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TEDxPutignano grande successo per “Abitare”. Si pensa già al 2026


Con grande successo di pubblico ha chiuso il TEDxPutignano 2025 la conferenza-spettacolo organizzata dall’Associazione Ubuntu non solo teatro APS svoltasi al Teatro Comunale della cittadina barese.

La quinta edizione, presentata dalla giornalista e speaker Tea Di Lorenzo, è stata dedicata al tema “Abitare”.Nove speaker per nove talk, grazie alle loro idee innovative, hanno analizzato un verbo in grado di connettere l’interno con l’esterno, il nostro corpo e la società in cui ci troviamo, la casa in cui viviamo e la città che ci ospita. Non solo una connessione con un luogo fisico ma anche con identità, persone, storie e prospettive. Attraverso diversi aspetti, tra cui quello della linguistica, della pianificazione urbana, della riscoperta delle proprie radici e dell’inclusione sociale, è stato realizzato un percorso che ha contribuito a guardare in modo diverso e positivo il mondo in cui viviamo.

Gli ospiti

Ad aprire il TEDxPutignano tra storie e nuove idee è stata Ilaria Cristofaro, astronoma specializzata in archeologia che nello specifico si occupa di skyscape archaeology, vale a dire della relazione tra le discipline dell’astronomia e dell’archeologia. Pertanto ha parlato di come gli antichi abitavano il mondo. “A differenza di noi contemporanei che lo abitiamo spesso in maniera disordinata, confusa, poco progettata e rispettosa della natura, gli antichi abitavano il mondo in maniera estremamente pensata, progettata soprattutto ordinata. Gli etruschi, fenici, romani, greci quando costruivano i loro edifici sia civili che religiosi, quando fondavano le loro città, prendevano il tempo sul più grande orologio che conoscevano: il Cielo”.

Molto interessante anche lo speech di Linda De Luca, specializzata in interpretariato medico che ha lavorato nei principali ospedali di New York. Il suo talk si è soffermato sull’importanza della figura dell’interprete medico e della mediazione linguistica: “Può fare davvero la differenza nella cura di chi soffre tra le mura di un ospedale.

Linda De Luca

Da tempo quindi mi chiedo come si possa, in una società civilizzata inclusiva e attenta ai bisogni dei cittadini, fare a meno di questa figura professionale. Io dico che questa è una mancanza imperdonabile, una carenza a cui rimediare. Una casa da costruire. Abitare una lingua, abitare nella propria lingua allora può davvero salvarci quando siamo più fragili”.

Giacomo Doni, invece, grafico pubblicitario, utilizza il linguaggio fotografico per raccontare vita e storia di luoghi dimenticati. A tale proposito ha realizzato il progetto di tutela della memoria del patrimonio manicomiale italiano di cui ha ampiamente parlato durante la conferenza soffermandosi sul concetto dell’ ‘abitare come cura’: “La casa non è semplicemente una struttura architettonica, piuttosto un nucleo vivo, dove l’abitare può essere anche uno strumento terapeutico, perchè chi e stato in manicomio soffre anche di criticità importanti come stigma ed esclusione, cose che vengono

annientate appena entriamo all’interno di un nucleo familiare accogliente”.

E ancora molto coinvolgente è stato il talk di Francesca Roseo, ricercatrice in Scienze Ambientali da sempre dedita agli ecosistemi montani, fonde il suo lavoro accademico con l’attivismo ambientale. Questa la sua visione del verbo abitare: “Il nostro abitare sconfina dalle mura delle nostre abitazioni. Abitiamo i luoghi in cui andiamo al lavoro, le strade che percorriamo per raggiungere il supermercato, la casa di un’amica, la palestra, un ristorante, l’asilo nido o il cinema, ma abitiamo anche le zone verdi urbane, come i parchi cittadini, fino ad anche quelle che si trovano al di fuori dello spazio urbano”.

Singolare lo speech di Flavio Albano specializzato in marketing e innovazione digitale, è cofondatore del progetto ‘La Tornanza’, nato per raccontare le storie di persone che riscoprono le proprie radici. E a tale proposito ha dichiarato: “Ogni ritorno diventa un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e cambiamento. Tornare è l’atto più generativo che possiamo compiere, perché ci permette di riabitare i luoghi con occhi nuovi e una rinnovata speranza….. La tornanza non è solo il ritorno in un luogo, è un ritorno a sé stessi, ogni volta che decidiamo di guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda”.

