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Bif&st: anteprima di Unsane di Soderbergh lunedì 23 aprile al Teatro Petruzzelli

                                                                                                                                                                foto di Fabio Lerario

 

di Romolo Ricapito

La terza serata del Bif&st alle 21 presso il Teatro Petruzzelli ha visto l’anteprima  del film Unsane (2018) un thriller psicologico diretto da Steven Soderbergh,

Ma prima, come in ogni evento del Festival  del Cinema  presso il politeama barese, sono andate in scena le premiazioni e gli annunci di alcune novità in anteprima.
Procedendo con ordine, il critico Enrico Magrelli ha salutato alcune eccellenze presenti in platea, come Antonella Attili (“Nuovo Cinema Paradiso”) , Barbora Bobulova, l’attrice-regista Eleonora Danco, il produttore Valerio De Paolis e una delegazione del cinema russo invitata da Apulia film Commission.
Felice  Laudadio ha invece salutato la Presidente del Bif&st Margarethe Von Trotta anticipando che il suo documentario su Ingmar Bergman dal titolo “Bergman” è stato selezionato per il prossimo Festival di Cannes.
Per una casualità tra gli undici film preferiti dal regista svedese  l’unico diretto da una donna incluso nella speciale lista era Anni di Piombo proprio della Von Trotta.
Il premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista è andato a Lucia Mascino per il film Amori che non Sanno Stare al Mondo di Francesca Comencini.
La Mascino, emozionatissima, ha dichiarato che il suo desiderio più intimo era quello di vincere un riconoscimento  per questo ruolo che è di “struggimento amoroso”.
Il premio Giuseppe Rotunno  per il migliore autore di fotografia è stato assegnato a Fabio Cianchetti, assente “motivato”: sta girando un film a Caserta.  Il film per il quale ha vinto è Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi.
 E veniamo a Unsane:
il film  presenta una protagonista che lavora come informatica presso una banca. La giovane donna, che è “gay” tenta un approccio eterosessuale in un locale,  ma poi dichiara a una terapista di essere vittima di uno stalker.
L’opera si nutre anche di molti primi piani, come all’inizio quelli della ragazza, Sawyer Valentini  e della grassa psichiatra di colore. Dopodiché la situazione precipita: Sawyer viene ricoverata contro la sua volontà in un ospedale psichiatrico .
La pellicola vede Matt Damon in un breve cameo, quello dell’avvocato detective, mentre Claire Foy è la protagonista assoluta, Sawyer: è attrice anche di televisione e la sua resa qui è perfetta,
Il film usa la clinica psichiatrica come metafora delle truffe assicurative e anche delle storture del sistema sanitario americano, dominato dal dio denaro.
Lucia Mascino

La sceneggiatura è lucida e fluida, mentre nel secondo tempo la scena nella sala di contrizione tra la ragazza e il suo stalker-infermiere è lunghissima e di stampo teatrale.

 Il pingue  Joshua Leonard che è anche regista e sceneggiatore,  è lo stalker David Strine. Interpretò nel 1999 il celebre horror The Blair Witch Project.
 Anche gli altri comprimari sono da manuale come l’afroamericano Jay Pharoah, qui in un ruolo drammatico, quello di Nate: ma proviene dal cabaret ed è un comico.
 Infine Amy Irving, irriconoscibile, è Angela Valentini, la madre di Sawyer. La Irving è la ex moglie di Steven Spielberg.
Conclude il cast nel ruolo della psicopatica Violet l’attrice Juno Temple, anche lei irriconoscibile  perché più grassa.
23 aprile 2018

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