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Monica Vitti ci lascia per sempre

di Clelia Conte

Era nata a Roma novanta anni fa con il nome di Maria Luisa Ceciarelli. Monica Vitti era una donna bella, buona “mi commuovo per tutto” dichiarava per un’intervista.

Monica Vitti in una delle ultime immagini

Dovrebbero dedicarle in tv serate intere, ma c’è Sanremo e non si può. Romana da sei generazioni è diventata in “Polvere di Stelle”, film di Alberto Sordi, un’icona in Puglia, la regina del teatro Petruzzelli, la regina dei baresi. Una bellezza intelligente, accattivante unica nel suo genere, eclettica e spiritosa, un’attrice che della sua avvenenza ne aveva fatta un’ironia, comica e tragica: “Io nella mia vita ho preso un sacco di sberle!” dichiarava in un’intervista- “le commedie all’italiana sono un po’ misogine” affermò per giustificare le botte. Amava il suo lavoro più di ogni altra cosa e in ogni film interpretava un personaggio che viveva in lei. Era bella, bellissima, ma non lo faceva pesare a nessuno, era come se non le interessasse, una vera antidiva che dava tutta se stessa in ogni interpretazione con la sua voce roca e sensuale che la rendeva inconfondibile.

Polvere Di Stelle
Monica Vitti in "La ragazza con la pistola"
Monica Vitti in “La ragazza con la pistola”

Si legò a Michelangelo Antonioni, con il quale aveva una complicità professionale, poi amò Carlo Di Palma, che scoprì il suo lato comico in “Teresa la ladra“. Ma l’uomo che l’amata davvero intensamente è stato Roberto Russo sposato nel 2000 che l’ha seguita per molti anni fino alla fine e durante l’iter tragico della sua malattia. Per più di vent’anni era scomparsa dalle scene.

Con Antonioni ricordiamo i film L’avventura, La notte, L’eclisse e Deserto rosso. Nel periodo comico, avviato dall’intuizione di Mario Monicelli fu protagonista nel film La ragazza con la pistola. Ricordo anche Il Dramma della gelosia di Ettore Scola con Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini.

Aveva anche doti canore, riscontrabili anche in Ninì Tirabusciò, in Polvere di Stelle e in alcuni programmi tv. Ricordiamo la sua canzone buffa dei “Crauti” di Bruno Lauzi che lei ha reso eccellente con un’interpretazione da oscar per una canzoncina che trasformò in una pièce teatrale.

Grazie Monica!

2 febbraio 2022

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