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Quando la matematica fa male alla coscienza. Il dilemma sui vaccini.

Mauro Chirizzidi Mauro Chirizzi

La logica che si basa sul principio filosofico si è sempre divisa in una sorta di conflitto dicotomico tra pensiero materialista da quello idealista. Per il pensiero material- democratico il numero maggiore fa la differenza rispetto al principio mentre per il pensiero idealista è l’idea che ha il primato rispetto anche alla maggioranza numerica.
Questa premessa è necessaria per inquadrare la triste vicenda legata alla campagna di vaccinazione ex covid 19. I due partiti in campo sono mossi da logiche diverse e contrarie tra loro; la prima favorevole alla vaccinazione basa la sua logica sulla teoria del “male minore”, mentre la seconda si basa sulla difesa della vita anche solo di una persona difendendo cioè il principio in assoluto anche rispetto ad una maggioranza contraria.
Si ripropone l’immane conflitto tra i due pensieri che si sostanziano in necessità il primo e liberà e difesa dell’individuo nell’altra.
Ma veniamo ai fatti e cominciamo a fare chiarezza : intanto a fronte di due modi di pensare c’è di mezzo una Pandemia la cui percezione sociale è a mio modesto avviso sottostimata . Vi è infatti una larga fascia della popolazione che considera il covid 19 inesistente e strumento politico per le diverse strategie socio politiche. Tali movimenti negazionisti abbracciano senza distinzione sia la destra che la sinistra e si scontrano con la medicina ritenuta strumento di potere . Slogan come : ” il vaccino ti rende libero ” fanno ritornare alla mente il medesimo slogan presente sul portone del famigerato campo di concentramento polacco di AUSCHWITZ .
Ad onor del vero va significata anche una difettosa campagna di comunicazione adottata dalla Medicina. Essa anziché smentire i pericoli della vaccinazioni con ragionamenti scientifici si trincera nel principio quantistico della suindicata teoria del minimo danno, giustificando le morti delle vittime dei vaccini (che ricordo non abbiano superato il tempo utile per il brevetto) come evento imponderabile. Una specie di sacrificio dei pochi per l’immunità dei molti, che per spiegarlo in termini cattolici si può tradurre in una sorta di “Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo”.
A tal proposito va a mio avviso segnalata la grande differenza esistente tra la morte derivante dal contagio ex covid 19 e quella cagionata dalla vaccinazione; la prima per concetto è puramente casuale mentre la seconda è assolutamente causale cioè come conseguenza diretta della stessa.
Su questa differenza monta tutta la polemica che spesso viene alimentata da teorie complottiste degne dei romanzi di Jam Fleming . E se tale vicenda non può essere evitata certamente non può parimenti essere ignorata . Aldilà di quelle che sono le posizioni, a mio avviso, la Scienza ha il dovere di spiegare i rischi derivanti dalla vaccinazione piuttosto che negarne il nesso di causalità esistente o trincerandosi in assurde teorie fatalistiche utili alle trame di film come “Il cacciatore” nelle scene raffiguranti il militare disperso a Saigon ( oggi Ho Chi MIN) che intossicato dall’oppio sfidava la morte con la roulette russa.
Il Padre di famiglia non merita di essere proiettato in avventure del genere, come anche non si può comprendere con disarmante accettazione la morte delle fasce sociali più deboli . Oggi la comunicazione ha diminuito l’attenzione verso la prevenzione abbracciando sempre di più la polemica tra le due fazioni pro o contro la vaccinazione e ciò è tanto più grave quando tali polemiche presentano organi istituzionali che varcano i salotti del Gossip .
Ritengo che la soluzione va individuata nella comprensione che un camice o un colletto bianco piuttosto che imporre la propria verità vogliano rendere comprensibile e meno sensazionaliste le proprie convinzioni scientifiche al fine di evitare che la gente possa poi dividersi in due fazioni contrarie che tanto male fanno alla verità oggettiva.

19 marzo 2021

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