Festeggiati i primi 40 anni di giornalismo di Michele Salomone, presenti autorità e tifosi Attualità Eventi e Tradizioni Sport 23 Marzo 201624 Marzo 2016 SALOMONE-“La mia famiglia mi ha aiutato a sconfiggere il vero nemico della mia professione: la balbuzie” di Romolo Ricapito foto di Leopoldo Cisonno All’Hotel Parco dei Principi di Bari-Palese si è tenuta la serata “Una Radiocronaca Lunga Quarant’Anni“, 21 marzo 1976-21 marzo 2016, per festeggiare i primi 40 anni di giornalismo di Michele Salomone. Numerosa la partecipazione non solo di colleghi, autorità (il sindaco Antonio Decaro in testa, i suoi assessori) ma anche di molti tifosi che spontaneamente e con autentico entusiasmo sono giunti a festeggiare quello che è considerato un vero amico della città oltre che abile radiocronista. Il momento in cui Sabino Bartoli ha cantato l’inno de Bari I Antonio Stornaiolo che ha condotto la manifestazione con Claudia Carbonara ha fatto subito eseguire al pianoforte un inno del Bari, quello che recita “Bari non ti lasceremo mai sola, facci sognare ancora“,etc. Michele Salomone è stato presentato come ” Campione” del giornalismo sportivo, assimilato dunque alle gesta eroiche dei calciatori che hanno reso tale squadra mitica agli occhi dei seguaci, non soltanto in occasioni importanti come in passato la riconquista della serie A, ma anche durante periodi di intermezzo o di declino. Dopo una standing ovation, sono stati presentati alcuni colleghi di Salomone, come Attilio Romita direttore del Tg3, Enzo Magistà direttore del Tg Norba e Nanni Campione della Gazzetta del Mezzogiorno. Un Momento dell ‘evento M. Salomone con i suoi colleghi Dulcis in fundo l’ex calciatore (anche commentatore televisivo) Antonio Di Gennaro, in rappresentanza dei calciatori di oggi e di ieri. Stornaiolo ha ironizzato sul proverbiale fermacravatta del festeggiato, a forma di microfono. E Michele Salomone, naturalmente, ha detto: “questa non è la mia festa, ma siamo qui per capire come è cambiata Bari, assieme al calcio“. Una sorta di incontro dunque che dallo sport spazia alla società tutta, in una disamina sincera, qualche volta critica e addirittura spietata . Non solo l’amarcord di come eravamo allora , ma di come siamo. Ecco il perché dell’intervento nel corso del meeting di personaggi di varia estrazione culturale rappresentanti il sociale e lo spettacolo che hanno detto la loro. Non soltanto sul calcio, ma anche riguardo la disciplina di altri sport. Salomone ha parlato della nascita dell’incontro al Parco dei Principi , che fu approvato con entusiasmo dall’imprenditore Vito Vasile il 16 gennaio scorso, dunque poco prima della sua scomparsa. A raccogliere i ringraziamenti Antonio, il figlio, a sua volta imprenditore e poi assessore tecnico del Comune di Bari. Applaudito anche il dirigente sportivo Gianluca Paparesta, in prima fila e naturalmente il sindaco di Bari Antonio Decaro, seduto al suo fianco. 4 Il dono del Pres. Paparesta per i 40 anni di giornalismo a Michele Salomone Michele Salmone si è dichiarato vicino alla cittadinanza anche perché esperto di dialetto, “idioma che rappresenta le nostre radici”. Dialetto dunque come chiave per penetrare l’autentica anima popolare, più di tante conferenze e trattati di sociologia. Il giornalista sportivo ha tenuto a ringraziare il regista Gennaro Nunziante che ha collaborato all’incontro con una serie di idee e poi molti altri amici, il cui elenco sarebbe troppo lungo da replicare. Gianni Morandi, a sorpresa, ha registrato un intervento trasmesso in sala tra gli applausi. Il cantante di Monghidoro, entusiasta come sempre, ha augurato all’amico Salomone di continuare le sue radiocronache…in serie A. L’ex calciatore Di Gennaro ha ricordato il suo esordio a 18 anni nella Juventus al posto di Giancarlo Antognoni. Su sollecitazione di Stornaiolo, Salomone ha ricordato un suo difetto giovanile, la balbuzie, che non gli ha impedito il suo mestiere. Anzi, il superamento di tale handicap è stato realizzato anche con la voglia di eseguire radiocronache senza errori. Ma Michele Salomone ha tenuto a ricordare l’aiuto e il supporto della sua famiglia, soprattutto della madre, che non ha mai drammatizzato la balbuzie, trattandola invece con ironia e leggerezza, in modo