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“Anche i Papi si fanno dal basso” Fra Ettore Marangi ricorda Francesco

di Cinzia Santoro

La morte di un papa attiva un protocollo secolare, regolato dalla Universi Dominici Gregis, la costituzione apostolica della Chiesa cattolica promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996. Dopo il decesso, accertato dal medico e confermato dal cardinale Camerlengo, inizia la sede vacante. Il Camerlengo sigilla gli appartamenti papali e gestisce l’amministrazione. Seguono i novendiali, nove giorni di lutto, mentre i cardinali si riuniscono in congregazioni generali per organizzare il conclave. I cardinali elettori (tutti sotto gli 80 anni, come stabilito da Papa Paolo VI) votano nella Cappella Sistina fino a raggiungere i due terzi dei consensi. La fumata bianca annuncia l’elezione, seguita dall’Habemus Papam. Ad oggi il Collegio Cardinalizio conta 135 elettori: 20 in più rispetto ai 115 delle tornate precedenti, che portarono all’elezione di Ratzinger prima e di Bergoglio poi. Dall’Europa provengono ben 55 cardinali elettori (pari al 40,7%), ma Asia, Africa e America Latina sono più rappresentate rispetto al 2013 (quando l’Europa aveva il 52,2% dei porporati elettori). Francesco, creando il 77% degli attuali elettori, ha dunque reso la Chiesa meno eurocentrica.

La globalizzazione della Chiesa e il decentramento del cattolicesimo relativo all’ Europa influenzeranno l’elezione del prossimo papa?

Tra i nomi dei possibili candidati c’è quello del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e capo della diplomazia vaticana sotto Bergoglio, che garantirebbe una certa continuità. Il filippino Luis Antonio Tagle, prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, potrebbe essere il primo papa asiatico, incarnando il dinamismo del cattolicesimo in Asia e diventando così il secondo papa del Sud Globale dopo Francesco. L’ungherese Péter Erdő rappresenterebbe l’Europa centrale, mentre il ghanese Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, simboleggerebbe l’Africa, continente chiave per la Chiesa di oggi sia a livello spirituale che, soprattutto, demografico.

Oggi nel giorno del commiato a Francesco, Roma è brulicante di pellegrini e le forze dell’ordine lavorano alacremente per la sicurezza degli ospiti internazionali.

Italia schierata in prima fila, accanto all’Argentina, seguita da tutti gli altri Paesi secondo l’ordine scandito dall’alfabeto francese, quello della diplomazia. Zelensky probabilmente non ci sarà. Nemmeno Putin e Netanyahu.

In tutto 160 le delegazioni ufficiali confermate fino a questo momento che parteciperanno ai funerali di Papa Francesco a partire dalle 10 di questa mattina, in Piazza San Pietro. Al posto d’onore ci sarà la delegazione del Paese natale del pontefice, l’Argentina, guidata dal presidente della Repubblica, Javier Milei. Quindi quella italiana, con in testa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme alla figlia Laura e  alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

L’ordine delle postazioni sul sagrato dalla Basilica vaticana, a destra dell’altare guardando la facciata, prevede poi i sovrani regnanti, schierati in ordine alfabetico. L’elenco seguirà l’alfabeto francese, ovvero quello della lingua della diplomazia. Seguiranno poi i capi di Stato, sempre in ordine alfabetico francese. Tra i presenti, il tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere Olaf Scholz; il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva; lo statunitense Donald Trump con la consorte Melania; il francesce Emmanuel Macron con la consorte Brigitte; l’ungherese Tamas Sulyok con il primo ministro Viktor Orban.

Per l’Unione Europea ci saranno il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, quella della Commissione, Ursula Von der Leyen, l’alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Callas e la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola.

Per l’Onu ci sarà il segretario generale, Antonio Guterres. La Cina sarà rappresentata dal vice presidente, Chen Chin-Jen.  Volodymyr Zelensky all’ultimo momento ha invece fatto sapere che probabilmente non potrà intervenire ma che in ogni caso l’Ucraina sarà rappresentata ad alto livello. Assenti anche Putin che ha mandato il ministro della Cultura e Netanyahu che verrà rappresentato dall’ambasciatore di Israele.

Ma chi è stato Francesco per la chiesa? Il ricordo di Frate Ettore Marangi, francescano che opera da anni in Kenya accanto agli ultimi: È morto papa Francesco, uni dei papi che più di tanti altri ha voluto incarnare il vangelo in una chiesa ancora coperta di polvere imperiale.

Unico, come il nome che scelse all’inizio del suo pontificato, tanto da evitare persino di vedersi affibbiato un numero ordinale (Francesco I) come per i reali delle dinastie terrene.

In questo momento, in cui noi che lo abbiamo amato abbiamo iniziato ad elaborare il lutto,  voglio ricordalo con cinque sue foto che avevo custodito: Quella con le maniche sfilacciate: Papa Francesco aveva davvero scelto di essere povero in prima persona, sognando una chiesa non solo a servizio dei poveri ma davvero povera. Fratello tra le sorelle e i fratelli più semplici: Papa Francesco ci ha fatto pregustare, in tanti momenti indimenticabili, il regno  preparato da Dio per i più piccoli.

La foto con la mitra di piume: Papa Francesco ha sconfessato il cristianesimo idenditario, che invoca la cultura cristiana per salvaguardare i privilegi dei potenti dell’Occidente, in favore di un cristianesimo nella scia  dell’Incarnazione del Signore “Si fa tutto a tutti”.

I5 cardinali dei dubia: Papa Francesco è stato uno dei papi più osteggiati della storia della chiesa; non è possibile annunciare il Regno senza essere perseguitati dall’ ‘Anti-Regno’, Papa Francesco ha testimoniato con la sua vita  L’ULTIMA BEATITUDINE DEL VANGELO DI MATTEO: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate”.

Il bacio scandaloso dei piedi dei leader politici sud-sudanesi in guerra: Papa Francesco  SI È UMILIATO E ABBASSATO FINO A TERRA PER LA PACE, seguendo la kenosi di Cristo; e lui solo sa quanto!

Papa Francesco se ne va con la serenità di chi è stato in mezzo alla gente fino all’ultimo minuto ma  il suo magistero continuerà nei secoli.

26 aprile 2025

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