PRESENTATO ALLA LIBRERIA LATERZA DI BARI IL FILM DI MARCO PONTI “IO CHE AMO SOLO TE”, TRATTO DA LUCA BIANCHINI. RICCARDO SCAMARCIO: “PERCHE’ HO “SABOTATO” LA SCENEGGIATURA E COME HO RESO INDIMENTICABILE IL MIO PROTAGONISTA” Cinema 24 Ottobre 2015 di ROMOLO RICAPITO E’ stata presentata presso la libreria Laterza di Bari la pellicola appena uscita sugli schermi italiani (01 Distribution) dal titolo “Io Che Amo Solo Te“. Ecco dal vivo l’autore del romanzo Mondadori dal quale il film è stato tratto, Luca Bianchini, il regista Marco Ponti, gli attori Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Sbagliatissima però la scelta di aprire le porte al pubblico appena prima l’ inizio dell’ evento, ore 18 e 30: una folla immensa si è accalcata a ridosso della Laterza e, una volta fatta entrare, un’onda indistinta di teste, facce, corpi si è precipitata nello spazio prospiciente gli ospiti Vip: non si respirava e non si vedeva assolutamente nulla. Per carità, almeno si sentivano le voci degli illustri invitati,, grazie agli altoparlanti. Ma una libreria, con tutta la nostra più grande stima per gli editori Laterza, non è certo il posto più adatto per un evento del genere, che avrebbe dovuto essere dirottato altrove, in uno spazio ovviamente più ampio. E difatti, la domanda partita subito a Luca Bianchini dal “Carneade” di turno, colui cioè che è stato preposto a formulare i quesiti, ha avuto il seguente ‘incipit “: “per rispetto del luogo, interroghiamo prima l’autore”. Bianchini, a proposito della trama del suo romanzo, appena ristampato per la collana “Numeri Primi”, 11 euro , con la sovraccoperta che riproduce il poster del film: “Racconto una serie di cliché raffigurati in alcuni personaggi; Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio hanno aggiunto ai caratteri che impersonano umanità e dettagli personali, valorizzando “Chiara” e “Damiano”, gli “sposini” della storia . Essi però costituiscono dei personaggi secondari rispetto ai reali protagonisti, Ninella (Maria Pia Calzone ) e Don Mimì (Michele Placido)” . Il regista, Marco Ponti, torinese come Luca Bianchini e nipote d’arte (Carlo Ponti e Sophia Loren i suoi celebri zii) si è soffermato sulla luce naturale del luogo (Polignano a Mare) che costituisce la location dell’intera storia . Tale illuminazione particolare rappresenta un valore aggiunto dell’ intreccio che il direttore della fotografia Roberto Forza ha ottimizzato al massimo con la sua professionalità (tra gli ultimi film di successo al box office da lui curati La Mafia uccide solo d’estate e Nessuno mi può giudicare). Laura Chiatti ha parlato di Chiara, alla quale presta il bel volto, come di un personaggio enigmatico, ma nello stesso tempo forte e determinato. La storia d’amore con Damiano (Scamarcio) risulta attuale. Trattasi di coppia pronta per il matrimonio, meno per una reale storia d’amore. Ma è bello vedere il confronto con l’altra coppia , quella “matura”, coloro ossia che si amarono in gioventù, impersonati da Placido e Calzone. Riccardo Scamarcio, icastico come d’abitudine , ha detto che è partito con l’intenzione di sabotare il film una volta accettato l’impegno sul set. “Luca Bianchini, che è anche sceneggiatore della pellicola, impianta una storia di luoghi comuni “propri” del sud che in maniera articolata, come intellettuale, cerca di scardinare“, ha spiegato l’attore andriese. “Piatto ricco, mi ci ficco!” , ha esclamato quindi Scamarcio, il quale si è sentito ispirato dalla trama, aggiungendo al suo carnet di personaggi un’interpretazione memorabile e inedita per la sua finora brillante carriera. Il bel Riccardo ha anche spiegato: “ è stato interessante interpretare un personaggio “laterale” in balia degli eventi e funzionale alla storia principale (quella appunto di Ninetta e Don Mimì) . Nel film l’intreccio è capovolto, ossia i “giovani” “diventano protagonisti rispetto agli “attempati” (per motivi di cassetta, n.d. r). Dunque i personaggi di Scamarcio e Chiatti sono resi “tridimensionalmente“, mantenendo una certa “lateralità” che li rende davvero moderni. E in conclusione, Riccardo Scamarcio è davvero contento del risultato: il “suo” Damiano è credibile, al pari della Chiara resa affascinante dalla sua brillante compagna di lavoro, Laura Chiatti.