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REGIONE PUGLIA-Giornata della donna, l’impegno e le iniziative della Commissione Pari opportunità

 Intervento della presidente della Commissione Pari opportunità, Patrizia del Giudice che questa mattina ha illustrato le attività dell’organismo ad un anno dalla sua costituzione.

“E’ passato un anno da quando la Commissione Regionale Pari Opportunità si è insediata. E’ stato un anno intenso, ricco, in cui ci siamo rimboccati le maniche per ricostruire un volto e una visibilità a questo Organismo istituzionale, molto spesso confuso con altri. 
Il nostro intento, in questa giornata dedicata alle donne, è quello di aiutarvi a comprendere i compiti di questa Commissione, e anche quello di dargli un po’ divisibilità, in modo che sia resa nota l’attività che questa Regione attua in favore della parità di genere.
Innanzitutto la nostra carta d’identità: noi siamo un organismo del Governo regionale, costituito con la legge con la Legge N. 16 del 30 Aprile 1990, per attuare i principi di parità di trattamento in materia di lavoro fra i cittadini di sesso diverso.
La commissione è costituita da donne, che rappresentano i gruppi politici presenti in Consiglio, associazioni femminili, i sindacati, le associazioni di categoria, le cooperative e gli organismi delle lavoratrici autonome.
Per legge i nostri compiti sono:
1. Cercare di individuare e rimuovere le discriminazioni dirette e indirette e ogni ostacolo che, di fatto, limiti la effettiva uguaglianza fra i lavoratori e le lavoratrici. 
2. Promuovere l’accesso al lavoro e la progressione professionale delle donne. 
E’ anche un’attività di vigilanza che ci attribuisce la titolarità ad esprimere pareri e richieste di modifica sui provvedimenti regionali di Giunta e Consiglio che abbiano rilevanza diretta o indiretta con la condizione femminile.
Non solo. La commissione può operare direttamente per rimuovere le forme di discriminazione rilevate e di quelle denunciate, anche individualmente, promuovendo tentativi di conciliazione fra le parti; proponendo nelle sedi competenti la soluzione delle controversie; fornendo pareri e consulenza tecnica ai soggetti discriminati e/ o alle loro organizzazioni e assistenza legale gratuita quando ci sono condizioni economiche molto sfavorevoli.
Infine, la commissione promuove progetti e interventi per espandere l’accesso delle donne al lavoro e formazione professionale in grado di determinare condizioni di effettiva pari opportunità.

In questo anno abbiamo lavorato per avviare progetti volti a migliorare la condizione femminile in genere, incidendo sui problemi più sentiti: dal contrasto alla violenza, alla tutela della maternità, alla conciliazione vita lavoro e al welfare.
Come primo passo, abbiamo ritenuto opportuno unire le forze con gli altri attori in campo per prevenire il fenomeno della violenza contro le donne sin dai banchi di scuola. Sono sotto gli occhi di tutti gli atti di bullismo nelle scuole e la violenza, anche attraverso l’uso distorto dei social network, che colpiscono i nostri adolescenti ed in particolare le ragazze, spesso oggetti di ricatto.
Abbiamo così costruito un network pubblico privato – con l’Ufficio Scolastico Regionale, il MIUR, e la Consigliera di parità – di soggetti sensibili e competenti sul contrasto della violenza per intervenire capillarmente e precocemente con interventi di sensibilizzazione, rivolti a docenti e studenti, sui temi della prevenzione di ogni forma di violenza, di discriminazione e per il superamento degli stereotipi di genere.

Conseguentemente, con il supporto dell’organismo Formativo Oikos, stiamo lavorando sulla creazione di figure altamente formate per l’ascolto l’accoglienza e la prevenzione a supporto di agenti e vittime di violenza. Tali figure verranno inserite in ambito scolastico a supporto del corpo docente per la prevenzione e, ove necessario per la riabilitazione sociale delle vittime di bullismo. E’ un servizio che la regione vuole dare alla scuola ma anche alle famiglie, che sono spesso lasciate sole di fronte a questo fenomeno dilagante.

Tra settembre e novembre abbiamo cambiato la legge sullo stalking facendo rete con l’ A.D.G.I. (Associazione Donne Giuriste Italia). Grazie alla loro proposta e al sostegno della Commissione che l’ha veicolata nei suoi canali istituzionali, abbiamo ottenuto la modifica legislativa della legge Orlando del 07/08/2017 evitando che il reato di stalking potesse estinguersi con il semplice pagamento di una somma di danaro. È stata una grande soddisfazione e approfitto per ringraziare l’avvocato penalista Pina Chiarelli.

Abbiamo poi scelto di intervenire nel difficile campo del recupero sociale delle detenute e dei minori in percorso detentivo, con la convinzione che la formazione durante il periodo della detenzione, nei più svariati settori (dalle attività artigiane: tessile, bigiotteria, calzature, alimentari, allo studio delle arti: recitazione, fotografia, pittura…) possa assicurare concretamente la riconquista della dignità.
Ci sono circa 150 donne detenute nelle carceri pugliesi, ed insieme al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Puglia e della Basilicata, abbiamo deciso di mappare attraverso un questionario le abilità, le attitudini e i desideri di queste donne in campo lavorativo, in modo da organizzare percorsi formativi o di avviamento al lavoro che vadano a colmare quel baratro che separa il periodo della detenzione dalla riabilitazione sociale.
Le ex detenute che vorranno intraprendere una propria attività o offrirla a servizio di una azienda già esistente, per finanziarla potranno utilizzare il microcredito strumento controgarantito dal Fondo del Mediocredito centrale. Potranno altresì avvalersi di una consulenza gratuita di un gruppo tecnico che le aiuterà ad avviare l’attività.