Il talk è proseguito con Federico Faloppa, professore di Storia della lingua italiana e di Sociolinguistica all’Università di Reading, le sue ricerche sono rivolte soprattutto allo studio degli stereotipi etnici e della costruzione linguistica della diversità. A tale riguardo ha posto il quesito: “Nella Babele delle lingue e delle appartenenze come riusciamo a far sentire ‘a casa’ tutte le persone nello spazio linguistico che abitano, che abitiamo? Intanto nominandole col loro nome e poi evitando di insultarle, disprezzarle, discriminarle, renderle target di discorso d’odio in ragione di una o più loro caratteristiche (nazionalità, ‘etnia’, lingua, religione, età, sesso, genere, identità di genere, abilità)”.

Federico Falloppa

Una visione fuori dall’ordinario è stata anche quella di Federica Verona, architetta, urbanista, dedicata al disagio abitativo, a progetti di social housing e processi di diffusione della cultura come motore sociale in contesti abitativi e periferici: “L’abitare” dovrebbe andare ben oltre il possesso o l’investimento: dovrebbe incarnare comunità, identità, dignità, cooperazione, rispetto per il territorio, diventando incentivo per la vita tra le case, tra le persone .

Il senso profondo dell’abitare è stato esplorato anche da Matteo Marchesano che ha iniziato ben presto a cercare fuori dalla città un’alternativa di vita. Così ha cofondato la Comunità Diffusa Spirituale Pranamare di cui ha parlato in conferenza sottolineando l’obiettivo delle comunità come ‘nuovo sentimento di unione e fratellanza degli esseri umani’: “Con comunità diffusa normalmente si intende una comunità che si sviluppa su più spazi, in diverse strutture, che possono essere divise tra spazi privati e spazi condivisi, proprio come la nostra comunità: diffusa nel paese. Questo termine, diffusione, è per noi significativo perché ci ricorda, se arriviamo al significato etimologico, che quell’abitare dentro, in sincerità e accoglienza, tende a diffondersi, irradiare, emanare il proprio calore, il proprio messaggio”.

Infine Sara Ciafardoni, scrittrice, studentessa e voce dell’inclusione. Autrice per Mondadori Electa, unisce la scienza alla delicatezza della narrazione, studiando Comunicazione e Ingegneria Biomedica. Partendo dalla sua esperienza personale ha affermato: “A volte l’unico modo per esistere davvero è crearsi un habitat con le proprie mani, senza aspettare che qualcuno lo faccia per noi. Ho sempre amato la biologia. Non so spiegare il perché, ma mi affascina. Il tema dell’habitat mi ha colpito fin da subito. Perché non è solo una questione di casa, di quattro mura. Un habitat è il luogo che permette alla vita di esistere, adattarsi, prosperare. Serve per sopravvivere, ma anche per crescere”.

Sara Ciafardoni

Dunque tante storie, idee ma anche sogni hanno lasciato il segno in questa edizione che ha invitato il pubblico a guardare la realtà da nuove prospettive.

Non sono mancati inoltre eventi collaterali di grande interesse culturale come laboratori, workshop, performance di danza come quella di Eleina D. Dance Company con Antonella Piazzolla e Roberto Vitelli. Da segnalare anche l’apertura straordinaria della Grotta del trullo e la visita alle botteghe della cartapesta.  

“Siamo molto soddisfatti di questa edizione 2025 del TEDxPutignano che ancora una volta ha riscontrato un grande successo di pubblico. Il tema di quest’anno “Abitare” ha raccontato la fragilità e le incertezze dei tempi che stiamo vivendo – dichiara Alessandra Dalena organizer/licenziataria TEDxPutignano. Abbiamo scelto un termine che ci ha aiutato a capire il mondo che viviamo e che ci piacerebbe vivere. Non ci rimane che pensare già alla sesta edizione con immancabili ospiti che con le loro idee originali e stimolanti ci aiuteranno a guardare il mondo in modo più approfondito suscitando discussioni e confronti che possono cambiare il modo in cui percepiamo la realtà”. 

TEDxPutignano è stato realizzato con finanziamenti privati grazie a numerosi partner che continuano a credere al suo elevato valore culturale. La manifestazione gode inoltre del patrocinio del Comune di Putignano, Regione Puglia, Università degli Studi di Bari, Politecnico di Bari e Parlamento Europeo, nonché del supporto della Camera di Commercio di Bari.

19 maggio 2025

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