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Wind Music Awards 2017: la musica pop sdoganata su Rai Uno con Riky della De Filippi e lo scaltro Gabbani

Wind Music Awards
di Romolo Ricapito

La  trasmissione in diretta su Rai Uno dei Wind Music Awards (la prima parte di lunedì 5 giugno ha ottenuto l’ascolto più alto della serata tv ) segna una svolta della Rai che dopo avere trasmesso di sabato sera la finale dell’Eurovision Song Contest e domenica scorsa il concerto per le vittime di Manchester, ha sdoganato la musica,  giudicata non più un trastullo per giovanissimi ma un bene comune. Nella prima parte dei Music Awards, patrocinati dal solito Carlo Conti e da una matronale Vanessa Incontrada, si è contraddistinto un Renato Zero in gran forma, ecumenico, che ha svoltato per una musica meno pop e più tendente al classicismo.

Francesco-Gabbani-ai-Wind-Music-Awards
Francesco-Gabbani ai Wind-Music Awards fra Carlo Conti e Vanessa Incontrada
Ma il più grande entusiasmo è stato manifestato dalla sterminata platea dell’Arena veronese per Riky, il fuoriuscito di Amici della De Filippi e Francesco Gabbani.
Ricky alias   Riccardo Marcuzzo ha rivelato un talento da consumato crooner che lo avvicina più che agli interpreti stranieri che a quelli italiani. Viso da modello di Postal market , voce degna di una novella star, il giovane ha replicato l’entusiasmo nelle masse giovanili che, inquadrate  proponevano i soliti poster colorati e i foulard sventolati.
Stesso  fanatismo  (o isterismo) per il più maturo Francesco Gabbani, che con la faccia entusiasta sembra più un miracolato sulla via di Damasco che un artista di successo.
Il duo di cantanti, separati in casa, ha riproposto però il classico dilemma del successo pret-à-porter, quello che infiamma le più vaste platee e che però è soggetto dopo un po’ a raffreddarsi, vedi il calo d’interesse per le novità. Qualche esempio del lontano passato: l’Alan Sorrenti dei Figli delle Stelle.
Successo folgorante, poi qualche passo falso e quindi una dignitosa carriera nella quale ripropone nelle serate estive i suoi successi anni Settanta.
O, ancora, Paolo Vallesi che spopolò con La Forza della Vita.
Finito però un po’ in calo anni dopo, tanto da partecipare al reality la Talpa.
Ora il successo di  Riky e Gabbani è strameritato.
Ma se non sapranno rinnovarsi (soprattutto il secondo, che ha la mania degli slogan cantati, che incantano ma per un po,’ poi stancano) finiranno nel museo non delle cere, ma del juke box, quella magica scatoletta che ancora sopravvive in qualche bar di provincia, ma come vestigia di un retaggio ormai concluso.

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