Sanremo 2021 prime due serate. Sorprendenti capelli blu con farfalle colorate di Berté e blu sfumati coronati da fastose piume di Achille Lauro Cultura Eventi e Tradizioni Musica Spettacolo TV 5 Marzo 20215 Marzo 2021 di Clelia Conte Mi hanno chiesto, sapendo che ogni anno sono incollata davanti al Festival di Sanremo, cosa ne pensassi. Mi fa piacere, dopo tanti anni che racconto del Festival che ci siano persone che si consultino. Rosario Fiorello e Amadeus La prima serata è per tutti un po’ deludente ma per me, che ho presente il fatto che non ci sia il pubblico e che non ci siano ospiti stranieri, ho avuto la sensazione che questa 71esima edizione abbia un’atmosfera più casereccia, familiare ed avvicini gli spettatori alla manifestazione. Poi, con uno come Amadeus, accompagnato da un fantastico Fiorello è normale ci si senta fra amici. I due personaggi risultano, simpatici e la loro complicità evidente rassicura gli spettatori regalando una gradevole e serena serata. Diodato- Sanremo 2021 La prima entrata, è stata quella di Diodato che ha cantato la bella canzone vincitrice del 2020 “Fai Rumore” tornando poi nel corso della serata con un medley dei suoi successi. Il cantante tarantino è oramai padrone del palcoscenico e della sua voce. In un anno ha dimostrato maturità scenica- espressiva e tanta bravura. Cos’altro mi ha colpito? Fortemente, la canzone di Arisa. E’ stata scritta da Gigi D’Alessio e arrangiata dal bravo maestro Adriano Pennino con aggiunta l’interpretazione della brava cantante del sud che mi ha da dato delle forti sensazioni. Lei era al top del suo fascino, si è presentata elegante con una pettinatura originale: una coda di cavallo in un tubo metallico, un trucco delicato effetto chanel e un tailleur pantalone rosso fuoco, sobrio e senza lustrini e luccichii. Achille Lauro Ha sbalordito tutti anche l’outfit piumato di Achille Lauro: “esistere è essere” ha detto nel suo brano. Il giovane trasgressivo, piumato di rosa (che ricorda Renato Zero), ha scatenato una sorta di polemica facendo anche dimenticare il valore della sua canzone. Si è presentato con il viso triste, contornato da capelli blu sfumati, occhi truccati che all’improvviso hanno lacrimato sangue per esprimere la tristezza che in questo periodo vive lo spettacolo colpito e bloccato dalla pandemia. Aveva scritto su Instagram “Questa notte ho versato lacrime per i nostri peccati. Il mondo aveva qualcosa da dire. Sono solo il suo agnello sacrificale. Ogni notte leggo nel cielo che lo farà ancora”. Achille lauro vuole sorprendere, far parlare di se puntando su argomenti toccanti. Come abbia fatto, non si sa ma ha fatto centro anche se per me e risultato ripetitivo. Loredana Bertè Altri capelli blu ma arredati da farfalline sparse e colorate, quelli di Loredana Bertè. Polemiche anche per il suo look. A mio parere troppo eccessiva anche per la sua minigonna: avrei optato per un pantalone di pelle per restare in tema rock. L’artista essendo tale, può permettersi di osare perché tutto fa spettacolo e così anche i suoi look stravaganti. La Bertè ha esordito con il nuovo brano dove si è autocelebrata e che diceva “…sono una figlia di, figlia di…Loredana!” per dire di essere cosciente delle sue esperienze, quelle che ha voluto fare di testa sua pur sbagliando, tra la disapprovazione o l’amore che la gente ha espresso nei suoi confronti. Loredana è Loredana: o si accetta così o non si guarda “chi mi odia, mi ama” conclude la sua canzone. Infine, alla consegna dei fiori, li ha presi fra le mani e se li è messi sulla spalla come fossero una zappa. Basita! Madame