Presentata a Palazzo di Città la XXXIII edizione delle Giornate FAI di primavera Comune di Bari Cultura Eventi 18 Marzo 202518 Marzo 2025 di M. Siranush Quaranta Questa mattina nella sala giunta di Palazzo di Città si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della XXXIII edizione delle Giornate FAI di Primavera, in programma sabato 22 e domenica 23 marzo con l’apertura eccezionale di Palazzo di Città, e con altre aperture nella regione, a cura della Delegazione FAI di Bari, che sono state illustrate nel corso dell’incontro. Conferenza stampa di presentazione Alla presentazione, al fianco di Gioacchino Leonetti, capo Delegazione FAI Bari, sono intervenuti il sindaco Vito Leccese, l’assessora alle Culture Paola Romano, la docente di Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro Mimma Pasculli Ferrara, il docente di Storia Moderna della stessa Università Biagio Salvemini e il docente di Metodi avanzati di stampa 3D e di Reverse Engineering del Politecnico di Bari Luigi Maria Galantucci. Quest’evento ha una particolare rilevanza: infatti quest’anno si festeggiano i 50 anni della nascita del FAI e i 25 anni della delegazione FAI di Bari, sempre finalizzati all’insegna di arte, cultura e natura. Le Giornate FAI di Primavera rappresentano da sempre il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni. Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività. Quest’anno verranno aperti 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione. L’assessora Paola Romano illustra alcuni aspetti dell’evento Paola Romano ha voluto ringraziare il FAI che con i suoi volontari, studenti, accompagnatori trasformati in abili ciceroni, custodiscono il patrimonio delle nostre città e al tempo stesso. facendolo conoscere, lo tramandano al futuro. “Questa edizione è un’edizione importantissima, perché apriamo per la prima volta grazie al FAI il Palazzo di Città, che è un palazzo con una storia travagliata ma antichissima: verranno aperte la sala Giunta, la sala del Consiglio, e la stanza del sindaco, ma anche alcuni spazi del Teatro Piccinni, esclusivamente per gli associati FAI e per chi vorrà diventare socio in quei giorni, aprendo alcuni spazi preziosi e “speciali”, il palco e il sottotetto del teatro (ingresso contingentato). Il Piccinni è un luogo che ha attraversato la storia della città dall’Ottocento in poi. Queste due giornate, il 22 e il 23 marzo, si inseriscono all’interno di un programma più ampio che riguarda la città: infatti dal 22 in poi, le attività del fuori-Bif&st e quelle del FAI avranno dei punti di contatto ed anche un momento conviviale. Io quindi ringrazio il FAI per questa iniziativa, per l’impegno profuso, perché non solo a Bari ma in Italia, si può notare quanto gli italiani amino il proprio territorio e il proprio patrimonio, soprattutto facendo conoscere i siti di grandissimo valore storico-artistico presenti, perché non dimentichiamo che l’Italia rappresenta il primo paese al mondo per siti Unesco”, ha concluso l’assessora. Il sindaco Vito Leccese si è mostrato lieto di ospitare a Palazzo di Città le giornate FAI, luogo che si trova all’interno del compendio immobiliare, in quanto in origine la sede dell’amministrazione comunale era nella città vecchia; poi a seguito di alcune vicissitudini si è trasferita nell’unico palazzo pubblico che all’epoca esisteva fuori dal borgo medievale che era il Teatro Piccinni, poi pian piano l’amministrazione comunale ha eroso parti al teatro fino a farla diventare la sede principale. “Io ho avviato un processo, che ha un valore simbolico, che è quello di cambiare di nome da Palazzo di Città a “Palazzo della Città”, a voler testimoniare l’apertura del palazzo alla cittadinanza. Quindi all’interno di questo processo, con una formale delibera di giunta e sotto l’attenzione della Prefettura e della Soprintendenza, si sono inserite le giornate FAI, aprendo il palazzo al territorio e anche alla curiosità intellettuale e culturale dei cittadini