A Gaza è rimasta uccisa la fotogiornalista Fatima Hassouna Conflitti Cronaca Fotografia 17 Aprile 202517 Aprile 2025 di Maria Silvia Quaranta Mercoledì 16 aprile la fotoreporter, scrittrice ed avvocato palestinese Fatima Hassouna, 24 anni, è rimasta uccisa durante il bombardamento israeliano nella sua casa di famiglia a Gaza. Fatima Hassouna – @Instagram Hassouna, che ha documentato quotidianamente la guerra, è stata trovata morta dopo il bombardamento che ha ucciso anche 9 persone della sua famiglia, tra cui donne e bambini. Con lei arriva a 212 (di cui 157 palestinesi) il numero dei giornalisti e professionisti dei media (secondo il Centro per la protezione dei giornalisti palestinesi) uccisi dall’inizio dell’offensiva israeliana. L’attacco è avvenuto nel quartiere di Al Tuffah, nel nord est di Gaza City. Per Amande Bazerolle, coordinatrice delle emergenze di MSA a Gaza, ormai “stiamo assistendo in tempo reale alla distruzione e allo sfollamento forzato dell’intera popolazione di Gaza”. In concomitanza con questa drammatica notizia, l’ACID (Associazione per il Cinema Indipendente e la sua Distribuzione) ha annunciato martedì 15 aprile la selezione a Cannes del documentario di Sepineh Farsi “Put your soul on your hand and walk”: questo film, è frutto di uno scambio video durato un anno, tra la regista iraniana e la fotoreporter Hassouna. La regista Farsi ha spiegato il progetto che ha portato a questo film, come una finestra aperta dall’incontro con Fatima (Hassouna), “che mi ha permesso di vedere frammenti del massacro in corso tra i palestinesi. Fatem (Fatima) è diventata i miei occhi a Gaza, e io sono diventato un collegamento tra lei ed il mondo esterno. Abbiamo mantenuto questo legame virale per quasi un anno; i frammenti di pixel e i suoni scambiati tra noi sono diventati il film che è qui”. Purtroppo, la fotoreporter non ha potuto vedere il film completato. La giovane fotoreporter uccisa a Gaza – @Instagram Hassouna, viene ricordata come una giovane ragazza piena di idee e di voglia di fare, appassionata e promettente artista che collaborava anche con il Theatre Day Productions, credendo nel potere dell’arte e nella bellezza come forma di resistenza alla distruzione che purtroppo da vari mesi la circondava. Il suo occhio ha raccontato la vita di Gaza e le storie della gente sotto i bombardamenti, considerando necessario trasmettere la realtà, la verità e le storie sepolte nella paura della vita quotidiana. Fatima Hassouna – @Instagram Sin dal 2023 a Gaza e nel territorio palestinese non possono entrare fotoreporter internazionali ed è chiara la propaganda israeliana attivata senza possibilità di replica: necessita evitare che i crimini vengano documentati, limitando/annullando la libertà di stampa. Però, come avevamo già rilevato, ci sono i giovani palestinesi dei media locali o freelance, come Fatima Hassouna, e nuovi influencer che rappresentano la verità documentando in maniera lucida e cruda quello che accade davanti ai loro occhi.