Madame, 19 anni, ha cantato “Voce” e in effetti ha un timbro particolare che mi ha incuriosita anche se la canzone è un po’cantilenata. Il suo modo di abbigliarsi è ispirato alla famosa cantante scalza, l’inglese Sandie Shaw famosa negli anni della rivoluzione giovanile. Sandie Shaw, cantante scalza Bravi con il loro hard- rok i Maneskin con “Zitti e buoni” si sono scatenati, al loro debutto, con una deliziosa biondina che ha suonato il basso: una vera ed eccitante animazione e, per gli appassionati di questo genere una vera “botta di vita”! Noemi Elegantissima e brava, fasciata da un abito a sirena super luccicante la bella Noemi. Impeccabile con la sua voce che è stata preceduta da in insolito Max Gazzè e la Trifluoperazina. Scenico anche lui con il brano “il Farmacista”, si è presentato in vesti di Leonardo da Vinci . Era già registrata l’esibizione della Banda della Polizia di Stato che ha omaggiato Astor Piazzolla nel centenario della sua nascita con un medley di Oblivion, Tango por una Cabeza e Libertango. Assieme a loro, Stefano Di Battista al sax e Olga Zakharova al violino. Matilda De Angelis e Fiorello Ma il Festival non smette di sorprenderci Perché ai due presentatori si è aggiunta una vera perla del cinema che ha dimostrato di essere all’altezza di un evento così importante: l’attrice Matilda De Angelis, David di Donatello per la migliore attrice protagonista nel film con Stefano Accorsi, “Veloce come il Vento” e che vedremo in tv prossimamente in “Leonardo”. Molto simpatica la sua performance del bacio con Amadeus. Con Fiorello ha cantato molto bene il brano “Ti Lascerò”. Per quanto riguarda invece il gigante Ibrahimovic, se lo potevano risparmiare: tranne che per i suoi fan, c’era o non c’era, la sua presenza è stata palpabilmente trasparente e inutile. Infine il fantastico Fiorello si è presentato con un rasoio elettrico perché ha detto: “mi è cresciuta la barba!”, riferito alla lunga serata trascorsa . Dei 4 giovani, Gaudiano con Polvere da sparo Elena Faggi con Che ne so Avincola con Goal! Folcast con Scopriti sono passati per la finale, Avincola e Folcast Uscita dei Big (favorita Arisa!) Arisa con la canzone Potevi fare di più; Colapesce Dimartino con la canzone Musica leggerissima; Aiello con la canzone Ora; Francesca Michielin e Fedez con la canzone Chiamami per nome; Max Gazzè e la Trifluoperazina Monstery Band con la canzone Il farmacista. Noemi con la canzone Glicine; Madame con la canzone Voce; Maneskin con la canzone Zitti e buoni; Annalisa con la canzone Dieci; Ghemon con la canzone Momento perfetto; Coma__ Cose con la canzone Fiamme negli occhi; Francesco Renga con la canzone Quando trovo te; Fasma con la canzone Parlami. —————————————————————————————————————————————– Laura Pausini La seconda serata del Festival è stata lunga e faticosa se non fosse stato per le grandi emozioni regalate dagli ospiti, Laura Pausini fresca di Golden Globe e Andrea Morricone con l’omaggio ad Ennio Morricone. Laura Pausini ha cantato la canzone del suddetto premio “Io sì”, composta per il film “La vita davanti a noi” con Sofia Loren e la regia di Edoardo Ponti. Infine la Pausini si commuove poi canta con Fiorello e Amadeus con finale disco anni ’90. Come ho già detto altro momento più emozionante del Festival, è stato l’omaggio al grande maestro Ennio Morricone con il grande trombettista Nello Salza, che ha suonato il tema del film di Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo” con l’orchestra diretta da Andrea Morricone. Fiorello Non poteva non sorprendere la seconda entrata d’ingresso di Fiorello