitario, già una fetta di 840 milioni di euro, che potrebbe ulteriormente “irrobustirsi” con l’accreditamento di eventuali altri 200 posti letto,per le strutture dei Centri risveglio di Ceglie Messapica, Canosa e Triggiano, con altri 35 milioni di euro”. Borraccino: “Ospedali pugliesi al collasso” Dichiarazione del consigliere regionale di Sinistra Italiana Mino Borraccino. “Sconcertante la nota diramata dalla Direzione medica del P.O.C. di Taranto, del 3 gennaio scorso, sulla assoluta indisponibilità di posti letto a causa del sovraffollamento di tutti i reparti dell’ospedale “S.S. Annunziata” di Taranto. Una sorta di appello estremo a non recarsi in ospedale, per esclusiva colpa dell’assessore/ presidente Emiliano che ha fallito nel suo obiettivo, come se si potesse evitare di ricorrere alle cure. Una gravissima situazione che si è purtroppo creata in questi ultimi mesi, che noi da tempo solleviamo con dati di fatto ed ora, a dimostrazione di quello che noi diciamo da tempo, ma che viene assolutamente eluso da Michele Emiliano, giunge la comunicazione dal presidio “Santissima Annunziata”di non far giungere al Pronto Soccorso del “SS Annunziata” di Taranto persone da assistere, inviata a tutti gli altri ospedali della provincia, Martina Franca, Castellaneta, Manduria, “Moscati” di Taranto e sin anche all’ospedale di Grottaglie, tanto vituperato e addirittura messo all’angolo nel Piano di riordino ospedaliero, e destinato a presidio della riabilitazione. Emiliano, lo ribadiamo, è l’unico responsabile di questa richiesta assurda, che ha dell’incredibile, grazie ad un Piano di riordino ospedaliero che per Taranto, ma non solo, vedi Casarano, Putignano, Ostuni, Ceglie, Molfetta, S.Pietro Vernotico, Mesagne, Fasano, Monopoli, Galatina, Copertino, Trani, Pediatrico Giovanni XXIII, San Paolo Bari, Gargano, si è rivelato un disastro! Sinistra Italiana/Liberi e Uguali da tempo dice che è necessario riaprire su Taranto almeno un Pronto Soccorso dei due chiusi nel 2016, e cioè il P.S. del “Moscati” e quello del “S. Marco” di Grottaglie. Da tempo diciamo che Grottaglie non puoi chiudere, da troppo tempo le nostre richieste, unite a quelle di tanti cittadini e di tante associazioni, compreso il Comitato per la difesa dell’ospedale “San Marco”, sono disattese dal Presidente Emiliano. In questa assurda vicenda non attribuiamo alcuna responsabilità al Direttore Generale del “S.S. Annunziata”, che non fa altro che rispettare quanto programmato dal Presidente della Regione Puglia. Invitiamo Emiliano, che, da novello Superman, gestisce oramai mezzo apparato regionale, tra la delega alla Sanità, la delega ai Lavori pubblici e alle acque, a rimettere quella alla Sanità, di assegnarla ad un consigliere della sua maggioranza e comunque prendere in seria considerazione l’idea di riaprire l’ospedale di Grottaglie, compreso il reparto del Pronto Soccorso oppure quello del “Moscati”. Ora ci sono anche i fatti, come dimostrano i dati raccolti dai tecnici, dai dirigenti della ASL del “S.S. Annunziata” di Taranto, che denunciano uno stato di cose non più gestibile. Emiliano se ne faccia una ragione e non faccia il braccio di ferro, qui c’è in ballo la salute di cittadini. Il Presidente della Regione si svegli, perché oramai è enorme lo iato tra ciò che dice e ciò che fa, che lo divide incredibilmente dalle esigenze del territorio, in quanto ciò che sta portando avanti, soprattutto in questi ultimi mesi, appare finalizzato unicamente alla spasmodica ricerca di consensi, con accordi con personaggi del centro destra, di fatto sembra essere unicamente in preda ad una “abulimia di potere” , come ha affermato pochi giorni fa, in una intervista , l’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Intanto sta per arrivare il Consiglio regionale monotematico sulla Sanità del 9 gennaio, sarebbe opportuno per quella data fornire risposte pratiche al disastro della gestione della Sanità pubblica”. 6 gennaio 2018