Mr Ove: capolavoro svedese che gli americani hanno già deciso di copiare Cinema 13 Novembre 201713 Novembre 2017 di Romolo Ricapito Viva la Svezia, viene da dire, con l’uscita quasi contemporanea di due film afferenti a questa nazionalità come Borg McEnroe, appena recensito da www.gazzettadaltacco.it e Mr. Ove.Quest’ultimo è un film drammatico, ma con toni anche da commedia, diretto da Hannes Holm (trattasi di un adattamento dal romanzo di Fredrick Backman, “L’Uomo che Metteva in Ordine il Mondo”). Il cinema svedese dimostra con questi due titoli di non avere nulla da invidiare a livello qualitativo ai colossi spocchiosi del cinema americano e guarda caso negli Usa Tom Hanks si è affrettato a comprare i diritti di questa ottima storia, segno che il cinema statunitense spia quello europeo e se ne appropria con una disinvoltura che a volte irrita per la sua protervia economica . In più quest’opera del 2015 ha ottenuto quest’anno la candidatura agli Oscar nella categoria migliore film straniero e addirittura in quella per il trucco. Mr. Ove è un film corposo che racconta la storia di un maturo vedovo, appunto Ove (interpretato da Rolf Lassgård) che vive in un paesino di provincia composto da villette con garage. L’uomo ha un carattere insopportabile con i vicini di casa e del quartiere, imponendo regole sociali e comportamenti in teoria ineccepibili, ma proposti in modo ossessivo. In realtà il suo essere burbero e sgradevole è causa della profonda solitudine nella quale è immerso. Non si tratta della sofferta vedovanza o comunque non soltanto . Viene raccontato infatti attraverso una serie di flashback il passato di Ove dall’infanzia alla giovinezza, funestate da lutti e sfortune ma rallegrate a sorpresa, dalla conoscenza causale verso i 25 anni, con una giovane e bella insegnante, Sonja, interpretata da Ida Engvoll. Va detto che la pellicola è dura nella rappresentazione dell’oggi, con i continui tentativi di suicidio di Ove che rischiano di diventare molesti se non diseducativi nella prima parte ;essa infatti prevede continue, finte impiccagioni. Ma questo è forse l”unico difetto di un film corposo e affascinante soprattutto nella parte inerente alla disamina del passato che vede Ove interpretato ovviamente da un attore più giovane. Il clima favolistico degli anni giovanili, pur nella loro durezza, è illuminato appunto dall’amore e la storia sentimentale si conclude con una vacanza in Grecia . Quindi un nuovo fatto imprevedibile sconvolgerà ancora la stabilità dell’idilliaca coppia. Nella vita di tutti i giorni., dunque nell’attualità, è introdotto il rapporto con una vicina di casa persiana, sposata con un giovane svedese, incinta e già madre di due bambine. L’iraniana Parvaneh interpretata da Bahar Pars è un personaggio gradevole ma rappresenta anche l’elemento umano che riesce a collegarsi immediatamente con l’insopportabile vicino di casa, del quale la straniera intuisce la sottintesa umanità. Dunque la narrazione è un continuo ping-pong tra le stramberie del protagonista, le sue idiosincrasie e ossessioni su regolamenti condominiali e di quartiere e infine la reazione dei conoscenti, che potrebbe essere di rifiuto, ma diventa invece di profonda comprensione. C’è un dirimpettaio disabile, quasi coetaneo di Ove, col quale il vedovo ebbe in passato un’amicizia, ma anche una rivalità nell’ambito dell’assegnazione di incarichi amministrativi per la gestione delle proprietà comuni all’interno di una associazione di padroni di case. C’è, ancora, uno splendido gatto randagio che Ove è costretto ad adottare suo malgrado, in quanto il felino è in difficoltà per il freddo glaciale dell’inverno svedese. E ancora: le bambine di Parvenah alle quali fare da zio, quindi l’ adoperarsi nel ruolo di insegnante di guida alla straniera perché il marito accusa un’improvvisa invalidità, causa una caduta dalle scale etc. Lo stile che mischia il bastone e la carota, alternando situazioni-limite ad altre empatiche, gradevoli e alla fine edificanti, finisce per convincere e rallegrare il cuore e dunque trasforma Mr Ove in una pellicola di eccellente qualità anche per l’organizzazione al suo interno di molte valide problematiche e la descrizione della nostalgia d’un tempo remoto, quello dell’amore che tutto risarcisce, anche le sofferenze più grandi. Ben venga il remake hollywooodiano, ma è triste che l’America in mancanza di idee quando si tratta di affrontare dei veri contenuti si appropri dell’arte europea. Nella colonna sonora anche una versione svedese di The Shadow of Your Smile e quindi Forever and Ever di Demis Roussos. Mr. Ove da giovane è interpretato da Filip Berg mentre il personaggio del vedovo rompiscatole dal cuore d’oro è doppiato dal bravissimo Massimo Lopez.