Questo talento, però, raffigurato in salsa televisiva, riprende lo show dell’anno scorso accentrandosi sulla figura del cantante, dei suoi estrosi ed elegantissimi ( oltre che coloratissimi) abiti affermando una ripetizione che calca troppo sulla sua eccentricità e meno sullo show.

Ad esempio: i suoi pezzi, quelli del repertorio pop dance,  riproposti, diventano stucchevoli perché già ripetuti e stra-ascoltati un anno fa.

Straniante poi è Mika quando si occupa della storia della canzone italiana mentre suona al pianoforte Vieni Via con Me di Paolo Conte o altri successi storici di artisti deceduti.

La presenza di Luciana Littizzetto è fuorviante: la comica torinese che si definisce negli spot “amica di Mika” appare come una  mera stampella, mentre nel finale, nello sketch alla Raimondo e Sandra all’interno del letto  matrimoniale, affonda il bisturi nel personaggio Mika con riferimenti alla sua dislessia e omosessualità, non risultando comprensibile a tutti e sfruttando la sua vena umoristica standard, epperò sconfinando come spesso le capita nel pecoreccio.

Cavolo a merenda della situazione è il buon Riccardo Scamarcio, in una partecipazione pressoché pleonastica,  mentre la presenza  di Rita Pavone è risultata riuscita, grazie allo status più internazionale della diva pop in formato mignon (ha confessato la sua bassa altezza, 1,53, ma l’altezza artistica è straordinaria. dunque una degna partner per i duetti con Mika).

Alla fine si ha la sensazione di uno show, per quanto Mika si sia sforzato, ripetitivo e zuccheroso, che omaggia un personaggio straordinario, mettendone in evidenza però anche lo smaccato narcisismo.