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A Gaza è rimasta uccisa la fotogiornalista Fatima Hassouna

Fatima Hassouna - @Instagram
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Mercoledì 16 aprile la fotoreporter, scrittrice ed avvocato palestinese Fatima Hassouna, 24 anni, è rimasta uccisa durante il bombardamento israeliano nella sua casa di famiglia a Gaza.

Fatima Hassouna - @Instagram
Fatima Hassouna – @Instagram

Hassouna, che ha documentato quotidianamente la guerra, è stata trovata morta dopo il bombardamento che ha ucciso anche 9 persone della sua famiglia, tra cui donne e bambini. Con lei arriva a 212 (di cui 157 palestinesi) il numero dei giornalisti e professionisti dei media (secondo il Centro per la protezione dei giornalisti palestinesi) uccisi dall’inizio dell’offensiva israeliana. L’attacco è avvenuto nel quartiere di Al Tuffah, nel nord est di Gaza City. Per Amande Bazerolle, coordinatrice delle emergenze di MSA a Gaza, ormai “stiamo assistendo in tempo reale alla distruzione e allo sfollamento forzato dell’intera popolazione di Gaza”. In concomitanza con questa drammatica notizia, l’ACID (Associazione per il Cinema Indipendente e la sua Distribuzione) ha annunciato martedì 15 aprile la selezione a Cannes del documentario di Sepineh FarsiPut your soul on your hand and walk”: questo film, è frutto di uno scambio video durato un anno, tra la regista iraniana e la fotoreporter Hassouna. La regista Farsi ha spiegato il progetto che ha portato a questo film, come una finestra aperta dall’incontro con Fatima (Hassouna), “che mi ha permesso di vedere frammenti del massacro in corso tra i palestinesi. Fatem (Fatima) è diventata i miei occhi a Gaza, e io sono diventato un collegamento tra lei ed il mondo esterno. Abbiamo mantenuto questo legame virale per quasi un anno; i frammenti di pixel e i suoni scambiati tra noi sono diventati il film che è qui”. Purtroppo, la fotoreporter non ha potuto vedere il film completato.

La giovane fotoreporter uccisa a Gaza - @Instagram
La giovane fotoreporter uccisa a Gaza – @Instagram

Hassouna, viene ricordata come una giovane ragazza piena di idee e di voglia di fare, appassionata e promettente artista che collaborava anche con il Theatre Day Productions, credendo nel potere dell’arte e nella bellezza come forma di resistenza alla distruzione che purtroppo da vari mesi la circondava. Il suo occhio ha raccontato la vita di Gaza e le storie della gente sotto i bombardamenti, considerando necessario trasmettere la realtà, la verità e le storie sepolte nella paura della vita quotidiana.

Fatima Hassouna - @Instagram
Fatima Hassouna – @Instagram

Sin dal 2023 a Gaza e nel territorio palestinese non possono entrare fotoreporter internazionali ed è chiara la propaganda israeliana attivata senza possibilità di replica: necessita evitare che i crimini vengano documentati, limitando/annullando la libertà di stampa. Però, come avevamo già rilevato, ci sono i giovani palestinesi dei media locali o freelance, come Fatima Hassouna, e nuovi influencer che rappresentano la verità documentando in maniera lucida e cruda quello che accade davanti ai loro occhi. 

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