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Sergio Scagliola e l’attimo esaltante da strappare all’oblio

Fergio Scagliola Fotografo

di Piero Fabris

Sergio Scagliola ama rimanere dietro le quinte, lontano dalle scene di uno spettacolo; ama scattare senza far sentire la propria presenza. Non è l’improvvisato fotografo di strada che immortala personaggi eccentrici quelli che appaiono improvvisamente sulle scene della vita frenetica in cerca di visibilità. Dietro la serie di foto di Sergio Scagliola vi è sempre un progetto, un’idea di scatti che documentano l’attimo atteso con pazienza: i traguardi emozionanti di una partita di calcio, di un evento sportivo e non. A tergo di una sua fotografia vi è attesa, sacrificio e infatti dietro certi scatti, per i quali ha ottenuto molti riconoscimenti, vi sono trecentosessantacinque giorni di attesa. Vi è chiarezza di idee su cosa, di un’azione, deve catturare!

1° premio IPA 2017

A volte sembra in fibrillazione sulla linea longitudinale di una rappresentazione con la fotocamera al collo completamente magnetizzato dall’esibizione in corso, altre volte lo si scorge appostato con la fotocamera, il cavalletto e lunghi obiettivi, con l’occhio nel mirino, attentissimo e distaccato durante gli eventi importanti. Scherzosamente dice di sé, di essere rimasto “Il ragazzo di bottega della fotografia!” Nonostante gli siano stati assegnati e più volte, il premio Michele Campione, sezione fotografia, dell’ordine dei giornalisti di Puglia, oppure abbia ottenuto il primo posto assoluto nel mondiale di fotografia all’interno del contest 2017 “International Photography Award (New York) e ancora Mosca nel 2022 con la foto dal titolo “VOLARE”.  Sergio Scagliola nonostante abbia ottenuto nel mese di ottobre di quest’anno l’invito a ritirare un altro riconoscimento internazionale a New York nella sezione editorial/press sport, continua a giocare partite importanti per la fotografia con grande agonismo, rimanendo semplice e sempre disponibile. Il suo spirito giovanile e curioso lo spinge a mettersi in gioco, a sperimentare per saperne sempre di più.

3° posto PX3 Parigi 2022

La sua ricerca continua, il suo bisogno di verificare quel che vi è scritto sugli opuscoli che accompagnano le più recenti offerte del mercato lo rendono un punto di riferimento per quanti cercano informazioni sulle fotocamere (e non solo quelle di ultima generazione). Tra le prime domande che rivolge a chi gli chiede un consiglio è: “Perché vuoi fare questo acquisto?”. E subito apre un dialogo sulla tecnologia, sull’arte fotografica, sulle potenzialità di quella macchina invece di quell’altra. E nel tentativo di rispondere alle esigenze di quanti lo avvicinano si abbandona a voli pindarici richiamando la “Piccola storia della fotografia” di Walter Benjamin e aneddoti, di quando era accanto a Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mimmo Jodice aprendo il diaframma su sipari, su personalità e modi diversi di immortalare la realtà. Ripete, quasi come se fosse un mantra: “È fondamentale l’Ascolto. È fondamentale valutare la luce prima di cominciare a realizzare un servizio fotografico”. Qualcuno perplesso esclama: “Ma non sempre i paesaggi che ci circondano sono ricchi di elementi preziosi!”. Scagliola risponde: “Si impara a realizzare foto pulite ed efficaci con pochi elementi”. E continua: “Ho imparato che per realizzare certe foto ci vuole creatività e capacità visionaria.  Si fotografa soprattutto con la cultura e con il senso compositivo!”. Si comprende che a Sergio Scagliola non piacciono le foto manipolate. La foto deve essere pura, riflettere il carattere del fotografo, cioè: il suo stile. Ama stampare per se stesso e per altri. Sono tanti coloro che si rivolgono a lui per essere consigliati sulle carte fotografiche da utilizzare per il miglior rendimento della stampa. La sua esperienza nell’organizzare esposizioni è molto utile per quanti desiderano realizzare un portfoglio, una collettiva, una personale! Sottolinea: “L’esposizione deve aver un tema, un senso logico, un’idea, uno scopo. Le mostre sono un dialogo aperto col pubblico non una passerella della vanità per eccentrici.”  Alcuni dei presenti sembrano scoraggiarsi. Altri sentono il peso della fotocamera sulla collottola e confessano le loro lacune sulla tecnica. Sergio li rassicura dicendo: “Nessuno nasce imparato. Bisogna non avere fretta. Ogni cosa si impara prestandole l’attenzione che merita. Alla fine la coniugazione dei parametri dell’esposizione: tempo, diaframma e iso diventano automatici, un po’ come le marce di un’automobile”.

