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La lunga rotta musicale dei Radicanto tra tradizione e attualità

di Pietro Fabris

Gruppo musicale RADICANTO

Dal Mediterraneo al mondo, il gruppo pugliese continua a intrecciare tradizione e innovazione, promuovendo una cultura dell’ascolto, dell’accoglienza e della libertà.

Da quasi trent’anni i Radicanto percorrono le strade della musica popolare e d’autore, unendo la forza della tradizione alla ricerca artistica, con uno sguardo sempre attento alle trasformazioni sociali. Il loro è un progetto culturale che si nutre di passione, condivisione e memoria, e che ha fatto del Mediterraneo un punto di partenza per esplorare un mondo senza confini.

Una musica che unisce e racconta

Nel percorso dei Radicanto, la musica è strumento di incontro tra culture, ma anche di resistenza all’omologazione. La loro produzione discografica è un vero e proprio archivio sonoro, capace di raccontare storie di popoli, di migrazioni, di dignità, attraverso arrangiamenti raffinati e contaminazioni tra generi diversi.

Fin dal primo album, Echi di gente (1999), il gruppo ha mostrato una forte identità, restituendo voce a tradizioni dimenticate e trasformando i suoni del Mediterraneo in visioni sonore. Con “Terra arsa – Corde, pelle e papiri “(2001), le percussioni e gli strumenti a corda diventano strumenti di narrazione profonda, evocando radici comuni e visioni future.

Temi sociali e impegno culturale

Il progetto Radicanto ha sempre dato spazio a tematiche sociali. Album come “Lettere migranti” (2002), “La città delle donne” (2003), “Il mondo alla rovescia” (2008), e “Le Indie di quaggiù” (2019) affrontano temi come le migrazioni, i diritti, la condizione femminile e le disuguaglianze, con uno sguardo critico ma anche poetico.

In “Bellavia” (2011) e “Casa” (2012, con Raiz), la riflessione si sposta sul senso dell’appartenenza, sulla memoria e sull’identità collettiva. Il viaggio continua con “Oltremare” (2014), un’opera che abbatte le frontiere, e approda nel 2022 a “Alle radici del canto“, titolo emblematico di una ricerca che non ha mai smesso di evolversi.

Un omaggio a Modugno e al cielo del Sud

Tra i lavori più recenti, “Trapunto di stelle” (2020) rappresenta un omaggio a Domenico Modugno, simbolo di un Sud aperto al mondo. L’album è un invito a contemplare la bellezza che ci circonda, un canto che unisce mare e cielo, passato e futuro.

Tra palchi, periferie e festival

I Radicanto hanno portato la loro musica in piazze, teatri, anfiteatri, ma anche nelle periferie, nei luoghi marginali, dove la cultura può ancora essere un seme di trasformazione. In questo spirito è nato il festival “Di Voce in Voce”, promosso dall’Associazione Culturale Radicanto, giunto quest’anno alla XVII edizione: uno spazio d’incontro tra autori e maestri, che scelgono di percorrere i sentieri della profondità, dell’onestà intellettuale e della libertà espressiva.

Il programma 2025: voci che si intrecciano

Il festival si terrà al Teatro Abeliano di Bari nei giorni 19, 20, 21 e 27, 28, 29 settembre 2025, con inizio alle ore 20.30 il venerdì e sabato, e alle 19.00 la domenica.

🎶 Due spettacoli ogni sera per un viaggio musicale tra radici e innovazione, con protagonisti di grande spessore artistico:

Raiz

Massimo Zamboni

Radicanto con l’omaggio a Domenico Modugno “Trapunto di stelle”

Sarita

Gea

Maurizio Pellegrini

Chiara Casarico

…e molti altri ospiti.

🎫 Ingresso giornaliero: 10 euro

📌 Prenotazione obbligatoria via WhatsApp

Clicca qui:

https://wa.me/393520819443

 (indicando data, nome e cognome)

Un’occasione preziosa per ascoltare, condividere e lasciarsi attraversare da suoni che raccontano il mondo e la vita, nella cornice intima e accogliente di un teatro che diventa luogo di incontro e riflessione.

Oltre la musica, una visione

Quello dei Radicanto non è solo un progetto musicale, ma una visione del mondo. Un invito costante all’ascolto, alla scoperta dell’altro, alla valorizzazione della diversità come ricchezza. Un’arte che nasce dalla terra, dal sudore, dalla memoria, e che si fa voce collettiva in grado di parlare a tutti. Perché, come suggerisce il loro stesso nome, è proprio nelle radici del canto che si può ritrovare il senso profondo della nostra umanità.

19 settembre 2025

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