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Bari celebra l’Armenia: il tricolore armeno sventola sul Palazzo di Città

Il Palazzo di Città di Bari
Maria Silvia Quaranta

di M. Siranush Quaranta

Una mattina speciale ha caratterizzato il 21 settembre 2025 a Bari, quando intorno alle ore 7:00, il tricolore armeno è stato issato accanto alla bandiera italiana sul balcone del Palazzo di Città. Il sindaco Vito Leccese e l’Amministrazione comunale hanno accolto con grande sensibilità la richiesta avanzata dal Consolato Onorario della Repubblica di Armenia a Bari, guidato dal Console onorario Dario Rupen Timurian, in occasione del 34° anniversario dell’Indipendenza armena, e concordata con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, presieduta da S.E. Vladimir Karapetyan.

Rupen Timurian issa la bandiera armena
Rupen Timurian issa la bandiera armena

La cerimonia di alzabandiera ha assunto un carattere particolarmente solenne grazie alla presenza del decano della comunità armena barese, Rupen Timurian, (a nome degli altri decani della comunità come Araksi Lilosian, Nicoletta Timurian in de Tommasi, Artur Timurian) che ha avuto l’onore di innalzare personalmente la bandiera in un momento carico di emozione e significato storico. Insieme a lui hanno partecipato all’evento lo stesso Console onorario Dario Rupen Timurian e i membri del corpo consolare, appartenenti a quella comunità armena che da secoli ha radici profonde nel territorio pugliese.

La bandiera armena sventola accanto alla bandiera italiana
La bandiera armena sventola accanto alla bandiera italiana

Il gesto del Comune di Bari non è casuale ma si inserisce in un contesto di legami storici millenari tra la città pugliese e l’Armenia. La presenza armena a Bari è documentata fin dalla fine dell’VIII secolo, con testimonianze che attestano l’esistenza di una comunità stabile già dal tardo IX secolo. Un legame così antico che la città custodisce il più antico documento redatto in alfabeto armeno presente sul suolo italiano, simbolo tangibile di una presenza che attraversa i millenni. Persino il primo beneficiato da San Nicola, una volta giunte le reliquie a Bari, fu il giudice armeno Curcorio, probabilmente coinvolto anche nell’organizzazione dell’impresa per il trafugamento delle sacre spoglie dalla Lidia.

Nel XX secolo, questa presenza ha vissuto un capitolo di straordinaria rinascita con il poeta Hrand Nazariantz e la nascita del villaggio “Nor Arax” (Nuovo Arasse) alle porte di Bari nel 1926. Grazie all’iniziativa del poeta armeno e del filantropo Umberto Zanotti Bianco, questo insediamento accolse poco più di un centinaio di profughi armeni scampati al genocidio, che fecero rinascere l’arte della confezione dei celebri tappeti armeni, creando un’importante realtà produttiva che contribuì all’economia locale mantenendo vive le tradizioni artigianali della loro patria.

La cerimonia odierna assume particolare rilevanza anche in vista del prossimo 28 settembre 2025, quando ricorrerà il primo anniversario dell’apertura del Consolato Onorario della Repubblica d’Armenia a Bari, traguardo raggiunto grazie al sostegno delle più alte cariche amministrative e degli esponenti della società civile del capoluogo pugliese e dell’intero territorio regionale.

Ma cosa si celebra esattamente il 21 settembre? Questa data segna uno dei momenti più significativi della storia armena contemporanea: l’indipendenza dall’Unione Sovietica ottenuta nel 1991. Il percorso verso la libertà iniziò il 23 agosto 1990, quando il Consiglio Supremo della Repubblica d’Armenia adottò la Dichiarazione d’Indipendenza, sancendo lo scioglimento della RSS Armena e la formazione di un nuovo Stato sovrano, la Repubblica d’Armenia.

Il momento decisivo arrivò il 21 settembre 1991, quando si tenne il referendum sull’indipendenza che rappresentò un vero e proprio plebiscito popolare. Oltre il 95% della popolazione armena partecipò al voto e il risultato fu schiacciante: più del 99% dei partecipanti, precisamente 2 milioni e 43 mila persone, votò a favore della secessione dall’URSS, rispondendo “Sì” alla domanda cruciale “Siete d’accordo sul fatto che l’Armenia debba essere uno Stato indipendente e democratico al di fuori dell’URSS?”. Due giorni dopo, sulla base di questi risultati inequivocabili, il Consiglio Supremo dell’Armenia dichiarò ufficialmente la Repubblica d’Armenia uno Stato indipendente.

Oggi, a distanza di 34 anni, l’Armenia celebra questa giornata nazionale con cerimonie ufficiali ed eventi che celebrano la storia e l’orgoglio nazionale. Nella capitale Yerevan, il Giorno dell’Indipendenza viene commemorato con particolare solennità: quest’anno l’Unione Giovanile Pan-Armena dell’ARF ha organizzato una marcia simbolica partita dal Matenadaran, il celebre istituto di manoscritti antichi, che si è snodato lungo Viale Mashtots fino a Via Nalbandyan, concludendosi presso la statua di Aram Manukyan, figura storica dell’indipendenza armena. I giovani partecipanti indossavano magliette con la scritta “L’indipendenza è un valore assoluto”, messaggio che racchiude il significato profondo di questa giornata.

Il tricolore armeno appena issato al pennone  del Comune di Bari
Il tricolore armeno appena issato al pennone del Comune di Bari

Il tricolore armeno che oggi sventola sul Palazzo di Città di Bari rappresenta quindi molto più di un semplice gesto diplomatico: è un ponte ideale tra due popoli uniti da storia, cultura e valori condivisi, un riconoscimento concreto verso la straordinaria resilienza dimostrata dal popolo armeno nei secoli e la sua presenza radicata nel territorio pugliese. Un segno di affetto che onora una comunità che ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni contribuendo al contempo alla ricchezza culturale ed economica della città di San Nicola.

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