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L’Armenia ospita la seconda edizione del forum internazionale Yerevan Dialogue 2025

Forum Yerevan Dialogue 2025
Maria Silvia Quaranta

di M. Siranush Quaranta

Oggi, 26 maggio 2025, si è aperta in Armenia la seconda edizione del forum internazionale “Yerevan Dialogue 2025”, che riunisce leader politici, diplomatici, accademici e rappresentanti della società civile da oltre 80 paesi.

Apertura del Forum Yerevan Dialogue 2025
Apertura del Forum Yerevan Dialogue 2025

Organizzato dal Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia, l’evento si propone come piattaforma per discutere le sfide globali e promuovere il dialogo multilaterale. Il Presidente della Repubblica armena, Vahagn Khachaturyan, ha inaugurato il forum partecipando alla cerimonia d’apertura. L’edizione di quest’anno si concentrerà su questioni globali, tra cui l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, la crescente incertezza economica, la perdita di biodiversità e le implicazioni trasformative ma complesse dell’Intelligenza a Artificiale. Il forum 2025 è organizzato intorno a sei argomenti principali: dilemmi di pace e sicurezza; tendenze geopolitiche globali; tendenze nell’UE e nei suoi paesi limitrofi; sviluppo verde; connettività: commercio e trasporti; la politica dell’Intelligenza Artificiale.

Il Ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan
Il Ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan

Il Ministro degli Esteri armeno, Ararat Mirzoyan, ha centrato il suo intervento sulla necessità di rafforzare l’ordine internazionale basato su regole condivise. Ha affermato che, in un mondo dove spesso prevalgono interessi particolari, è fondamentale riaffermare i principi del diritto internazionale e della sovranità degli stati. Mirzoyan ha sottolineato l’importanza del dialogo anche nei momenti più difficili, citando l’approccio dell’Armenia nel cercare soluzioni pacifiche ai conflitti regionali. Ha inoltre evidenziato l’importanza delle relazioni di partenariato con gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia, e allo stesso tempo, riconoscendo la posizione strategica del Paese, il suo valore come crocevia di civiltà e scambi commerciali.” L’Armenia ha chiaramente individuato la strada da seguire: superare il conflitto e promuovere la cooperazione, favorire una migliore connettività e guidare una crescita economica sostenibile, migliorare l’adattabilità e l’innovazione, rafforzare la democrazia e lo stato di diritto, concentrandosi sullo sviluppo del capitale umano. Creare un ambiente di questo tipo per i nostri cittadini è una priorità strategica per l’Armenia”, ha continuato Mirzoyan, che ha poi concluso “la candidatura dell’Armenia ad ospitare la Conferenza sulla diversità biologica (COP17) a Yerevan, così come il Vertice della comunità politica europea recentemente annunciato nella primavera del 2026, riflettono la nostra responsabilità e il nostro coinvolgimento sulla scena internazionale”.

Il Primo Ministro Pashinyan
Il Primo Ministro Pashinyan

Il Primo Ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha confermato la disponibilità di Yerevan a firmare l’accordo di pace concordato con Baku (Azerbaigian), i cui negoziati sul testo si sono già conclusi:” l’Azerbaigian collega la firma dell’accordo a due questioni: la prima è lo scioglimento della struttura del gruppo di Minsk dell’OSCE. Questo gruppo è stato creato come piattaforma per i negoziati tra Armenia e Azerbaigian. Devo dire che lo scioglimento di questa struttura è per noi accettabile, (…) ma vogliamo assicurarci che noi e l’Azerbaigian percepiamo la situazione allo stesso modo e che quest’ultima non intenda chiudere la situazione di conflitto sul suo territorio per esportarla in Armenia”. L’altra questione sollevata dallo stato azero riguarda alcune disposizioni della Costituzione della Repubblica di Armenia che conterrebbero rivendicazioni territoriali nei confronti dell’Azerbaigian. Pashinyan ha chiarito con suo discorso, la volontà di firmare quanto prima questo accordo di pace, basato sui principi del diritto internazionale e del rispetto reciproco.

Il Primo Ministro slovacco, Robert Fico, nel suo intervento ha elogiato l’iniziativa del “Yerevan Dialogue“, come esempio di diplomazia costruttiva in un mondo sempre più polarizzato. Ha sottolineato l’importanza di piattaforme come questa per promuovere il dialogo e la comprensione tra le Nazioni. Fico ha condiviso l’esperienza della Slovacchia nel processo di integrazione europea, evidenziando come la cooperazione regionale e il rispetto delle regole comuni abbiano contribuito alla stabilità e allo sviluppo del paese. Ha inoltre espresso il sostegno della Slovacchia agli sforzi dell’Armenia nel rafforzare le sue istituzioni democratiche e nel promuovere la pace nella regione e con l’Azerbaigian. “Tra le nostre priorità figurano il raggiungimento della pace e l’approfondimento delle relazioni con l’Armenia” ha affermato Fico” i nostri paesi sono anche partner commerciali e legami economici tra loro si stanno sviluppando, soprattutto nei settori dell’energia, dell’ingegneria meccanica, della difesa e del turismo”.

Al forum partecipano, tra gli altri, il vice primo ministro per gli affari esteri ed europei del Montenegro Filip Ivanovic, il ministro degli affari esteri ungherese Peter Szijjarto e il ministro francese per l’Europa e gli affari esteri Jean-Noel Barrot, Tatjana Macura, ministro responsabile per l’uguaglianza di genere, la prevenzione della violenza domestica e l’emancipazione politica ed economica delle donne della Serbia, Lazar Comanescu, segretario generale, segretariato internazionale permanente cooperazione economica del Mar Nero.

I partecipanti al Forum di quest'anno
I partecipanti al Forum di quest’anno

Il “Yerevan Dialogue 2025” si presenta come un’importante occasione per rafforzare il dialogo multilaterale e promuovere soluzioni condivise alle sfide globali. Attraverso gli interventi dei leader presenti, potrà emergere la volontà di collaborare per costruire un ordine internazionale più giusto e stabile, basato sul rispetto delle regole e sulla cooperazione tra le Nazioni. L’Armenia, con le sue iniziative e il suo impegno, si propone come attore responsabile e proattivo nella promozione della pace e della stabilità regionale e globale.

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