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La befana vien di notte…un mito che continua

di Mauro Chirizzi

Le sue origini derivano dal Greco antico ” Epifaneja ” che significa ” apparire a sorpresa” ; vi sono tracce di questa festività in tutte quelle popolazioni che costituivano la cosiddetta ” Magna Grecia “.
Nel tratteggiare i suoi cenni storico-nazionali non posso non notare una strana analogia con il presente che merita a mio avviso alcune riflessioni .

Influenza spagnola

In Italia, per la prima volta, fu istituita quale festa di caratura nazionale, il 6 Gennaio del 1928, otto anni dopo l’uscita dalla crisi pandemico-sanitaria della “SPAGNOLA” (L’influenza spagnola, altrimenti conosciuta come la spagnola o la grande influenza, fu una pandemia influenzale, insolitamente mortale, che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone in Italia e nel mondo.) Ma non solo, va anche sottolineata la ancor più grande emergenza sanitaria rappresentata dalla TUBERCOLOSI. (Uno studio del 1931 rilevava che “al quinto anno dall’inizio della lotta alla TBC si registravano 10.000 decessi in meno all’anno, grazie alla pianificazione degli interventi di prevenzione e dell’assistenza curativa”. Inoltre si riportavano mille decessi in meno su 6.000 morti per meningite tubercolare. All’epoca la meningite tubercolare presentava un tasso di letalità del 100% ).
Tale richiamo storico è dovuto proprio dalla concomitanza dello stato di PANDEMIA in cui da oltre un anno ci troviamo a vivere ; anche oggi come ieri v’è l’obbligo di distanziamento sociale come anche il divieto di stretta di mano o di assembramenti . Dal un mio approfondimento ho potuto apprendere una circostanza che potrebbe essere un valido suggerimento per chi oggi sta GOVERNANDO questa crisi sanitaria e cioè la Creazione di Ospedali COVID delocalizzati dalle strutture ospedaliere centrali e multizonali. In quei tempi , infatti, l’emergenza sanitaria fu sconfitta grazie alla realizzazione di moltissimi nuovi Ospedali (chiamati SANATORI) che curavano solo e soltanto la pandemia senza rischio di contagio endoospedaliero .
Ciò detto, mai avrei potuto immaginare di vivere la festività della Epifania in una condizione di emergenza sanitaria raccontata dai miei nonni!
Certamente dalla sua istituzione tante cose sono cambiate specie nel contesto sociale di “consumo”.
Noi vivevano, con grande intensità emotiva l’attesa durante la notte . Quanti vani tentativi nella ricerca di “vedere” quella vecchina che a bordo della sua scopa magica faceva il giro di tutti noi bambini per distribuire dolcetti o carbone a seconda della condotta tenuta durante tutto l’arco dell’anno. Quanta curiosità poi il giorno dopo per conoscere ciò che quella magica vecchina avesse portato al proprio fratello o amico.
Ieri infatti l’Epifania assieme al Natale rappresentavano i due momenti focali del ricevimento dei regali .
Oggi invece con l’avvento della grande distribuzione e dell’apertura dei mercati, tra un black freeday e giornate dedicate, v’è una inflazione di offerta con un conseguente calo di domanda e di interesse anche per l’Epifania .
Essa però resiste, non modificando la sua scopa in elettrica o il suo vestito in abito griffato, ne tantomeno prestando il suo viso a degli interventi di natura estetica.

Paola Cortellesi travestita da Befana nel film diretto da Michele Soavi

Ma cosa significa Epifania? da dove viene e come mai viene rappresentata dal contrario di DEMO di aspettativa femminile? Perché la Befana non è giovane, ma vecchia, non è bella, ma bruttissima, non è elegante ma vestita di stracci? Che valore simbolico rappresenta? Probabilmente la sua cattiva estetica vuol affermare l’antico principio di equivalenza del brutto ma buono, oppure scaramanticamente vuole nascondere, enfatizzandone gli effetti, la paura per i difetti fisici tanto diffusa tra le donne. E poi ancora come non dare magia alla idea di una scopa volante? E soprattutto perché ha potere di giudizio rispetto al comportamento dei bambini? La presenza di questi tanti componenti unitamente alla mancanza talvolta di risposte alimentano il suo mistero che la rendono inossidabile nel tempo e la incarnano di un mito impermeabile a tutte le accelerazioni che il mercato imprime cambiando o talvolta cancellando usi, costumi o consuetudini.

6 gennaio 2021

One thought on “La befana vien di notte…un mito che continua

  1. La Befana rappresenta l’anno vecchio che se ne va. Se così sarà, allora che venga bruciata, senza darle il tempo di scappare con la scopa. Forse nella calza ci porta un dono, che sarà? il vaccino? I giocattoli sono made in china, avvelenati, i dolciumi, ormai quotidiani, danno obesità e diabete. Non ci resta che la befana che si faceva ai vigili, ormai desueta, che rappresentava la fiducia al potere di non essere pignolo, se l’auto viene messa in divieto di sosta. sorridiamo che è meglio
    nicola da martina

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