1°premio Mosca 2022

Ma i dubbi sembrano non terminare e qualche altro gli domanda: “Quali sono i canoni che definiscono una foto valida?”. E lui subito risponde: “Dipende da quel che si vuol raccontare, l’obiettivo che si vuol raggiungere. In una foto vi deve essere equilibrio tra tecnica estetica e contenuto. La forza di una foto è nella sua capacità di trasmettere con immediatezza un’emozione e una storia. La forza di una foto è nell’essere immediata. Deve essere chiara e pulita, non ridondante”. Scagliola non siede sul piedistallo come tanti che amano riempirsi la bocca dei loro riconoscimenti o farsi chiamare maestri e animatori culturali, preferisce essere un compagno di viaggio che condivide il proprio bagaglio culturale e, pian piano emerge la professionalità tra i filamenti di qualche capello bianco e ruga d’espressione nella quale scorrono i ricordi di quando lavorava dai Fiorito nel laboratorio di FOTOCINE MERIDIONALE in via Amendola a Bari, dove l’odore degli acidi per lo sviluppo delle pellicole e carte fotografiche , sopravviveva nonostante il mutare delle nuove tecniche di stampa fotografica e il passaggio dalla camera oscura a quella chiara si fece inevitabile. Qualcuno, nonostante l’era del digitale impazzi, rimane legato alla pellicola, all’analogico, ammagliato dal fascino e dall’idea che la fotografia deve essere pensata, meditata. Sergio, comunque afferma grattandosi la barba: “Aggiornarsi sempre senza perdere l’entusiasmo che ci ha spinto ad avventurarci nella foresta della fotografia! Si deve necessariamente partire dal passato per ricordare e fare tesoro dell esperienza accumulata per crescere e organizzare al meglio il proprio futuro!” E ancora: “Queste scatole magiche devono servirci per esprimerci al meglio, per mettere a punto il nostro racconto con la luce!”   Un curioso chiede: “Quando è nata in te la passione per la fotografia?”  Dai suoi baffi spunta un sorriso. Risponde: “È nata in famiglia, in quel clima gioioso, giocoso e meraviglioso. Ho una “marea” di splendidi fratelli e sorelle: Gianni, il maggiore, mi regalò una Lubitel 2 di fabbricazione russa, ed io in tutta risposta, ho acquistato subito due libri, uno di Andreas Feininger e l’altro di Ansel Adams . È da lì che è nato tutto! Quasi come in un gioco, divertendoci, confrontavamo le nostre inquadrature e, pian piano, ognuno ha trovato il proprio modo di fotografare. Tutti hanno qualcosa da dire e hanno bisogno di trovare il proprio mezzo per esprimerlo. La mia passione è nata in famiglia, ma scoprire di avere un talento, di essere portati per la fotografia non basta. Vi è una grammatica, un linguaggio che chi intraprende il mestiere di fotografo deve conoscere per raccontare al meglio. Per raccontare, uno scrittore conosce la grammatica e sceglie le parole migliori per esprimere un concetto e dal modo di narrare si coglie stile e bagaglio culturale; un pittore conosce il significato dei colori; un contadino le facce della luna per la semina, così come il pescatore conosce i venti e le stelle per navigare”. Il solito curioso chiede: “Per tanti fotografare è un semplice clic, ma nulla sanno del bilanciamento del bianco, dei neri piatti, delle pose, dei tempi di scatto e si potrebbe continuare. Non crede che tutto questa banalizzazione possa nuocere alla fotografia?”  “Improvvisazione e presunzione sono come una scintilla, un fulmine che illumina, ma per andare avanti, crescere bisogna studiare, sperimentare, ascoltare. Io devo tantissimo a Rocco De Benedictis. È lui che considero mio mentore e maestro che come pochi condivide il proprio sapere, l’esperienza, i così detti trucchi del mestiere. Da Rocco ho imparato che, prima di tutto, dietro una fotocamera ci deve essere un uomo che abbia senso etico. È lui che scherzosamente, confrontandoci, mi diceva, mentre eravamo in attesa negli stadi che io ero avvantaggiato, perché da ragazzo ho giocato a calcio, ho fatto tanti sport e quindi il mio scatto era preceduto da quell’ istinto, da quella intuizione naturale , con il mirino del mio obiettivo diretto e puntato  sull’attimo esaltante”.

