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Continua l’interrogativo  sul  Mito del Rapimento di Europa con Pompea Vergaro. Sui passi di arte, letteratura, danza, teatro. A Lecce nella TIPOGRAFIA DEL COMMERCIO

Continua il viaggio della giovane Europa e del suo ipotetico rapimento da parte dal Padre dell’Olimpo organizzato dalla  TIPOGRAFIA DEL COMMERCIO di Lecce e L’Officina delle Parole.

L’appuntamento è per sabato 1 luglio alle ore 20:00  a Lecce negli spazi culturali della TIPOGRAFIA DEL COMMERCIO in via Dei Perrone, 21, all’interno di Porta San Biagio.

Si converserà sul breve saggio di Maria Pompea Vergaro “IL RATTO DI EUROPA IN ARTE E LETTERATURA. Un rapimento dei sensi tra mito e misteri” L’Officina delle Parole ed.

Interverranno: la relatrice Pamela Serafino, docente e scrittrice, l’autrice Pompea Vergaro, giornalista e critico d’arte con “LE CURIOSITÀ dell’ARTE” e con la voce narrante, Annamaria Colomba, attrice e poetessa.

In mostra il dittico “LA NUOVA EUROPA” dell’artista salentina Giulia Epifani.
Modera l’incontro la giornalista Lucia Buttazzo.

 

Pompea Vergaro

Breve comunicato di Pompea Vergaro

“Vi aspettiamo per una serata con una Europa intrigante  e affascinante nello stesso tempo per narrare e vivere insieme  un audace dubbio: la fanciulla fu rapita o partecipe nella fuga? e altre suggestioni sui passi di arte,letteratura, danza, teatro.

Il Mito del “Ratto di Europa”vuole l’intrepida Europa rapita da Zeus, trasformato in un candido e mansueto toro.

Ma fu rapimento o complice fuga? è su questo interrogativo che ho provato ad analizzare e  sviluppare  Il lavoro, chiedendomi se  la giovane fanciulla fenicia sia  stata realmente vittima di un rapimento oppure si sia trovata in circostanze tali, avviluppata da una forte e improvvisa passione dei sensi, tanto da allontanarsi repentinamente dalla propria terra.

Domanda legittima se si volge lo sguardo alle opere degli artisti dalle quali traspare che, tutto sommato, la fanciulla non fu propriamente rapita, ma sicuramente consenziente fuggitiva, ben felice di lasciare la propria terra verso una nuova vita e, oltretutto, in groppa a un dio!

 

E cosa le accade ancora di tanto speciale?

L’intrepida Europa, dopo la fuga dalla costa del Libano, dove viveva fanciullescamente felice,  avventurosamente attraversa il Mediterraneo, giunge all’isola di Creta divenendone non solo regina, ma darà il nome al Continente Europa.

 

Su quel rapimento numerosi sono stati gli artisti che hanno realizzato opere regalando veri e propri capolavori dove la natura ha un ruolo determinate, traducendo morbidi paesaggi spesso intrisi di luce dorata, in perfetti equilibri di colori e ombre, tra un mediterraneo immaginario e fiabesco e orizzonti di frammenti

architettonici classicheggianti che cancellano ogni asprezza.

Nelle opere c’e l’intuizione del viaggio, dello spostamento, con la fanciulla a fianco o più spesso in groppa al toro, con una mano alle corna e le vesti mosse tra le onde del mare. E il cielo che freme, i pesci che saltano sui flutti agitati o su un mare tranquillo”.

La femminilità è al centro del mito: la donna viene spesso raffigurata

come fanciulla rapita e ingannata dal toro, ma anche come colei che alla fine

domina il suo divino seduttore ed il mare che insieme attraversano. Da lei

avrà inizio la nascita di un Continente, diverrà madre e darà alla luce dei figli.

Questo ci narra il mito…

 

“Prima di essere la bellissima terra quale è, Europa era una fanciulla fenicia.

Ciò che in realtà aveva in comune col Continente a cui avrebbe dato il

nome, era la sua bellezza dirompente e impetuosa, tanto che pareva più simile a

una dea che non a una creatura mortale.

E dunque, se un Continente doveva diventare grande, era indispensabile

garantire una discendenza che fosse degna di tale eredita. E sarebbe stata

una unione dove l’ideale greco della bellezza non sarebbe mancato”.

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