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Poveri ma Ricchissimi: Va detto: “bravo Fausto Brizzi” e con lui il trio De Sica, Ocone e Mazzamauro

Poveri ma ricchissimi film

 di Romolo Ricapito 

Poveri ma ricchissimi diretto da Fausto Brizzi si è rivelato il campione d’incassi per la categoria “Cinepanettone”, anche se la cifra raccolta fino al 22 dicembre,€ 1.534.565, è inferiore alle aspettative.

de sicaIl decremento è dovuto a una disaffezione generale per  questo tipo di cinema commerciale, soltanto in parte invece per la cattiva pubblicità nella quale è stato coinvolto Fausto Brizzi per una storia di molestie (tutta da provare) alla quale si è aggiunta in corsa la  recente “denuncia” di Anna Mazzamauro di essere stata picchiata durante le riprese del film precedente  da un attore del cast, restando di conseguenza   audiolesa in maniera permanente  ad un orecchio, etc etc.
Al di fuori di queste vicende spiacevoli, il film, seguito del precedente Poveri Ma Ricchi, è ben realizzato, ben diretto e ottimamente recitato soprattutto da Christian De Sica, Lucia Ocone e dalla stessa Mazzamauro.
La pellicola all’inizio mostra un breve riassunto di quello che è accaduto anteriormente, per poi proiettare la famiglia di neo-miliardari, i Tucci, in nuove peripezie come l’acquisto di un  antico castello e nel rendere il loro paese di Torresecca, Lazio, un principato che si distacca dall’Italia (tramite un referendum) e del quale il pater familias  Danilo (Christian De Sica) è una sorta di Governatore, o dittatore.
La sceneggiatura è una metafora di come certi ceti  “popolari” reagiscono alla crisi politica e della morale corrente.
Essi, svincolati appunto dal potere, ma in possesso di un benessere economico fittizio, interagiscono con la realtà ricostituendo modelli negativi che però, mediati dalla loro fantasia , diventano da una parte simpaticamente allegorici, volendo denunciare una realtà di fatto ostile.
Le battute sono veloci, abbastanza ben calibrate e non volgari. La sceneggiatura è dello stesso Brizzi con Marco Martani e  Luca Vecchi.
Sempre bravo, o sempre “più bravo”, si diceva, Christian De Sica, anche perché affiancato da una valida partner, la Ocone, alla quale si aggiunge una Mazzamauro in stato di grazia. Completano il cast tra gli altri Ubaldo Pantani, Enrico Brignano e Lodovica Comello.
Anche i personaggi minori hanno un senso: ritroviamo Massimo Ciavarro in una buona partecipazione nei panni di una versione nostrana del  Mister Gray di 50 sfumature, mentre Dario Cassini è il Presidente del  Consiglio. Paolo Rossi è un ex galeotto.
La commedia è  riuscita anche per le location e i  vezzi come il balletto finale che vede attori e comparse realizzare una sorta di gigantesca coreografia  sullo stile di un musical.
In pratica questo Poveri Ma Ricchissimi funziona a dispetto delle polemiche interne ed esterne e non dispiace, quasi “rimasterizzando” i soliti vizi degli italiani (questa volta del centro Italia) dandoli in pasto ai frequentatori delle sale nel periodo del  Natale, che però non sempre sono quelli che riempiono i cinema durante l’anno.

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