Fergio Scagliola Fotografo

INFORMAZIONI PERSONALI     Scagliola Sergio

  via Arco Adamo, 24, 70010 Capurso (Italia)    +39 3398402371

  se.sca@alice.it    sergio Scagliola

POSIZIONE RICOPERTA     Impiegato

ESPERIENZA

PROFESSIONALE      

01/04/1984–alla data attuale      Personale della fotografia

Fiorito e figli srl, Bari (Italia)

-esperto in stampa fotografica

-esperto in tecniche fotografiche

-esperto conoscitore di programmi fotografici (adobe photoshop- lightroom)

01/01/1995–alla data attuale      Fotoreporter

Today Press, Conversano (Italia)

Collaborazione come Fotoreporter con l’Agenzia Today Press.

Specializzato nel settore Sportivo. Le immagini sono archiviate e visibili online sul sito dell’agenzia. ISTRUZIONE E FORMAZIONE      

21/05/2009–alla data attuale      Pubblicista

Ordine Nazionale dei Giornalisti, Bari (Italia)

COMPETENZE PERSONALI      Lingua madre     italiano

Lingue straniere                         COMPRENSIONE                                                        PARLATO                               PRODUZIONE SCRITTA

Ascolto                       Lettura                    Interazione            Produzione orale

inglese                   A2                          A2                         A2                         A2                         A2

Livelli: A1 e A2: Utente base – B1 e B2: Utente autonomo – C1 e C2: Utente avanzato

Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue

Competenze comunicative     – buone competenze comunicative acquisite durante la mia esperienza lavorativa

– ottima competenza relazionale acquisita durante la mia esperienza lavorativa

Competenze digitali                                                                    AUTOVALUTAZIONE

Elaborazione delle informazioni

Comunicazione            Creazione di

Contenuti

Sicurezza                Risoluzione di problemi

Utente avanzato     Utente avanzato     Utente avanzato     Utente avanzato     Utente avanzato

Competenze digitali – Scheda per l’autovalutazione

-ottima padronanza dei software di fotoritocco acquisita a livello professionale

Patente di guida     B

ULTERIORI INFORMAZIONI       Riconoscimenti e premi     – Vincitore del Premio M. Campione 2011

– Menzione d’Onore – Orvietofotografia – Marzo 2015

– Vincitore del Premio M. Campione 2017

– Vincitore sezione Sport – International Photograpy Awards “IPA 2017”

-2° e 3° posto sezione Sport – International Photograpy Awards “IPA 2017”

-Menzione d’Onore – sezione Sport – International Photograpy Awards “IPA 2017”

– n°2 Menzioni d’Onore – sezione Harmony – International Photograpy Awards “IPA 2018”

– Menzione d’Onore – sezione sport – Moscow International Foto Awards ” MIFA 2018″

– Menzione d’Onore – sezione sport – il Prix 3 de la Photographie Paris

” P x 3 2018″

– 3° posto sezione Sport – International Photograpy Awards “IPA 2018”

– n° 6 Menzione d’Onore – sezione Sport – International Photograpy Awards “IPA 2018”

– n° 3 Menzione d’Onore – sezione People – International Photograpy Awards “IPA 2018”

– Menzione d’Onore – sezione Fotografia notturna – International Photograpy Awards “IPA 2018”

Corsi     – Seminario di aggiornamento per giurati di concorsi FIAF (dicembre 2001)

– Workshop Stampa Fotografica 2011

– Training Fotografico NIKON D800 e D4 (Marzo 2012)

– Corso di Reportage e Fotogiornalismo (Marzo 2014)

– workshop di Fotografia (Maggio 2015)

– Corso di Formazione NIKON D850 (Settembre 2017)

Pubblicazioni     Foto pubblicate da diversi organi di stampa: La Gazzetta Dello Sport, Il Guerin Sportivo, l’agenzia

Grazia Neri di Milano.

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