La morte di Lando Buzzanca l’attore istrionico. Si parla poco della sua carriera. Oggi i funerali Cinema Cronaca TV 21 Dicembre 202226 Dicembre 2022 di Clelia Conte Lado Buzzanca con Massimiliano Ci ha lasciati domenica scorsa a 87 anni l’attore siciliano Lando Buzzanca. Soffriva di demenza senile e risiedeva in una Rsa. Troppo si è parlato e si parla dei suoi disguidi familiari. Vorrei soffermarmi sul personaggio che ho avuto modo di conoscere e stimare per la sua simpatia e grande umanità. Quando si parla di una tale persona, bisogna ricordare la sua sfera artistica. Disguidi familiari Il grande artista aveva una relazione con la collega pugliese Francesca della Valle molto più giovane di lui. Il figlio, Massimiliano Buzzanca ha dichiarato: “Francesca Della Valle? Papà aveva detto di stare con lei per finta. E per noi è nessuno”. E ancora: “Non ho nulla da spartire con Francesca Della Valle, io rendo conto ai miei parenti, non a una persona che secondo quanto ha stabilito una sentenza non è mai stata la compagna di mio padre.” Poi, l’accusa di aver venduto il suo appartamento: “Papà aveva dei debiti da sanare, nemmeno sappiamo come li abbia maturati” Lando Buzzanca e Francesca della valle Li ho visti insieme qualche anno fa. Francesca e Lando, quando lui era lucido e mi sembravano davvero affiatati, in grande sintonia. Non mi pronuncio sul resto della storia. Lando Buzzanca è L’onorevole Giacinto Puppis nel film di Roberto Faenza, I Viceré. La carriera Buzzanca, aveva esordito nel 1961 con Pietro Germi in «Divorzio all’italiana», dimostrando subito il suo talento per 65 anni di carriera. In seguito con il film sempre di Germi, «Sedotta e abbandonata» , dimostra ancora con il ruolo di Antonio la sua capacità di entrare nei personaggi e dare loro una personalità differente. Poi, tolto il film da protagonista nel 1967 di Don Giovanni in Sicilia, di Alberto Lattuada, dove si intercala brillantemente nella parte Gli toccò in seguito interpretare ruoli standard di maschio siciliano tonto per cui la critica lo relegò (non per sempre) nell’elenco dei caratteristi. Per la sua capacità di adattarsi al cinema, alla tv ed al teatro a dispetto della critica malevola, la sua comicità e la sua recitazione fu valorizzata dal vasto pubblico televisivo negli anni settanta. Forte di questa sua popolarità televisiva aveva i numeri per presentarsi come protagonista in film-parodie di personaggi esistenti e riconoscibili. Lando Buzzanca Aldo Puglisi e a ds. Stefania Sandrelli dal-Film, Sedotta e abbandonata L’interesse per il suo genere di film però venne meno e il cinema puntò sulla commedia sexi all’italiana. Buzzanca si rifiutò di comparire (a ragione), in quelle pellicole lavorando con successo in radio. Dopo anni di teatro torna in Tv con la fiction “Mio figlio” del 2005, ottenendo un grande successo e dopo ancora altri lavori televisivi. Magistrale poi nel film del 2007, “I Viceré” di Roberto Faenza dove vinse il Globo d’oro al migliore attore. Nel 2012 con “Il restauratore”, serie televisiva, ottiene un grande successo (+sei milioni di spettatori – replicato dalla seconda stagione due anni dopo). Appare per l’ultima volta nel 2019 in un film televisivo di Valerio Zanoli, “W gli Sposi”. Buzzanca-in-Don-Giovanni-in-Sicilia-di-Lattuada Mio parere Un artista di tale spessore ha vissuto anni infelici per il cinema italiano. Avrebbe potuto dare tanto al cinema internazionale e realizzare film della portata de’ I Vicerè. Poteva permettersi tutto con la sua mimica! I grandi registi degli anni 70/80 non hanno compreso bene le sue doti istrioniche attualmente riconosciute. Basta con le polemiche familiari: parliamo della sua carriera e facciamolo conoscere ai posteri come uno dei maestri più grandi.
Bravissima Clelia! Hai scritto un bellissimo articolo e ti sei soffermata sopratutto sulla personalità artistica di Buzzanca e sul suo lato umano! Rispondi
Sempre cara la mia Anna. In effetti Lando Buzzanca non era il prototipo di “Maschio Latino” come dicevano nei luoghi comuni ma ne era la caricatura. In effetti quello vero era rappresentato da personaggi come Mastroianni, Interlenghi o brazzi- Rispondi