con un gilet di piume nere che, secondo lui rappresentava lo zainetto di Achille Lauro di quando andava all’asilo e ci metteva la merendina. Idea geniale è stata quella di porre su ogni sedia vuota dell’Ariston dei palloncini con le faccine, in sostituzione del pubblico. Ma uno di quelli dalla forma fallica ha scatenato sui social una valanga di commenti. Rosario Fiorello ed Elodie Elodie, terza ospite della serata che ha accompagnato i due amici Ama e Fiore, era a mio parere apparentemente disinvolta ma troppo costretta in quegli abiti molto striminziti che evidenziavano la molta magrezza. Troppo ampolloso l’abito rosso che pareva pervenuto dal carnevale di Rio. Deludente anche l’abbigliamento della Pausini che sembrava più adatto alla matrigna di Biancaneve con il mantello metallico e i guanti lunghi neri. Passiamo alle canzoni in gara: Orietta Berti Orietta Berti, in apertura nella seconda serata, è stata la regina dei big con il brano “Quando ti sei innamorato”, osando nell’Ariston dopo 29 anni. La Berti conta 12 partecipazioni a Sanremo, con dei look sempre alla moda e degli abiti da capogiro e oggi ha indossato un completo luccicante con due conchiglie stilizzate sul petto ed ha calzato dei bei tacchi a spillo. L’intraprendente cantante ha voluto esibirsi con le casse tradizionali, al posto degli auricolari, per motivi tecnici: non si sentiva bene la sua voce! La canzone ha rispecchiato perfettamente il suo stile, quello che piace a tanti suoi fan. L’ultima sua partecipazione al festival risale al 1992 con Giorgio Faletti. Premesso che Malika Ayane ed Ermal Meta mi siano piaciuti notevolmente, ho apprezzato anche Lo Stato Sociale che porta sempre allegria alle serate e senza la vecchia che balla. “Combat pop”, titolo del brano, cita i Clash, Guccini e Amadeus. Nella canzone, disapprovano i cantanti-influencer: “ha senso fare pop per vendere pubblicità?”. Ora, hanno messo al loro fianco uno scatolone con la scriitta “fragile” da dove infine è sbucato uno di loro. Ha attirato inoltre la mia attenzione, La rappresentante di lista La Rappresentante di Lista con “Amare”, sia per il nome che per il senso della canzone che cita di amare tutte le cose per normalizzare la diversità. Ho approvato fortemente anche il lato coreografico dell’artista per il look rosa fuxia in contrasto con lo sfondo scuro del palco e l’effetto delle luci. Fulminacci Fulminacci con “Santa Marinella” è stato bravo, ma mi sembrava un replay dello stile Barbarossa. La canzone è orecchiabile e Sanremese, il brano racconta l’amore estemporaneo e la richiesta di leggerezza in una routine di inquietudine. Il suo nome deriva dai fumetti che dicevano “fulminacci!” così al posto di “accipicchia!”. Nel 2019 ha ricevuto la targa Tenco come migliore opera prima con il progetto d’esordio “La vita veramente”. Noiosissima la lungaggine del festival. Dovrebbe durare fino all’una di notte al massimo, così ci si addormenta davanti al televisore. Scaletta seconda serata: Bugo Gaia Lo Stato Sociale La rappresentante di Lista Malika Ayane Extraliscio e Davide Toffolo Ermal Meta Random Fulminacci Willie Peyote Gio Evan Irama (con la registrazione delle prove)
