Opere d’arte a Palazzo Sylos Calò in Bitonto Arte Cultura Storia 7 Novembre 202225 Novembre 2022 Uno scrigno di opere d’Arte provenienti da tutto il mondo, nel centro storico di Bitonto di Piero Fabris Foto di Daniela Ciriello In viaggio alla scoperta della Puglia giungiamo a Bitonto, paese avvolto dagli uliveti, famoso già nel XIII secolo per la produzione d’olio detta appunto “Cima di Bitonto”, un prodotto molto richiesto dai veneziani che erano disposti a pagarlo tre ducati per mille libbre; essi lo ricercavano perché molto gradevole, riconoscibile per il suo profumo, per il caratteristico colore giallo intenso tendente al verdino e dal sapore intenso. A Bitonto siamo andati inizialmente alla ricerca della bottega di pittura di Carlo Rosa (nato a Giovinazzo il 7 luglio 1613 e Morto a Bitonto il 12 settembre1678), un pittore che fu molto attivo in varie città d’Italia. Complice il clima mite del primo pomeriggio d’autunno ci inoltriamo tra le viuzze del centro storico assonnato. Ci troviamo in via Gian Donato Rogadeo, già via dei Mercanti e attirati da una vetrina che schiude su una sala espositiva di opere d’arte, cerchiamo l’ingresso incuriositi, finiamo sorpresi davanti alla facciata di Palazzo Sylos Calò. Trattasi di un palazzo in stile tardo rinascimentale ultimato da Giovanni Alfonso Sylos nella seconda metà del secolo che ben esprime la sua fortuna economica e la nobiltà della sua stirpe. Il palazzo è sede dal 2009 della “Galleria Nazionale della Puglia, Girolamo e Rosaria Devanna”. Una veduta del Palazzo Sylos Calò sede della Galleria Nazionale della Puglia G. e R. Devanna Ci vengono incontro degli addetti alla vigilanza che ci accolgono, donandoci una preziosa guida alla visita per le sale del museo. Il percorso tra le opere esposte ci lascia stupiti. Non immaginavamo di trovarci davanti a una magnifica collezione di opere che va dal XVI al XX secolo! Una esposizione di circa 354 pezzi tra disegni, dipinti, sculture molto interessanti, frutto di ricerche e scambi con collezionisti e di esplorazioni tra gli antiquari di tutto il mondo. Ci siamo trovati davanti a una collezione variegata e preziosa che lascia intuire la singolare sensibilità dei donatori, la loro raffinata educazione al bello, manifestazione di una conoscenza della storia dell’Arte rara. È come immergersi tra le onde sinusoidali dello scibile, navigare nel gusto figurativo di epoche diverse, nelle magiche atmosfere delle rappresentazioni pittoriche e tecniche di un tempo passato che sono come il Sale disciolto che sa dare sapore al domani. I muri di ogni sala sembravano costellati da feritoie sul tempo trascorso, su scuole d’arte note e minori che sono fonte di chiarezza, vere lezioni luminose, espressione di concezioni teologiche e visioni di una Europa creativa che si dipana e crea alvei di memoria, semi di consapevolezza. Ci siamo mossi nel silenzio di palazzo Sylos Calò davanti a una ricca offerta d’opere di pregio, ammutoliti da tante suggestioni e accanto a noi visitatori stranieri piacevolmente raccolti e sorpresi davanti a bozzetti, studi preparatori, copie velate dal tempo che sono imbastiti di una umanità che non ha confini. Ci colpisce tra i tanti dipinti esposti l’olio su tavola di Pietro Negroni (1539 – 1567) Trattasi di una “Natività” dove la figura di San Giuseppe (che sorregge un panno del bambinello) è una composizione inconsueta rispetto alle più note iconografie sullo stesso tema. Natività di Pietro Negroni Siamo senza parole davanti a una Ninfa con Satiro di Nicolas Poussin o al Cristo deriso di Bernardino Mei. … (Ci fermiamo per invitare a visitarlo) Lasciamo alle spalle la “Galleria Nazionale della Puglia Girolamo e Rosaria Devanna”, certamente arricchiti, ma malinconici, perché davanti a certi patrimoni, in tanti non sono capaci di fermarsi e cogliere il brivido velato dalle carezze dell’arte che sanno sussurrare ad ogni essere il valore profondo dell’esistere, l’immensità che non appare, ma che gli artisti sanno cogliere e rappresentare, scolpire con forza ed eleganza. La donazione dei fratelli Devanna è un’eredità simile a una fiammella tremante sul ciglio della saggezza, un lumicino a olio, ovvero quel succo dell’ulivo che sa lasciare l’impronta in chi cerca la sapienza per alimentare il lume del sapere. Uno scrigno di gioielli di cui Bitonto, terra degli ulivi, deve essere orgogliosa. 7 novembre 2022