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Proust aveva previsto tutto: la canzone preferita attiva aree del cervello del piacere, di solito stimolate da droghe come l’lsd

Marcel Proust 2

di Romolo Ricapito

Marcel Proust 2
Marcel Proust 

Leggendo la Recherche di Proust, sono rimasto colpito dalle sue evocazioni riguardo il piacere e il dolore.

Rispetto a quest’ultimo, “Marcel” inizia a soffrire e realizzare la scomparsa dell’amata nonna un anno dopo l’effettiva dipartita, allacciandosi gli stivaletti.
Era la nonna infatti che a volte gli sistemava le calzature.
Anche rispetto al piacere,  Proust è un maestro descrivendo passeggiate o degustazioni che evocano la giovinezza e il culto  del tempo perduto, che poi viene ritrovato.
Adesso una scoperta di alcuni ricercatori riaccende gli effetti “proustiani”, ma scientificamente: la nostra canzone preferita “accende le stesse regioni del cervello attivate dall’Lsd”.
La magia della musica, delle note e di una voce possente, o sensuale, agisce sul tono dell’umore come una droga?
Al di là della scoperta, sono cose che si è sempre saputo, istintivamente.
I gusti musicali sono però variabili: ciò che provoca piacere in alcuni (ad esempio una canzone di Vasco Rossi) si pone come sconforto in altri, quelli che magari non amano la voce strascicata del rocker di Zocca.
Il 45 giri del famoso brano "Mamma" di Beniamino Gigli
Il 45 giri del famoso brano “Mamma” di Beniamino Gigli

Si potrebbe azzardare una lista delle canzoni più gradite dagli italiani negli ultimi 60 anni.

Ad esempio “Mamma” che fu eseguita da vari artisti, da  Beniamino Gigli a Claudio Villa.
Poi “Azzurro” di Paolo Conte eseguita da Adriano Celentano; Il Cielo in una Stanza di Gino Paoli nella versione di Mina; Fiori Rosa Fiori di Pesco di Mogol-Battisti; Con te partirò nell’interpretazione di Andrea Bocelli;  Strangers in the nightdi Frank Sinatra; Michelle dei Beatles; la Vie en Rose di Edith Piaf; Heroes di David Bowie; Vedrai, vedrai di Luigi Tenco.

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