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Mr Ove: capolavoro svedese che gli americani hanno già deciso di copiare

 Mr. Ove. Tom Hanks
di Romolo Ricapito

Viva la Svezia, viene da dire, con l’uscita  quasi contemporanea di due film  afferenti a questa nazionalità come Borg McEnroe, appena recensito da  www.gazzettadaltacco.it e Mr. Ove.Quest’ultimo è un film  drammatico, ma con toni anche da commedia, diretto da  Hannes Holm

 (trattasi di un   adattamento dal romanzo di Fredrick Backman, “L’Uomo che Metteva in Ordine il Mondo”).
 Mr. Ove. di Hannes HolmIl cinema svedese dimostra con questi due titoli di non avere nulla da invidiare a livello qualitativo  ai colossi spocchiosi del cinema americano e guarda caso  negli Usa  Tom Hanks si è affrettato a comprare i diritti di questa ottima storia, segno che il cinema statunitense spia quello  europeo e se ne  appropria con una  disinvoltura che a volte irrita  per la sua protervia economica .
In più quest’opera del 2015 ha ottenuto quest’anno la candidatura agli Oscar nella categoria  migliore film straniero e addirittura in  quella per il trucco.
Mr. Ove è un film corposo che racconta la storia di un maturo vedovo, appunto Ove (interpretato da Rolf Lassgård) che vive in un paesino di provincia composto da villette con garage. L’uomo ha un carattere insopportabile con i vicini di casa e del quartiere, imponendo regole sociali  e comportamenti in teoria ineccepibili,  ma  proposti in modo ossessivo.
In realtà il suo essere burbero e sgradevole è  causa della profonda solitudine nella quale è immerso. Non si tratta della sofferta vedovanza o comunque non soltanto  .
Viene raccontato infatti attraverso  una serie di flashback il passato di Ove dall’infanzia alla giovinezza, funestate da lutti e sfortune ma  rallegrate  a sorpresa, dalla conoscenza causale verso i 25 anni, con una giovane e bella insegnante, Sonja, interpretata da  Ida Engvoll.
Va detto che la pellicola è dura nella rappresentazione dell’oggi, con i continui tentativi di  suicidio di Ove che rischiano di diventare molesti se non diseducativi nella prima parte ;essa  infatti prevede continue, finte impiccagioni. Ma questo è forse l”unico difetto di un film corposo e affascinante soprattutto nella parte inerente alla  disamina del passato che vede Ove  interpretato ovviamente da un attore più giovane. Mr. Ove. di Hannes Holm
Il clima favolistico degli anni giovanili, pur nella loro durezza, è illuminato appunto dall’amore e la storia sentimentale  si conclude con una vacanza in Grecia . Quindi un nuovo fatto imprevedibile   sconvolgerà ancora la stabilità dell’idilliaca coppia.
Nella vita di tutti i giorni., dunque nell’attualità,  è introdotto il rapporto con una vicina di casa persiana, sposata con un giovane svedese, incinta e già madre di due bambine. L’iraniana   Parvaneh interpretata da  Bahar Pars è un personaggio gradevole ma rappresenta  anche l’elemento umano che riesce a collegarsi immediatamente con l’insopportabile vicino di casa, del quale  la straniera intuisce la sottintesa umanità.
Dunque la narrazione è un continuo ping-pong tra le stramberie del protagonista, le sue idiosincrasie e   ossessioni  su regolamenti condominiali  e di quartiere  e  infine   la reazione dei conoscenti, che potrebbe essere di rifiuto, ma diventa invece di profonda  comprensione.
 Mr. Ove. di Hannes HolmC’è un dirimpettaio  disabile, quasi  coetaneo di Ove, col quale il vedovo ebbe  in passato un’amicizia, ma anche una rivalità    nell’ambito dell’assegnazione di incarichi amministrativi per la gestione delle proprietà  comuni all’interno  di una associazione di padroni di case.
C’è,  ancora, uno splendido gatto randagio  che Ove è costretto ad adottare  suo malgrado, in quanto il felino è  in difficoltà per il freddo glaciale dell’inverno svedese.
E ancora: le bambine di Parvenah alle quali fare da zio, quindi  l’ adoperarsi nel ruolo di  insegnante di guida alla straniera perché il marito accusa un’improvvisa invalidità, causa  una caduta dalle scale etc.
Lo stile che mischia il bastone e la carota, alternando situazioni-limite ad altre empatiche, gradevoli e alla fine edificanti, finisce per convincere e rallegrare il cuore e dunque trasforma Mr  Ove in una pellicola di eccellente qualità anche per l’organizzazione al suo interno di molte valide problematiche e la descrizione della nostalgia d’un tempo remoto, quello dell’amore che tutto risarcisce, anche le sofferenze più grandi. Ben venga il remake hollywooodiano, ma è triste che l’America in mancanza di idee  quando si tratta di affrontare  dei veri contenuti si appropri dell’arte europea.
Nella colonna sonora anche una versione svedese di The Shadow of Your Smile e  quindi Forever and Ever di Demis Roussos.
Mr. Ove  da giovane è interpretato da Filip Berg  mentre il personaggio  del vedovo rompiscatole dal cuore d’oro  è doppiato dal bravissimo Massimo Lopez.

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