Laura Boldrini, gli insulti sessisti e lo scopo educativo Cronaca 26 Novembre 201629 Novembre 2016 di Romolo Ricapito Laura Boldrini, che ha pubblicato sul suo profilo il nome di alcuni fruitori di Facebook che la insultavano pesantemente tramite il social network. . Uno di essi, dall’estero, ha continuato a offendere la Presidente della Camera. Un’altra persona, donna e casalinga, ha pubblicato sul suo diario Fb e anche inviato alla Boldrini le sue scuse, argomentando che trattasi di povera casalinga disinformata. Altri sono spariti, chiudendo il profilo Facebook. Il mio parere è che l’onorevole abbia voluto mettere in risalto il comportamento irrispettoso di certuni per educarne altri, che continuano a offenderla o lo fanno con altre , in vista o sconosciute, alla vigilia della giornata contro la violenza alle donne. L’uso disinvolto e massificato dei social network ha reso popolare la scrittura, estendendola alla portata di tutti. Tra costoro, anche chi non era abituato a scrivere e non stilava nemmeno l’elenco della spesa. Il gesto della Boldrini ha rivelato di conseguenza la scarsa istruzione di molti utenti dei social network, sgrammaticati e anche disinformati, rendendo ancora di più chiaro e comprensibile il concetto che tramite internet non si può offendere, nemmeno quei personaggi in vista che si reputano irraggiungibili, come la terza carica dello Stato. Non credo che la Presidente perseguirà le persone che ha reso pubbliche (nei loro profili) perché il suo è stato un gesto dimostrativo, educativo. Come quello di una maestra, severa per il suo ruolo, che segna con la penna rossa gli errori, ma soprattutto gli orrori ortografici e contenutistici dei suoi alunni. Perciò la Boldrini si è trasformata in una sorta di figura iconica, a metà tra l’ancestrale, il materno e il moderno. Castigare, sia pure in modo bonario, gli “alunni”, che in questo caso sono soltanto occasionali e molesti frequentatori del suo profilo Facebook, in una sorta di gesto simbolico a metà, appunto, tra educazione “materna” e severità di facciata, è stata una mossa utile e necessaria per prevenire le derive inconsulte di chi, per ignoranza, noia, mancanza di veri argomenti e quant’altro, le spara addosso servendosi di una anonima tastiera.