Festival Internazionale di musica da camera

Il Festival ClassicheFORME, prodotto dall’Associazione Musicale Opera Prima, è alla sua quarta edizione.

ClassicheFORME si è imposto sin dalla prima edizione come un evento di grande prestigio, tanto da ricevere la Medaglia dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come riconoscimento dell’alto valore che l’iniziativa ha sia nella cultura musicale che nel territorio in cui viene realizzata nonché per la capacità di valorizzare e formare giovani talenti.
Ha appena ricevuto l’ambito riconoscimento EFFE Label 2019, marchio di qualità europeo per importanti festival d’arte da parte dell’European Festivals Association, supportata dalla Commissione e dal Parlamento Europeo.

ClassicheFORME è un Festival di Musica da Camera e si caratterizza, appunto, per la presenza di giovani artisti, vincitori di prestigiosi concorsi internazionali con una carriera che li vede presenti, da solisti, nelle sale più autorevoli e nelle stagioni concertistiche più rappresentative, in residenza a Lecce.
Sono stati presenti, nelle tre edizioni precedenti Elena Urioste, Marta Kowalkczyk , Pablo Ferrandez, Daniel Palmizio, Alessandro Carbonre, Solenne Paidassi, Aylen Pritchin, Eivind Holtsmark Ringstad, Gabriella Sborgi ed Enrico Fagone, Ludovica Rana, Benedetto Lupo, Simone Rubino, Sara Ferrandez, Ella van Poucke, Simone Lasma, Andrea Toselli, Vittorio Prato, Anne Luisa Kramb.

ClassicheFORME vuole essere l’occasione per ascoltare i grandi nomi del panorama musicale internazionale e i talentuosi giovani che ne rappresentano l’avvenire. “Ho immaginato un Festival-laboratorio dove musicisti di talento potessero ritrovarsi e per alcuni giorni vivere, provare e infine suonare insieme davanti al pubblico; un «format» da tempo collaudato all’estero” – dichiara Beatrice.

ClassicheFORME, nell’idea fondante di promozione culturale, dedica alla musica contemporanea uno sguardo di illuminata attenzione commissionando opere ad hoc per i temi del Festival: il 2017 è stata invitato il compositore Francesco Antonioni, il 2018 Marcello Panni, il 2019  Silvia Colasanti e per il 2020 l’opera è stata commissionata a Giovanni Sollima.