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Presentato il percorso culturale per i trecento anni della nascita di Niccolò Piccinni

Presentazione del programma per i 300 anni di Niccolò Piccinni
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Presentazione percorso culturale triennio 2026-2028
Presentazione percorso culturale triennio 2026-2028

Questa mattina alle 11, nel foyer del Teatro Piccinni di Bari, sono state presentate le attività ideate per celebrare i trecento anni della nascita del compositore e artista barese Niccolò Piccinni (1728-1800).

Alla presentazione erano presenti Vito Leccese, sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli, Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari, il regista cinematografico e televisivo Daniele Luchetti, Stefano Montanari, direttore stabile dell’orchestra del Teatro Petruzzelli, Nicola Grazioso, Luigi Fuiano della Fondazione Petruzzelli e il musicologo Dinko Fabris.

Sono pochissimi i titoli di opere di Piccinni rappresentati fino ad oggi nei teatri di Bari. Si può dire che al Teatro Petruzzelli l’allestimento più importante sia stata la produzione dell’opera francese Iphigenie en Tauride presentata nel 1989; in lingua italiana è stata rappresentata più volte La Buona figliola ossia La Cecchina ma al Teatro Piccinni e non al Petruzzelli. Gli altri titoli sono per lo più stati presentati in forma di concerto e quindi quella del triennio 2026-2028 rappresenterà un’operazione inedita e molto coraggiosa: quella di affidare a tre opere di Niccolò Piccinni l’inaugurazione delle prossime tre stagioni liriche del Petruzzelli, e specificatamente La Cecchina (gennaio 2026), Zenobia (gennaio 2027), Atys (gennaio 2028).

Il percorso culturale che verrà messa in atto avrà lo scopo di valorizzare la produzione artistica del compositore, contribuendo a legare la sua figura alla città di Bari. Come ha ricordato il sindaco, quello presentato è un progetto ambizioso, nel quale il Comune ha fatto un importante investimento e sarà “un percorso che pian piano ci porterà fino al trecentesimo anniversario della nascita di Niccolò Piccinni, nato a Bari nel 1728. Certamente è un modo per ricordare l’artista barese più famoso al mondo, un eccellente musicista con una produzione straordinaria, con il quale la città di Bari intende ricostruire una relazione più intensa. Abbiamo scelto di farlo attraverso un percorso che porterà anche alla formazione della cittadinanza, e oggi sono particolarmente lieto di presentarlo assieme a Dinko Fabris, al maestro Montanari, al regista Daniele Luchetti e al management della Fondazione Petruzzelli, che ci accompagnerà lungo questi tre anni. Per noi è motivo di grande orgoglio celebrare questo grande musicista, figlio della nostra città, e allo stesso tempo fare in modo che i baresi possano conoscere la storia e approfondire le opere di questo nostro concittadino illustre”. Vito Leccese ha precisato anche che il Teatro Piccinni rappresenta il primo teatro storico della città, che pur presentando un palco reale, è sempre stato un teatro popolare. E questo deve essere lo scopo stesso della cultura, ad uso e consumo di tutti e per tutti, atto a far crescere il senso stesso di comunità.

Vito Leccese e Paola Romano
Vito Leccese e Paola Romano

Per Paola Romano il concittadino Piccinni è riuscito a portare un pezzo di Bari in giro per l’Europa. “Oggi presentiamo un lavoro che sarà avviato a breve e che ci condurrà fino al 2028, per celebrare un autore capace di scrivere pagine di musica importantissime, se pensiamo che nel 1700 La Cecchina è stata l’opera più diffusa in Europa, ma anche in Cina e Giappone. Intendiamo coinvolgere l’intera città per conoscere meglio, riflettere e indagare sulla figura di Niccolò Piccinni, anche attraverso la costruzione di un Comitato scientifico e la presentazione di tre opere prodotte dal Teatro Piccinni che apriranno le prossime tre stagioni del Teatro Petruzzelli, prodotte dalla stessa Fondazione. Sulle orme di Piccinni, inoltre, costruiremo delle reti locali, ad esempio con Comuni della provincia, che hanno dato i natali ad altri compositori, e con città italiane ed europee”.

È toccato a Dinko Fabris presentare tre video con gli interventi del soprano Rosa Feola (una delle voci più importanti al mondo), Antony Del Donna (Georgetown University) e Alessandro Di Profio (musicologo). Anche lui ha ribadito l’importanza di investire sulla città, sul sociale, coinvolgendo le scuole e le comunità periferiche. L’opera può essere una forma di riscatto e di co-creazione con le stesse comunità, ed è questo l’obiettivo del Comitato che si vuole istituire, il quale comprenderà persone della città, a partire dal sindaco, dal direttore esecutivo della Fondazione Petruzzelli, dal Conservatorio, dall’Università, ma anche la presenza di illustri studiosi provenienti dalla Francia, dalla Spagna, dagli USA, dal Giappone. Fabris ha poi continuato: “Niccolò Piccinni rappresenta la punta di una schiera di musicisti che, dalla terra di Bari e dall’intera Puglia, andarono a studiare a Napoli, allora capitale musicale europea con i suoi Conservatori, per poi affermarsi a livello internazionale. De La Cecchina ha parlato tutto il mondo, in quanto rivoluzionò interamente il concetto di opera comica. Ma non solo, perché quando Piccinni andò a Parigi, contribuì enormemente allo sviluppo della tragedia lirica francese. Sono tantissime le opere da riscoprire e questo può essere un bellissimo compito per la sua città d’origine. Ogni città è orgogliosa dei suoi concittadini illustri ma in questo caso parliamo di un pezzo rilevante della cultura europea, tanto è vero che si dice spesso che Mozart, senza Piccinni, forse non sarebbe stato Mozart”.

Dinko Fabris, Stefano Montanari e Daniele Luchetti
Dinko Fabris, Stefano Montanari e Daniele Luchetti

Daniele Luchetti esordisce qui nella regia dell’opera lirica con La Cecchina. “Piccinni è un autore ambulante, che ha calcato molti generi e dove è difficile identificare un unico filo conduttore nella sua opera; tutti conoscono La Cecchina ma su cui, di fatto, si sa molto poco – ha concluso Luchetti -. Quest’opera è una dramedy, una storia per metà drama e per metà commedia. Vorrei provare a fondare un immaginario coerente che scaturisce da quest’opera, per renderla leggibile. Mi presto molto volentieri a un’operazione per me completamente nuova, quindi tenterò di restituire un po’ di freschezza a questo straordinario autore. Di sicuro Piccinni ci assomiglia molto: la sua opera ha molto di umano, è fondata sulle emozioni, sulle relazioni e sui conflitti sociali. Sarà una sfida emozionante renderla trasparente al grande pubblico, in modo da trasmettere il valore dell’uomo al di là della decifrazione della sua grande musica”.

A breve inizieranno le audizioni per la scelta del cast musicale, per creare i diversi personaggi e identificare i loro caratteri.

Appuntamento a gennaio 2026 con La Cecchina, opera buffa in tre atti per inaugurare le celebrazioni per Niccolò Piccinni.  

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