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Sanità, diabete: firmata a Rimini la carta italiana sull’Urban Diabetes

Malattia tsunami che minaccia le città, il 65% delle persone con diabete vive in aree urbane

Nel 2040 saranno il 74%

Dieci azioni per migliorare la qualità della vita dei malati ed evitare i costi sociali

Il Presidente della Società Italiana di Diabetologia, Agostino Consoli, il Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi, Graziano di Cianni, e il Presidente dell’Health City Insitute, Andrea Lenzi, hanno siglato oggi la Carta Italiana sull’Urban Diabetes, illustrata nel corso del simposio “Urban Diabetes” tenutosi oggi nell’ambito del 29. Convegno Nazionale della Società Italiana di Diabetologia in corso al Palacongressi di Rimini. Alla carta hanno aderito numerosi amministratori cittadini presenti al simposio, tra cui il Vice Sindaco di Pescara Giovanni Santilli.

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Dal 2010, per la prima volta nella storia, oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città, un dato destinato ad aumentare nei prossimi decenni fino ad arrivare al 75% di urbanizzati nel 2050. Studi internazionali hanno evidenziato il collegamento tra aumento di diabete di tipo 2, obesità e urbanizzazione. Se nel 2025 il 65% delle persone con diabete vivrà nelle aree urbane, questo numero è destinato a crescere fino al 74% nel 2040. Per l’International Diabetes Federation e l’OMS, pertanto, le città sono e saranno sempre di più un punto determinante per contrastare la crescita del diabete.

“Vivere in un’area urbana – ha dichiarato il Presidente Consoli nel corso del simposio – accompagna a cambiamenti sostanziali degli stili di vita rispetto al passato: cambiano le abitudini alimentari e il modo di vivere, i lavori diventano sempre più sedentari, l’attività fisica diminuisce. Ciò inevitabilmente comporta un drastico aumento della prevalenza del diabete di tipo 2 nelle città”.

“Un architetto, un sindaco e un medico – ha detto invece il Presidente Lenzi- hanno molte cose in comune. Innanzitutto la città in cui vivono: l’architetto ne pensa gli spazi, il sindaco li riempie e il medico esperto si prende cura anche dell’ambiente urbano per il benessere dei cittadini. Il diabete urbano si sta sviluppando sempre di più, motivo per cui con il progetto Urban Diabetes ci mettiamo a disposizione di diverse città italiane, con 21 milioni di cittadini coinvolti di cui 1,5 milioni con diabete, con l’obiettivo di mappare le città, conoscere i numeri della patologia e condividerli con le amministrazioni per creare azioni comuni per ridurre la prevalenza del diabete”.

La Carta Italiana sull’Urban Diabetes, sulla scia del Manifesto della Salute nelle città promosso da ANCI, Ministero della Salute, ISS, Health City Institute e C14+,  delinea i punti chiave che possono guidare Regioni e città, insieme a istituzioni scientifiche e accademiche, nello studiare l’impatto del diabete di tipo 2 nei contesti urbani per promuovere strategie di informazione, assistenza, prevenzione, cura e trattamenti precoci capaci di migliorare la qualità della vita della persona con diabete di tipo 2 ed evitare i costi sociali dovuti dalle complicanze e dalla mortalità.

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Inserire il diabete come priorità sanitaria;

Creare una rete di alleanza fra competenze diverse per contrastare l’aumento in ambito urbano di persone con diabete di tipo 2 e obesità;

Assicurare una rete assistenziale specialistica e territoriale integrata e diffusa;

Rafforzare l’integrazione tra ospedali, centri di diabetologia e territorio per assicurare continuità terapeutica in tutto il contesto urbano;

Promuovere una corretta informazione ai cittadini sulla prevenzione del diabete di tipo 2 e dell’obesità;

Attuare programmi diffusi su tutto il territorio urbano di screening della popolazione per una diagnosi precoce del diabete di tipo 2;

Incoraggiare l’adozione di stili di vita sani da parte dei cittadini;

Rendere il contesto urbano meno obesogeno attraverso la promozione di buone pratiche alimentari, piani di mobilità attiva e stili di vita salutari in ambito scolastico e lavorativo;

Studiare, condividere e raccogliere informazioni e dati a livello urbano sul diabete di tipo 2 per contrastare l’evoluzione pandemica della patologia attraverso azioni specifiche;

Considerare aspetti sociali e fragilità correlate al diabete di tipo 2.

28 ottobre 2022

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