Laura Pausini La seconda serata del Festival è stata lunga e faticosa se non fosse stato per le grandi emozioni regalate dagli ospiti, Laura Pausini fresca di Golden Globe e Andrea Morricone con l’omaggio ad Ennio Morricone. Laura Pausini ha cantato la canzone del suddetto premio “Io sì”, composta per il film “La vita davanti a noi” con Sofia Loren e la regia di Edoardo Ponti. Infine la Pausini si commuove poi canta con Fiorello e Amadeus con finale disco anni ’90. Come ho già detto altro momento più emozionante del Festival, è stato l’omaggio al grande maestro Ennio Morricone con il grande trombettista Nello Salza, che ha suonato il tema del film di Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo” con l’orchestra diretta da Andrea Morricone. Fiorello Non poteva non sorprendere la seconda entrata d’ingresso di Fiorello con un gilet di piume nere che, secondo lui rappresentava lo zainetto di Achille Lauro di quando andava all’asilo e ci metteva la merendina. Idea geniale è stata quella di porre su ogni sedia vuota dell’Ariston dei palloncini con le faccine, in sostituzione del pubblico. Ma uno di quelli dalla forma fallica ha scatenato sui social una valanga di commenti. Rosario Fiorello ed Elodie Elodie, terza ospite della serata che ha accompagnato i due amici Ama e Fiore, era a mio parere apparentemente disinvolta ma troppo costretta in quegli abiti molto striminziti che evidenziavano la molta magrezza. Troppo ampolloso l’abito rosso che pareva pervenuto dal carnevale di Rio. Deludente anche l’abbigliamento della Pausini che sembrava più adatto alla matrigna di Biancaneve con il mantello metallico e i guanti lunghi neri. Passiamo alle canzoni in gara: Orietta Berti Orietta Berti, in apertura nella seconda serata, è stata la regina dei big con il brano “Quando ti sei innamorato”, osando nell’Ariston dopo 29 anni. La Berti conta 12 partecipazioni a Sanremo, con dei look sempre alla moda e degli abiti da capogiro e oggi ha indossato un completo luccicante con due conchiglie stilizzate sul petto ed ha calzato dei bei tacchi a spillo. L’intraprendente cantante ha voluto esibirsi con le casse tradizionali, al posto degli auricolari, per motivi tecnici: non si sentiva bene la sua voce! La canzone ha rispecchiato perfettamente il suo stile, quello che piace a tanti suoi fan. L’ultima sua partecipazione al festival risale al 1992 con Giorgio Faletti. Premesso che Malika Ayane ed Ermal Meta mi siano piaciuti notevolmente, ho apprezzato anche Lo Stato Sociale che porta sempre allegria alle serate e senza la vecchia che balla. “Combat pop”, titolo del brano, cita i Clash, Guccini e Amadeus. Nella canzone, disapprovano i cantanti-influencer: “ha senso fare pop per vendere pubblicità?”. Ora, hanno messo al loro fianco uno scatolone con la scriitta “fragile” da dove infine è sbucato uno di loro. Ha attirato inoltre la mia attenzione, La rappresentante di lista La Rappresentante di Lista con “Amare”, sia per il nome che per il senso della canzone che cita di amare tutte le cose per normalizzare la diversità. Ho approvato fortemente anche il lato coreografico dell’artista per il look rosa fuxia in contrasto con lo sfondo scuro del palco e l’effetto delle luci. Fulminacci Fulminacci con “Santa Marinella” è stato bravo, ma mi sembrava un replay dello stile Barbarossa. La canzone è orecchiabile e Sanremese, il brano racconta l’amore estemporaneo e la richiesta di leggerezza in una routine di inquietudine. Il suo nome deriva dai fumetti che dicevano “fulminacci!” così al posto di “accipicchia!”. Nel 2019 ha ricevuto la targa Tenco come migliore opera prima con il progetto d’esordio “La vita veramente”. Noiosissima la lungaggine del festival. Dovrebbe durare fino all’una di notte al massimo, così ci si addormenta davanti al televisore. Scaletta seconda serata: Bugo Gaia Lo Stato Sociale La rappresentante di Lista Malika Ayane Extraliscio e Davide Toffolo Ermal Meta Random Fulminacci Willie Peyote Gio Evan Irama (con la registrazione delle prove)