tale da sconfiggerla, anche con l’aiuto della volontà. Alla fine Michele Salomone ha salutatoi tifosi gli amici e colleghi che sono venuti a onorarlo per i suoi 40 anni di attività giornalistica Il grazie alla sua famiglia è contenuto anche nel libro edito da Adda La mia Voce in Biancorosso, al quale il giornalista ha rimandato. Ecco dunque gli audio di partite vecchissime, una foto in bianco e nero giovanile del giornalista che con gli occhiali da sole somigliava ad Al Pacino. Michele Salomone aveva il vezzo di impostare le radiocronache col vecchio telefono “fisso” grigio senza il quale non otteneva la giusta ispirazione. Interpellati poi gli imprenditori delle prime radio libre, come Emilio Laricchia di Bari Canale 100 il quale ha definito la sua radio come una autentica fucina di talenti. Attilio Romita invece ha ricordato il suo esordio a Telebari nel 1975, emittente pionieristica e rappresentativa delle tv locali baresi: le cronache di calcio si riprendevano dal…balcone di qualche appartamento vicino allo stadio. Trattavasi di filmati ovviamente imperfetti ma seguitissimi dai tifosi che per le partite di serie B avrebbero dovuto aspettare il Mercoledì Sport della Rai, che deteneva il monopolio del calcio. L’ex calciatore Di Gennaro ha definito il calcio del passato, in particolare quello degli anni Settanta, più lento ma maggiormente tecnico, finanche nel recupero, in quanto esistevano meno partite e campionati. Il calcio era più vero anche nei rapporti con i giornalisti, all’insegna del “tu per tu” mentre attualmente essi son gestiti dagli uffici stampa. Antonio Stornaiolo e Clelia Conte-direttrice di Gazzetta dal Tacco Uno sport dunque più rilassato, genuino. Ecco un altro video messaggio, quello di Aldo Serena : “un saluto alla Bari che mi accolse con tanto affetto”. Tra i drammi narrati da Salomone, quello della retrocessione nel 2004 durante la gestione di Regalia . Ma anche attimi di serio imbarazzo nel commentare una partita contro l’Ascoli, che annoverava nella formazione l’abile Stefano Pompini. Il raccontare lo spostamento per le marcature di Pompini sul campo fu evitato da Salomone che glissò il più possibile nel citarne il cognome “equivoco”. La storia su Pompini ha dato il via a battute sagaci e allusioni che si sono propagate anche durante il resto dell’incontro. Gustavo Delgado ha narrato invece l’impresa dei 100 m falliti a Mosca da parte di Pietro Mennea alle Olimpiadi del 1980, ma anche la vittoria successiva nei 200 m con intervista a bordo pista. Si è passati all’inaugurazione dello Stadio San Nicola, anni Novanta, che avrebbe bisogno di un “restauro”. Ma Paparesta ha detto che ciò andrebbe fatto con molta cura ,sussistendo sul San Nicola un vincolo della Soprintendenza, essendo esso opera del grande Enzo Piano. L’argomento è da sostenere. Ricordato il vecchio Stadio della Vittoria, con una frase rivelatoria e schietta di Salomone: “almeno lì le partite si vedevano, c’era autentica visibilità”. Ricordata pure l’invasione dei 20 mila albanesi giunti con la nave Vlora e accolti al San Nicola. Il sindaco Decaro al quale è stato chiesto cosa si farà se nasceranno nuove emergenze, ha parlato di una nuova eventuale accoglienza nello stadio di Enzo Piano. Bari città aperta dunque, anche per Carmen Carbonara, che ha detto che i baresi sono stati pronti ad aprire le loro case agli stranieri. Purtroppo si è sfociati nel buonismo politico e la serata si è allungata. Giudizio critico: ogni celebrità, vera o intesa come tale, doveva dire la sua, rapportando ogni cosa ovviamente a se stesso.Sbagliato. La manifestazione ha dunque perso smalto, anche perché troppo lunga, riacquistandola parzialmente con filmati che parlavano di Antonio Cassano, ma che mostravano l’anziana madre,definita la vera sportiva di casa, colei cioè che comanda. Ricordato anche l’altro lavoro di Salomone, con una sorta di leggero fastidio dello stesso. quello di ispettore delle strutture ricettive della Regione Puglia. Altro ruolo che provocava equivoci a causa della sua popolarità. “L’essere famoso ha superato il suo mestiere”. Infine la Bari di Conte, di Ventura, con la definizione del giornalista sportivo Enzo Tamborra sulle radiocronache del festeggiato,definite perfette e inimitabili .