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Marcia organizzata dal Partito Radicale per il silenzio del Governo iraniano. Ne parla Irene Testa

di Cinzia Santoro

proteste iran

Marcia per esprimere solidarietà al popolo iraniano organizzato dal Partito Radicale. Alla manifestazione hanno aderito Maria Stella Gelmini, Letizia Moratti, Lia Quartapelle, Luciana Litizzetto, Don Luigi Ciotti e diversi altri.

A marzo 2022 l’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri scriveva della situazione iraniana:
L’attuale contesto politico è caratterizzato da un tentativo di tamponare gli effetti dell’aumento del costo della vita determinato dalla svalutazione del rial, dall’estrema pervasività dell’apparato sanzionatorio statunitense, ma anche da problemi strutturali quali la siccità, dovuta, tra gli altri fattori, ai primi effetti tangibili del cambiamento climatico e ai black-out, dovuti allo scollamento tra offerta e domanda di energia elettrica.”
Il 13 settembre muore a Teheran, Mahsa Amini, ragazza d’origine curda massacrata dalla polizia morale iraniana.
Nei giorni successivi migliaia di donne scendono in piazza a capo scoperto  sfidando la Sharia, gli arresti e le atroci violenze. A loro si uniscono gli studenti universitari e i lavoratori metalmeccanici e del settore petrolifero. Sono più di 14000 gli attivisti arrestati e centinaia i morti in questi mesi di rivoluzione a fronte dell’imbarazzante silenzio del governo teocratico iraniano.
Silenzio che ha colpito anche il Governo italiano, il Parlamento e la TV di stato.
Parliamo della situazione italiana con Irene Testa, Tesoriera del Partito Radicale e conduttrice del programma Lo stato del diritto in onda su Radio Radicale.

Irene Testa

Il 10 dicembre ci sarà la marcia organizzata dal partito radicale  per manifestare solidarietà al popolo iraniano. Di cosa si tratta? Ci sono  esponenti politici che si uniranno alla marcia?


Ogni sabato dinnanzi all’ambasciata iraniana a Roma , il Partito Radicale da solo, senza nessun esponente politico che si sia mai presentato fino a oggi, ha iniziato a manifestare accanto alle donne iraniane in lotta, al popolo e ai  giovani studenti. Abbiamo tenuto dodici manifestazioni e tutto questo impegno ha avuto come diretta  conseguenza l’organizzazione di una grande marcia che si terrà il 10 dicembre a Roma. Alla manifestazione hanno aderito diversi esponenti politici, che hanno firmato l’appello di convocazione, come Maria Stella Gelmini, Letizia Moratti, Lia Quartapelle, Luciana Litizzetto, Don Luigi Ciotti e diversi altri consiglieri, avvocati, medici. Con questa marcia si vuole dare la possibilità agli italiani di esprimere solidarietà al popolo iraniano.  Spesso si dice che la gente è più attenta alle questioni sociali rispetto alla politica e infatti il Parlamento e il Governo italiano ha aspettato abbastanza, prima di prendere una posizione netta di condanna su quanto sta succedendo in Iran.

Lei è in sciopero della fame da oltre 2 settimane per protestare contro il silenzio colpevole del Parlamento e del governo italiano sulla questione iraniana.  Che risposta  si aspetta dal governo?


A seguito dell’impegno del Partito Radicale la situazione politica è mutata e nell’ultima settimana c’è stata una presa di posizione della premier Giorgia Meloni, sono state presentate delle mozioni alla camera dei deputati e anche Stefania Craxi, Presidente della Commissione Esteri, rispondendo al mio appello, ha preso l’impegno di presentare una risoluzione parlamentare. Anche se ancora non si sono votati questi atti di indirizzo, si spera che il Parlamento lo possa fare in tempi rapidi. Io ho sospeso lo sciopero della fame dopo due settimane perché come prassi del partito radicale, si onorano anche i piccoli traguardi, e i piccoli passi che si sono fatti, rispetto al nulla assoluto e al silenzio assordante. Mi è stato chiesto di sospendere lo sciopero della fame da parte di alcuni esponenti politici di Forza Italia perché iniziava la discussione in parlamento e la RAI aveva finalmente fatto passare un messaggio di informazione sulla marcia del 10 dicembre. Quindi ho raggiunto i miei obbiettivi dopo aver lanciato l’iniziativa per chiedere al Governo  di prendere una posizione  sui fatti di Teheran e alla tv di stato di fare informazione sulla marcia.

Con il suo digiuno è riuscita a catalizzare l’interesse della stampa nazionale e della RAI sulla rivoluzione delle donne in Iran?


Si, anche se non c’è stata sicuramente abbondanza di passaggi d’informazione RAI ma rispetto al nulla assoluto qualcosa è successo. La stessa cosa è successo nel parlamento e quindi ho sospeso lo sciopero della fame ma chiaramente continuo la lotta.

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