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Premio Generosità a Grazia Rita Fragnelli responsabile sanitaria hub vaccinale di Martina Franca. L’intervista.

di Cinzia Santoro

Competenza, professionalità e amore per il prossimo, sono le qualità  di una giovane donna che durante l’epidemia ha dato un contributo essenziale ai suoi concittadini. Lei è la dottoressa Grazia Rita Fragnelli, trentenne specializzanda in Igiene, responsabile dell’organizzazione vaccinale della città di Martina Franca.
Giovanissima e determinata ha accettato con grande impegno la responsabilità della gestione hub nella sua città natale che ha ricambiato la preparazione e l’empatia della dottoressa, conferendole il Premio Generosità quale responsabile sanitaria hub vaccinale di Martina Franca.
La dottoressa mentre parla ha un sorriso che completa la luce dei suoi grandi occhi marroni. Il suo è il sorriso di chi sta dalla parte dei giusti, sempre e comunque. In questo periodo dell’anno che precede il Natale, raccontare la storia di una giovane donna proiettata al futuro, porta la speranza nei nostri cuori. E in tempo di pandemia rasserena gli animi.

L’intervista alla Dottoressa Grazia Rita Fragnelli

Cosa significa essere un donna medico?


Rispetto ad altre professioni dove ancora si sente e si risente molto della differenza di genere, per fortuna nel campo della medicina molti pregiudizi e preconcetti si stanno superando. Nei corsi di laurea di medicina ormai la maggior parte degli studenti sono donne. Però può capitare ancora, e capita purtroppo di sentirsi chiamare “signorina”, “ehi tesoro”, “signora” o sentirsi chiedere “scusi il medico dov’è?” Tutte frasi che a un
uomo non verrebbero mai dette.
In hub molte di queste situazioni sono capitate non solo a me ma anche alle mie colleghe. Così come, soprattutto nei primi mesi, accadeva che la gente volesse parlare con il responsabile dell’hub ed era spiazzata nel momento in cui apparivo io, giovane e anche donna. Addirittura un pomeriggio mi è stato  chiesto di poter parlare con un medico, che fosse più anziano e soprattutto maschio. Come in tutti i settori, anche nell’ambito medico se sei donna devi avere il coraggio e la forza di fare determinate scelte: penso alle colleghe che decidono di intraprendere una specializzazione chirurgica, con tutto ciò che questo comporta come orari e carico di lavoro; alle colleghe che decidono di avere una gravidanza durante la specializzazione, perdendo mesi di formazione o a quelle che al contrario si sentono “costrette” a rimandare una gravidanza, proprio per non perdere mesi e acquisire il prima possibile un titolo.

centro vaccini

Dottoressa perché ha scelto di studiare medicina?


In terza media, quando si decide come proseguire gli studi, fare medicina non era nei miei pensieri. Infatti la scelta è ricaduta sul liceo classico sperimentale linguistico. Tra il terzo e il quarto superiore c’è stato un evento familiare che mi ha portato ad interfacciarmi con l’ANT, associazione che si occupa di malati terminali. In quel periodo si è concretizzato il mio desiderio di studiare medicina e ogni dubbio è svanito.

La pandemia le ha cambiato la vita?

La pandemia mi ha rivoluzionato la vita in modo assoluto. Credo sarà difficile ripetere un’esperienza lavorativa così intensa. Il ruolo e il lavoro del medico specializzato in Igiene e Medicina preventiva è cambiato completamente e io come specializzanda, mi sono ritrovata nel pieno dello tsunami sanitario. Ritrovarsi a gestire un hub vaccinale, mi ha portato un grosso carico di lavoro e moltissime  responsabilità. Quindi si, la pandemia mi ha cambiato sicuramente, perché è stata foriera di una grande crescita non solo professionale, ma anche personale. Mai avrei pensato di poter riuscire  o almeno provare a gestire una situazione del genere.

Che messaggio vuole veicolare ai nostri lettori?

Nonostante tutti gli errori innegabili di comunicazione e di informazione che sono stati fatti in questi due anni di pandemia, vorrei dire loro di continuare ad avere fiducia nella medicina e soprattutto in chi opera in scienza e coscienza.

L’associazione PUBBLICA ASSISTENZA AR-27-SERMARTINA  l’undici dicembre premia la dottoressa Grazia Rita Fragnelli, nell’ambito dell manifestazione “Premio Generosità ” giunta all’ottava edizione. Cosa si prova a ricevere questo riconoscimento?

La comunicazione del premio mi ha stupito non poco. Era una cosa che non mi aspettavo assolutamente, anche perché davvero credo di non aver fatto nulla di speciale. Sono davvero felice, perché vuol dire che il mio piccolo contributo in questo grave momento di crisi pandemica, ha lasciato un segno nel cuore dei miei concittadini. Mi preme sottolineare che da sola non avrei potuto fare nulla, l’ottimo risultato vaccinale è stato frutto di un lavoro di squadra: medici, infermieri, assistenti sanitari e tutti i volontari che fin dall’inizio hanno supportato l’organizzazione.

Dottoressa quali sono i suoi progetti futuri?

Ora innanzitutto devo specializzarmi. Concluderò l’anno prendendo la specializzazione e poi da gennaio vedremo come evolveranno le cose.

E noi, dottoressa, le auguriamo che possa continuare la sua mission con l’entusiasmo e la forza d’animo che la contraddistingue. Buone feste. 

12 dicembre 2021

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