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Angelo Gualtieri presenta il libro “Il Polemista” (Pav edizioni)

Angelo Gualtieri, Il polemista,

a cura di Fabia Tonazzi

Con pacata ironia, lucidità e un tocco di sana ferocia, senza fare sconti a nessuno, l’autore traccia un affresco a
tinte scure del Belpaese e racconta fatti e vicende degli ultimi quattro anni. Dove si dimostra come i media ci hanno propinato un’informazione spesso tagliata con l’accetta e commentata a senso unico.
Ce n’è per tutti, in particolare per i mostri dei talk, per molti conduttori televisivi, per giornalisti e opinionisti di lungo corso, per i populisti e sovranisti di casa nostra, per i virologi che sono diventati star del piccolo schermo,
mentre la scienza andava a farsi fottere…Poi è arrivata la guerra. Il classico finale col botto, direbbe
qualcuno, se non si trattasse di una immane tragedia.

Angelo Gualtieri siamo curiosi di saperne di più…Infatti, nel capitolo “Cicciogamer” affermi: “ Martedì sera, dopo essermi sorbito l’ennesima intemerata di Marco Travaglio durante la trasmissione Otto e mezzo , speravo che La 7 il peggio della serata ce lo avesse già mostrato”.

Il tuo dissapore verso il programma nasce da un motivo in particolare o è piuttosto una sfiducia nei confronti dei programmi di qualità in generale?

La mia critica  verso Marco Travaglio l’ho già espressa in uno degli ultimi capitoli del  mio libro, quindi non vale la pena ritornarci. Non mi piace neppure  Di Martedì : troppi ospiti, molti dei quali sempre i medesimi, troppi applausi a comando e il conduttore spesso non all’altezza.  Sembra quasi che Giovanni Floris  non sia in grado di svolgere autonomamente un discorso articolato, tant’è che per evitare gaffe si avvale di cartelli .Ma, forse, lo fa per darsi un tono

Nello stesso capitolo analizzi il modo in cui il presentatore gestisce i suoi ospiti :” Di Martedì, condotta da Giovanni Floris – una persona bene educata ma, pure lui specialista nel chiamare la pubblicità tutte le volte in cui il dibattito gli scappa di mano e nel togliere la parola all’ospite di turno se questi esplicita considerazioni non gradite”

Credi che ci siano bravi presentatori nel panorama attuale in televisione o all’altezza del tipo di
programma?

 Non seguo tutte le trasmissioni televisive, ma solo i talk, compresi quelli sportivi. Dal mio punto di vista, i presentatori “ bravi” si contano sulle dita di una mano. Ne cito due: Maurizio Mannoni, che conduce magistralmente Linea Notte: una trasmissione che annovera  ospiti di livello e che non sbracano. Segnalo anche Corrado Formigli, che conduce Piazza Pulita, anche se spesso si dimostra troppo arrogante. Tra le donne salvo solo Lilly Gruber, un’ottima professionista. Peccato che nella sua trasmissione conceda troppo spazio  a Marco Travaglio e alla compagnia di giro de Il Fatto Quotidiano. Ma non è da escludere che la brava Lilly debba eseguire ordini di scuderia.

“Elsa Fornero è un personaggio che forse non suscita simpatia a causa della sua discutibile riforma delle pensioni” Cosa ti spinge a definirla simpatica o meno?

Elsa  Fornero non è certo una campionessa di simpatia per i suoi modi austeri  e professorali ma, soprattutto, perché il suo nome resterà sempre abbinato alla sua  discutibile  riforma delle pensioni , che produsse  un numero troppo elevato  di esodati.   Questa riforma, però fu  una misura essenziale del governo  Monti: uno  strumento – purtroppo, non indolore – necessario  per risanare parzialmente la pericolosa voragine del debito pubblico, prodotta   dall’ultimo governo Berlusconi del quale faceva parte  anche una bionda signora  di bassa statura, oggi  divenuta presidente del Consiglio. Insomma, senza questo  provvedimento, forse il nostro Paese sarebbe precipitato in un irreversibile default, tipo Grecia.Quindi, prima di “ sparare” ad alzo zero sulla Fornero non si può dimenticare il  contesto di cui sopra. All’austera signora, io, comunque, rimprovero le sue troppo frequenti ospitate  nel programma di Alberto Floris: non sono da lei.

Nel capitolo “Dalla parte di Cassano” affermi: io sono e sempre sarò dalla parte di Antonio Cassano, a prescindere. Incredibile come la tv possa condizionare o mettere in luce aspetti di una persona e renderla simpatica anche quando al primo impatto non ci piace…E’ questo il caso che si verifica con il calciatore Cassano?

Dopo le recenti smargiassate, Cassano – che, per questo,  qualcuno ora chiama Cazzano – non è più nelle mie corde. Cionondimeno, quando era ospite di Tiki Taka esprimeva concetti intelligenti , del tutto condivisibili ed era pure simpatico Insomma, in quella trasmissione non era il peggio, anzi.

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