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Il giovane Matteo Hallissey proclamato segretario dei Radicali Italiani 

Matteo Hallissey

Intervista di Clelia Conte

Quando Marco Cappato ha lanciato il referendum sull’eutanasia, Hallissey decise di attivarsi e raccogliere le firme a Bologna.

Ha solo 20 anni ed è il più giovane Matteo Hallissey, bolognese, di padre inglese e madre romana, ha frequentato il liceo scientifico ed è iscritto al secondo anno della facoltà di Scienze politiche. Sempre sensibile alla politica sin dai primi anni di liceo, ha dimostrato intraprendenza e tenacia.

l’intervista

1) Quando e perché ti sei appassionato alla politica?

Già da giovanissimo mi sono interessato alla politica e all’attualità. Con i referendum su eutanasia e cannabis ho deciso di attivarmi di più in prima persona e ho iniziato a partecipare a tanti banchetti estivi a Bologna per chiedere finalmente una presa di posizione forte della politica e della cittadinanza su temi come il fine vita. Da lì ho iniziato a frequentare i radicali e +Europa a Bologna, grazie al coordinatore Arcangelo Macedonio.

2) Cosa studi?  Riuscirai a conciliare i tuoi impegni?

Studio scienze politiche a Bologna e sono al secondo anno. Sarà una bella sfida ma credo e spero di poter conciliare lo studio con l’impegno politico, tengo molto ad entrambi.

3) Tu giovane Segretario ma so che anche il direttivo è molto giovane. Oggi gli studenti  in politica sono una rarità, secondo te come stimolare i ragazzi ad occuparsene anche nell’ambito delle problematiche attinenti ai loro interessi?

Si, tutta la dirigenza è molto giovane con il tesoriere 23enne Filippo Blengino e la Presidente Patrizia De Grazia, 25 anni. Tra le nostre sfide c’è anche quella di cercare di coinvolgere maggiormente i giovani all’interno del dibattito politico e di attualità. Bisogna far capire che si parla del nostro futuro e non possiamo non interessarcene. Cercheremo di farlo con momenti di partecipazione il più possibile aperti, stimolando gli strumenti di democrazia diretta anche a livello locale, organizzando eventi in scuole e università e parlando dei temi che interessano alle giovani generazioni e che sono, appunto, fondamentali per le nostre prospettive future. 

4) Che ne pensi dell’inchiesta per le iscrizioni illegali per le quali cause fu rinviato il congresso?

La tesoriera precedente, Giulia Crivellini, ha fatto alcune telefonate e ha riportato di aver trovato delle irregolarità. Noi abbiamo chiesto fin da subito ulteriori approfondimenti, che però non ci sono stati. Adesso abbiamo chiesto di poter visionare tutto il materiale così da eseguire noi ulteriori controlli. Intanto tutte le votazioni sono state garantite dall’utilizzo del sistema certificato SPID. 

5) Qual è la tua idea di Europa, quali sono i tuoi obbiettivi e come pensi di raggiungerli?

Credo che sia più che mai fondamentale rilanciare il progetto degli Stati Uniti d’Europa, chiedendo quindi più integrazione europea e maggiore cooperazione in settori fondamentali, dalla gestione dei flussi migratori alla difesa e politica estera. Ci troviamo di fronte a sfide enormi, penso anche a quella ambientale, che non possono avere risposte nazionali: il livello minimo con cui discuterle è quello europeo. In vista delle elezioni europee stiamo lavorando insieme a realtà federaliste come il movimento europeo di Pier Virgilio Dastoli per promuovere iniziative, eventi e campagne che rilancino il progetto degli Stati Uniti d’Europa e chiedano a tutti i partiti e candidati di esporsi chiaramente. A questo tema noi affianchiamo anche la lotta contro tutti i regimi, a partire da quello russo e quello cinese: serve un’Europa forte per difendere lo stato di diritto e i diritti umani. 

6) E quelli per l’Italia?

Ci siamo dati alcune priorità da portare avanti in questi primi mesi, per quanto riguarda ad esempio la denuncia della situazione delle nostre carceri e, più in generale, del non funzionamento del sistema della giustizia italiano. Ci stiamo occupando anche del caso di Ilaria Salis e delle condizioni di tutti i detenuti italiani nelle carceri ungheresi e di altri Paesi dove vivono in situazioni disumane e non tollerabili. Gli impegni sono tanti. Penso anche al non rispetto del diritto delle donne all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, che sta solo che peggiorando con questo governo, o al supporto alle iniziative di realtà come Meglio Legale per contrastare l’approccio proibizionista di una maggioranza reazionaria che pensa di contrastare i fenomeni soltanto creando nuovi reati e vietando qualsiasi fenomeno. 

7) Per avere un dialogo con i cittadini pensi che il web sia un mezzo sicuro? E che fare per distinguersi dai politici che carpiscono voti in modo ingannevole?

A noi non interessano i voti come priorità. Radicali Italiani è un movimento che mette al centro delle iniziative e campagne, anche forti e spesso impopolari, senza paura di risultare troppo “avanti” nell’anticipare alcuni dibattiti e riflessioni che magari avranno un risultato soltanto tra anni. Il documento con cui ci siamo presentati prima del congresso, tra l’altro, si chiama proprio “Occhi al presente, sguardo al futuro”, e quindi alle nuove frontiere delle lotte radicali. Vorremmo parlare anche del digitale e di intelligenza artificiale. Oggi il web è un mezzo importante per dialogare e dovrebbe essere usato anche per favorire la partecipazione dei cittadini, ma dobbiamo imparare a conoscerlo, avere più consapevolezza dei rischi e delle possibilità che offrono: imparare a guidarli noi per quello che ci serve invece di farci manipolare.

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