TINA MODOTTI una fotografa che invita a cogliere il soffio più profondo del pianeta Cultura Mostra Fotografica 11 Marzo 202511 Marzo 2025 di Piero Fabris Ho provato a immaginare i visi degli organizzatori della mostra “Tina Modotti – Donna, Fotografa, Militante, una vita fra due mondi”, si comprende la loro decisione di mettere tutte le sessanta foto seppur stipate nello spazio dell’ex Palazzo delle Poste, oggi denominato “Centro Polifunzionale dell’università di Bari”. Un’emozione trovarsi davanti a quegli scatti, diario di una vita passata tra due mondi. Un incontro con foto da cui traspare poesia, passione per la giustizia, e per il riscatto sociale dei contadini. Un’esposizione che è una narrazione intensa di fatti, immagini di grande valore sociale, storico e artistico. Una sequenza d’impressioni, riflesso di una sensibilità attenta alle stagioni del paesaggio e agli avvenimenti del paese in piena rivoluzione zapatista grazie a una percettività attenta anche ai gesti quotidiani. La mostra è divisa in sezioni come spartiti di avvenimenti di uno spirito risoluto e al medesimo meditativo, pronto a catturare atmosfere e documentare il quotidiano nel suo aggrovigliarsi sedentario. Madre e figlio – Tina Modotti 1926 Contrasti e riscatti sociali sono stati immortalati dal vagare continuo di Tina Modotti, donna poliedrica nata a Udine da padre operaio meccanico e da madre casalinga e cucitrice. La sua famiglia si trasferisce in Austria per lavoro ed è lì che nascono i suoi quattro fratelli, la sua è una famiglia che giace in condizioni economiche disagiate e li a soli dodici anni è costretta ad andare a lavorare in una fabbrica tessile. Una figura importante per la sua formazione artistica è lo zio Pietro Modotti, proprietario di uno studio fotografico dal quale apprende le prime nozioni di quella che sarà la sua arte per imprimere e trasmettere sensazioni che sappiano narrare un mondo di gesti semplici. Certo l’incontro con Edward Weston di cui fu modella, musa e amante, favorì la sua notorietà e la crescita umana, mentre viaggiava con le sue inquietudini e i sogni di modi di vivere migliori per tutti. Approdò a Los Angeles, Hollywood, San Francisco, Città del Messico, Spagna e Russia per sostenere con passione i propri disegni ribelli a piani che trasformano persone in oggetti. Donne indigenti per strada – Tina Modotti 1926 La mostra è stata inaugurata il 6 marzo e la si potrà visitare fino al 18 marzo e i visitatori potranno soffermarsi sul periodo simbolista dell’artista, sui suoi ritratti eloquenti di donne con la zucca in testa, sulle mani in posa su una vanga, oppure sulle mani di un burattinaio tra intreccio di fili per muovere burattini. Il percorso intenso e serrato schiude archi a universi d’Amore e ribellione contro l’ignoranza che non coglie in una calla la purezza e in una rosa il travaglio profondo dei valori più alti avvolti fra i petali della meraviglia, fiori semplici nella ruvida superficialità di una società miope e avida. Un’occasione per Bari da non perdere. Una possibilità per ripensare alla propria vita attraverso la mostra dedicata a Tina Modotti, una Donna, anzi un filo di luce per ricamare e unire due emisferi in un cuore. 11 marzo 2025