Lapo Elkann: l’ultima verità Cronaca 3 Dicembre 20164 Dicembre 2016 di Romolo Ricapito Lapo Elkann: giorni dopo lo scandalo del finto rapimento, i talk show sono sempre intrisi dell’immagine del celebre rampollo, sottoposta a ogni genere di analisi (psicologiche, sociologiche, moralizzatrici) da parte di uno stuolo di esperti: Lapo Elkann critici d’arte, giornaliste, scrittrici (chissà perché le scelgono soprattutto donne), psichiatri. Anche la simpatica Vladimir Luxuria in un show di Rai due ha detto allegramente la sua: non le piacerebbe essere “amata” da chi usa sostanze stupefacenti. Al di là di tutto, l’immagine che esce fuori di Lapo Elkann, dopo tante estrapolazioni, è una non-immagine. Il giovane, ridicolizzato anche da pregresse interviste che ne commentavano gli errori grammaticali, assegnandogli Tapiri d’oro e quant’altro, appare, più che come un personaggio da romanzo, o soap opera alla Dynasty, alla stregua di un “Dorian Gray” in possibile disfacimento, che però se la cava sempre, un po’ per la fortuna, ma anche per la simpatia che circonda da sempre la famiglia Agnelli, nelle gioie, ma purtroppo soprattutto nelle disgrazie. Il pubblico, in generale, che ammirava le qualità dell’Avvocato e si dispiacque per le sventure del figlio di costui, Edoardo, morto suicida e del nipote, Giovannino, mancato per un male incurabile, è disposto a”tifare” inconsciamente per Lapo Elkann, perdonandogli in fondo manchevolezze e strafalcioni o reati in giudicare. Tale pubblico, in larga parte, pensa anche “è una fortuna non essere ricchi”, osservando le storture che possono derivare da una posizione privilegiata; ma a tali privilegi c’è chi preferisce il cupio dissolvi dell’incoscienza, tra incursioni orgiastiche e notti brave, che portano, per l’appunto, a forme di autodistruzione.