Abbiamo inoltre pensato che lo strumento del microcredito possa essere utile anche ad aiutare le donne vittime di violenza ad uscire dal loro isolamento e sostenerle nell’accesso al credito necessario per lavorare. E a questo scopo abbiamo sottoscritto un accordo con l’Università per favorire l’utilizzo di questo strumento. Successivamente verranno stipulati degli accordi ad hoc con singole imprese (che volessero assumere il ruolo di business angel) e con enti datoriali per mettere in contatto queste categorie più deboli con i datori di lavoro.
Essendo io stessa una imprenditrice, associata alla più rappresentativa organizzazione degli imprenditori a livello nazionale ho voluto coinvolgere direttamente il mondo delle imprese nella sottoscrizione del Il Manifesto per l’occupazione femminile – una proposta dell Associazione Valore D che la Commissione ha fatto propria, su input della neo Presidente del Corecom Lorena Saracino già presidente dall’associazione “Stati generali delle donne”.
Le imprese si impegnano ad osservare 9 punti volti a creare condizioni più eque per favorire la diversity e far crescere all’interno delle aziende i talenti femminili. I punti cardine sono: occupazione femminile, eque opportunità di carriera, riduzione delle disparità salariali di genere, investimenti sull’innovazione e valorizzazione del merito.
Dopo la sottoscrizione del Manifesto da parte di Confindustria Puglia, che è stata la prima in Italia in qualità di organizzazione, nei prossimi mesi porteremo il manifesto a Lecce, dove molte imprese sono disponibili ad assumere questi impegni.

In questi pochi mesi abbiamo avviato diverse attività il cui filo conduttore è sicuramente la valorizzazione delle differenze di genere, accompagnata ad una strategia di relazione e confronto con il territorio che ha consentito alla Commissione di mantenere viva l’attenzione sui temi delle Pari Opportunità e di elaborare proposte ed azioni concrete e condivise, in quanto individuabili proprio partendo dalle esperienze e dalle peculiarità espresse dal territorio.
Nel prosieguo delle attività future, oltre a dare consistenza alle attività già avviate, porremo un focus sulla comunicazione, al fine di poter condividere con il territorio contenuti e permettere lo scambio di esperienze e valori.
Al momento la Commissione dispone solo di una pagina Facebook, ma è in corso di costruzione una pagine web istituzionale che consentirà di monitorare tutte le attività che abbiamo avviato.

Le altre iniziative che stiamo per sviluppare, invece, riguardano da un lato la salute, dall’altro lo smart work e la previdenza.
La salute della donna è un tema di grande interesse nazionale.La verifica farmacologica viene testata sul corpo maschile che è differente da quello femminile per conformazione e diversità ormonali. Inoltre le le fasi di vita della donna sono spesso caratterizzate da problematiche legate alla relazione con gli altri e anche con il cibo. Già dai 13 e fino ai 17 anni, le ragazze sono insoddisfatte della propria immagine corporea. In gravidanza, dove lo stile di vita dà importanti benefici sia per la futura madre che per il feto, le giovani donne combattono il grave problema della denatalità. Fino alla menopausa, quando anoressia e bulimia rappresentano l’ultimo traguardo del disagio nel rapporto mente-corpo.
neonati Una cosa che mi preoccupa molto, infatti è la denatalità: come sottolinea l’ultimo Rapporto Eurostat, nel 2016 in Italia sono nati appena 7,8 bambini ogni mille abitanti. Seguono Portogallo (8.4‰) e Grecia (8.6‰).
Con il progetto “Da me a te” – svolto in partnership con l’Enpab (Cassa di previdenza dei Biologi) e Donne for Life Onlus – intendiamo affrontare la medicina di genere, e affiancare le donne nelle diverse fasi della loro vita, attraverso cicli di conferenze, dibattiti e incontri di gruppo volte a sensibilizzare le donne sul rapporto con il proprio corpo che la relazione con il cibo. Gli incontri saranno rivolti sia alle scuole che i luoghi di lavoro, con l’obiettivo di favorire la fertilità e a sensibilizzare le aziende del territorio a un monitoraggio che punti a favorire la natalità attraverso la creazione di un marchio etico (riconosciuto da enti pubblici e privati) che possa essere utilizzato dalle aziende che renda visibile il loro sostegno alla natalità e alla famiglia.
La nostra regione, e nello specifico la nostra Commissione sarà incubatore di questo progetto ambizioso che verrà condiviso già dalla regione Lombardia. Per questo sarò a Milano il 24 marzo per lanciare il nostro intento.

Insieme all’INPS territoriale pugliese, invece, avvieremo una attività di divulgazione relativa agli strumenti esistenti come lo smart work che possono agevolare la conciliazione casa lavoro per quelle donne (e per quegli uomini) che si trovano in difficoltà – per questioni di salute, di necessità familiari o per la nascita di un figlio – e che, nonostante tutto intendano continuare ad offrire il proprio contributo lavorativo ed impegno nella società.
Ciò che ci ha spinto é l’elevatissimo dato che rileva l’abbandono del posto di lavoro da parte delle poche neo mamme o dalle donne che devono seguire i propri anziani.

Guidata dalla certezza che soli si può arrivare primi ma che assieme si va lontano, vi ringrazio dell’attenzione e vi invito a restare con noi per costruire un futuro più vicino alle necessità autentiche di noi individui”

8 marzo 2018

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