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Storia arte e cultura con la FERRARA di CARLO BONONI. La mostra al Palazzo dei Diamanti

L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese, Carlo Bonomi al quale sarà dedicata la mostra dal 14 ottobre 2017  al 7 gennaio 2018

A cura di Clelia Conte

Ferrara: Palazzo dei Diamanti

In meno di 30 anni Ferrara è sconvolta da ben due terremoti: quello devastante e “fisico” del 1570 e quello politico determinato dalla Devoluzione del Ducato Estense allo Stato della Chiesa nel 1598. Sono questi due eventi a determinare il volto della città nel corso del Seicento. Se il terremoto reale ebbe come conseguenza più evidente la ricostruzione di molti degli edifici sacri più importanti, offrendo nuove occasioni di committenza come documentano ancora oggi, ad esempio, San Francesco e Santa Maria in Vado, il secondo sisma, quello istituzionale, sconvolge il sistema di governo cittadino sostituendo la cosmopolita vita di corte con la “Legazione di Ferrara”, suddivisione amministrativa che inglobava la città e il suo territorio sotto il governo pontificio. Nell’immaginario collettivo parte proprio da questo evento un periodo di assoluta decadenza economica e culturale che divora come un cancro il territorio. La costruzione della grandiosa Fortezza, imposizione militare e urbanistica che andava a cancellare definitivamente antichi simboli ducali come la delizia del Belfiore e Castel Tedaldo, nonché la spoliazione operata da alcuni dei cardinali legati delle più preziose opere d’arte rinascimentali, paiono confermarlo. In realtà, l’azione congiunta della classe dirigente frutto della trasformazione istituzionale, le innovazioni liturgiche e devozionali seguite al Concilio di Trento unite all’attività dei nuovi ordini religiosi controriformistici avviano numerosi cantieri e inedite occasioni di commissioni artistiche che causano un profondo rinnovamento urbano. La prima metà del secolo, inoltre, vede attive figure di rilievo: dai forestieri di grandissimo prestigio come Ludovico Carracci, Guercino e Andrea Sacchi, a straordinarie personalità locali come Ippolito Scarsella detto Scarsellino e Carlo Bononi, il protagonista della mostra ai Diamanti, il più grande pittore ferrarese del Seicento. La città nata in questa intensa stagione è ancora ampiamente riconoscibile, seppur oscurata parzialmente dal terremoto del 2012 che ha inferto gravi danni ad alcuni degli edifici seicenteschi più significativi. Ricerchiamo, attraverso alcuni luoghi simbolo, la Ferrara di Carlo Bononi all’interno della Ferrara contemporanea. L’artista era pittore di scene mitologiche nonché di grandi cicli decorativi sacri e di pale d’altare, Bononi elabora un linguaggio pittorico che pone al centro l’emozione, il rapporto intimo e sentimentale tra le figure dipinte e l’osservatore. Negli anni drammatici dei contrasti religiosi, dei terremoti e delle pestilenze, il sapiente uso della luce e il magistrale ricorso alla teatralità fanno di lui uno dei primi pittori barocchi della penisola, come testimoniano le seducenti decorazioni di Santa Maria in Vado del 1617 circa.
Ma Bononi fu anche un grande naturalista: nelle sue opere il sacro dialoga con il quotidiano. Tele come il Miracolo di Soriano o l’Angelo custode mostrano quanto acuta fosse per l’artista la necessità di calare il racconto sacro nella realtà, incarnando santi e madonne in persone reali e concretamente riconoscibili. In questa prospettiva, pochi come lui hanno saputo coniugare il nudo maschile con le esigenze rappresentative dell’Italia ancora controriformista di inizio Seicento: i suoi martiri e i suoi santi sono dipinti con perfezione potente e, al contempo, suadente, ma senza alcun gusto voyeuristico.
Tutto questo era ben chiaro agli occhi dei contemporanei. Il “divino” Guido Reni, a pochi mesi di distanza dalla morte di Carlo, avvenuta nel 1632, lo esaltava descrivendolo «pittore non ordinario» dal «fare grande e primario», dotato di «una sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito».
Il giudizio di Reni sarà messo alla prova nell’autunno del 2017: la sapienza del disegno e la forza del colorito di Carlo Bononi vi aspettano per sorprendervi e sedurvi a Palazzo dei Diamanti.
La mostra – la prima monografica a lui dedicata – è promossa dalla Fondazione  Ferrara Arte ed è curata da Giovanni Sassu, curatore dei Musei d’Arte Antica della città estense, e da Francesca Cappelletti, docente di Storia dell’arte moderna dell’Università degli Studi di Ferrara.
Per secoli Bononi, come del resto l’intero Seicento ferrarese, è rimasto in ombra, offuscato dal ricordo della magica stagione rinascimentale della Ferrara degli Este. Una lenta operazione di recupero critico ha progressivamente messo a fuoco la figura di un artista unico che seppe interpretare in modo sublime e intimamente partecipato la tensione religiosa del suo tempo.

Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018

Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

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