Il soul man britannico Myles Sanko ha infiammato il pubblico del Teatro Forma Cultura Musica Teatro 29 Aprile 201829 Aprile 2018 di Romolo Ricapito La rassegna Around Jazz del Teatro Forma di Bari si è conclusa con l’esibizione del britannico (di origini ghanesi) Myles Sanko, giovane (37 anni) cantautore soul definito da Tim Out Magazine “the love child of soul music”. Il debutto da solista nel 2013. Pochi gli anni di carriera dunque, ma Sanko ha precedentemente militato come solista nel gruppo Bijoumiyo e Speedometer. Sei musicisti (organo-piano, chitarra elettrica , flauto, tromba, batteria) hanno accompagnato l’artista in scena, presentatosi composto e raffinato nell’aspetto. Bell’uomo, giacca grigia, rigata, su pantaloni neri e il vezzo di mocassini scuri con borchie, molto eleganti, portati senza calze. Il primo pezzo è My Inspiration. Parla della sconfitta della solitudine e dell’avvio di un nuovo amore. Trattasi di musica rarefatta e d’atmosfera, con ascendenze classiche. Sono presenti standard del jazz ma anche della canzone popolare. Molti gli applausi in sala già dal primo brano. “Buonasera Bari” è il saluto di Myles Sanko. “E’ un grande onore essere qui. Non siate timidi. So che la gente di Bari è “calda” e non esitate a ballare”. Il secondo brano, “Just being me” è orchestrale ed offre più ritmo. Più ritmo ancora, se possibile, con Save my soul, con lo strumento della tromba bene in evidenza. L’artista si lancia in un bel passo di danza, come un vero showman. Poi si asciuga il viso con un panno nero. Per il quarto brano dirige le luci (“hey, Mr Lightman!” riferendosi al tecnico dell’illuminazione). “Voglio vedere la gente, che siano meno intense, soffuse”. Il pezzo “Forget Me Not” ha un avvio pianistico e regala un’atmosfera quasi da colonna sonora. Scelto anche come “canzone del giorno” dal quotidiano La Stampa due mesi fa, è tratto dall’album Just Being Me. Si tratta di musica raffinata, ma al tempo stesso orecchiabile e di facile ascolto. L’artista si concede una pausa minima per bere un po’ d’acqua . E’ la volta di Come On Home, un brano dall’intensità amorosa trattenuta. Per coinvolgere il pubblico, invita tutti a intonare la frase del testo, sul desiderarsi l’un l’altro. Parla in italiano e pronuncerà nella nostra lingua diverse frasi, in modo abbastanza articolato. “Cantate con il cuore“, suggerisce. Myles Sanko riesce quindi a organizzare un vero coro in sala. “Dove sta l’amore? Bari ha molta passione, dov’è? Datemela! Questa è una canzone SULL’AMORE! Io canto con passione. ALZATEVI!”. To my surprise: ancora molto ritmo, flauto e battimani. Trattasi di composizioni che parlano d’amore e di sentimenti. Le parole “cuore” e “anima” sono spesso chiamate in causa. I don’t want to know è uno dei pezzi più graditi. Il ritmo jazz esplode mentre l’impegno e la fatica di Sanko sono evidenti sul retro della giacca, ormai intrisa di sudore. Fa ripetere a tutti il ritornello in inglese che tradotto vuole dire : non voglio sapere, ma voglio anche conoscere l’amore”. Intima dunque alla band di suonare This ain’t living . E’ un pezzo che inneggia alla libertà. Si parla di rivoluzione, ma mentale. La canzone è del 2016. In essa Myles Sanko accenna un rap sussurrato. Con Don’t Let me Down qualcuno si alza in sala per ballare e in particolare una bionda anzianotta, a margine del palco. Ma trattasi di quel “lasciarsi andare” che lo stesso artista aveva, all’inizio del concerto, auspicato. Dunque Sanko ha davvero sciolto prima i cuori, poi le gambe. Arriva un’apoteosi di battiti di mani, applausi. Dunque Move on Up e Sunshine. Parole semplici, tenere, ma sempre efficaci mentre i brani successivi come Promises e Forever Dreaming sono più o meno sullo stesso stile. Ma il concerto non finisce: l’artista torna e offre ben tre bis. “Volete un’altra canzone?” Parla in italiano e in inglese. Confida che si sente particolarmente bene accolto a Bari, meglio che in altre città. Ha cambiato la giacca, quella nuova è in tinta unita, bianco sporco. La fatica fisica, unita all’impegno, ha causato all’artista un’evidente perdita di liquidi, ma il tutto è stato svolto con gioia e volontà di portare la propria musica al servizio degli altri. “So di essere ancora all’inizio della mia carriera-ha dichiarato in un’intervista- ma la mia evoluzione non si è ancora fermata. La musica soul possiede tutto ciò che voglio: energia, passione, emozione, tristezza, gioia, speranza”. I suoi cd già pubblicati: Forever Dreaming (2014), Just Being me (2016) e Forget It (novembre 2017, disponibile anche in vinile). 29 aprile 2018