baresi – ha continuato il sindaco -. C’è tutta la storia di questo palazzo, che è una storia di epoca recente perché, a differenza di altri sedi comunali, la città da Bari moderna è abbastanza recente: grazie al decreto di Gioacchino Murat firmato il 25 aprile 1813, Bari si è sviluppata al di là del borgo medievale (una storia che ha poco più di 200 anni) e da quel momento abbiamo coltivato l’idea della grande Bari, come disse lo stesso Murat quando venne in città a firmare il decreto e a posare la prima pietra d’angolo tra corso Vittorio Emanuele con corso Cavour (faremo una grande e bella città). Naturalmente sino a quell’epoca Bari non era una città importante, perché non era neanche sede della Corte d’Appello, ma da allora i baresi coltivarono il sogno di far diventare Bari una grande città, ricordando che Bari è l’unica città al mondo ad avere quattro teatri storici (il Margherita, il Petruzzelli, il Kursaal e il Piccinni). Bari è accompagnata nel suo splendore anche dalla curiosità di tanti turisti e persone comuni. Bari oggi può permettersi di attendere il collegamento diretto con New York, perché ospiterà tanti turisti americani e consentirà anche ai baresi che vivono in America di ritornare qui in modo più veloce. L’attività che svolgete come FAI, è un’attività di volontariato e anche sussidiaria rispetto alle istituzioni, ed è straordinariamente utile a far crescere quel senso di comunità che è fondamentale per il nostro futuro. La storia deve essere studiata e vissuta in ogni epoca, a partire dalle sue stratificazioni, che insieme concorrono a restituirci un’immagine più completa dei luoghi che conosciamo e amiamo”. Gioacchino Leonetti ha ribadito l’importanza di queste giornate per festeggiare i 50 anni del FAI e i 25 della Delegazione FAI Bari. “Il grandissimo successo di pubblico in questi anni testimonia l’impegno del FAI nel valorizzare l’Italia, per far amare e conoscere il patrimonio ambientale e artistico-culturale ai suoi cittadini. L’Italia è uno dei paesi con più belli del mondo, però ha avuto un ecosistema perfetto fino alla guerra; poi la ricostruzione, e più ancora dagli anni ’60, ha prodotto degli interventi dissennati: il FAI si impegna per proteggere e per salvare il territorio, e questa apertura di Palazzo di Città è un esempio virtuoso di collaborazione tra il FAI e l’istituzione, nel prosieguo della sua missione culturale. Abbiamo raccolto la proposta del sindaco che durante un’altra apertura FAI ci propose questa apertura”. Ha poi concluso “ Il prossimo weekend a Bari, quindi, saranno diverse le attività in programma, con un seminario propedeutico previsto domani, 19 marzo, grazie alla collaborazione di docenti universitari ed esperti, che colgo l’occasione per ringraziare, e un’installazione artistica a cura di Misia Arte nella sala ex Tesoreria; appuntamenti che si aggiungono al programma delle visite affidate ai nostri giovanissimi ciceroni, che avranno l’occasione di illustrare al pubblico numeroso le stanze e gli ambienti che compongono questo palazzo”. Gioacchino Leonetti e Micaela Paparella Micaela Paparella ha ricordato come “già da qualche anno le giornate FAI di Primavera e di Autunno sono precedute da un focus, un incontro di approfondimento legato alle visite che si svolgono poi nel weekend successivo. Per questa edizione il Museo Civico ospiterà il seminario “Alla scoperta del Palazzo di Città”, seminario gratuito e aperto a tutti, con diversi relatori, tra cui i professori Luigi Maria Galantucci e Biagio Salvemini, che sono qui con noi e che ringrazio per la preziosa collaborazione a raggiungimento di un obiettivo condiviso: quello della promozione della conoscenza e della tutela delle nostre bellezze”. A seguire i docenti Biagio Salvemini e Luigi Maria Galantucci hanno anticipato i temi dei rispettivi interventi in programma domani 19 marzo nel corso del seminario al Museo Civico. Sala del Consiglio di Palazzo di Città Seminario presso il Museo civico del 19 marzo