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Al Bif&st il docufilm Fabi, Silvestri, Gazzè-Un passo alla volta

Bif&st- fabi ,gazzè, silvestri
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta
foto Francesco Guida

Locandina del film
Locandina del film

Il 23 marzo per la sezione “Rosso di sera” è stato presentato al Bif&st il cine-documentario “Fabi Silvestri Gazzè-un passo alla volta” ( in sala il 7-8-9 aprile), di Francesco Cordio, prodotto da Fandango. Il documentario è il racconto intimo di un viaggio lungo trent’anni, dell’amicizia fra tre voci della musica italiana Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. L’incontro fra i tre artisti parte da un piccolo locale romano fino ad arrivare al grande evento al Circo Massimo, passando attraverso i tour, i viaggi, le prove, i concerti ed in generale l’amore per la musica che da sempre li unisce.

All’incontro con la stampa oltre ai tre protagonisti, Fabi- Gazzè-Silvestri, e al regista era presente il produttore Domenico Procacci della Fandango.

Cast

All’inizio del documentario c’è una fan pronta per entrare al concerto al Circo Massimo che dice che questo evento è una di quelle cose che si ricordano nella vita, come a dire “potrò dire che c’ero anch’io”. Fabi ha infatti ribadito come in questi anni il pubblico è cresciuto insieme a loro, coinvolgendo familiari e amici, ma dimostrando anche come la prospettiva del tempo e la sua natura sia strana e spesso venga sancita proprio da questi eventi, dove spesso la percezione del tempo appare diversa dalla sua interpretazione. Per Silvestri proprio quello che dice la fan all’inizio del documentario può rappresentare il motivo che poi si è voluto raccontare questa storia. “Abbiamo avuto la sensazione che quella serata (al Circo Massimo) non si potrà scordare, non solo per quei numeri, per quel luogo così importante, ma anche per chi avevamo di fronte, perché si capiva che si trattava di una serata speciale, diversa con una un’atmosfera raccolta, familiare con generazioni diverse una accanto all’altra”.

Conferenza stampa di presentazione
Conferenza stampa di presentazione

Max Gazzè ha aggiunto che la cosa che ha contraddistinto quel concerto forse non è  stata tanto la presenza simultanea di tante persone o l’emozione del pubblico – perché ciò è presente in tantissimi concerti -, ma “ la cosa che fa la differenza, e che forse solo noi tre possiamo raccontare, è un percorso parallelo di trent’anni, con  il fatto che le persone presenti celebrassero non solo le canzoni che hanno un ruolo importante nella loro vita, ma la rappresentazione sul palcoscenico di qualcosa che di solito non viene spettacolarizzato, cioè il fatto che tre persone che si conoscono da trent’anni, che hanno iniziato in un localino di 10 m² al centro di Roma, poi si sono ritrovate trent’anni dopo amici, con la volontà di condividere un momento di successo in maniera sincera, godendo della condivisione musicale: questo è un aspetto che ha un’importanza particolare, al di là di tutto il resto”.

Il regista Francesco Cordio ha poi ricordato che rispetto alle esperienze vissute 10 anni fa, in un altro film sul loro tour europeo dove i tre artisti incontravano le storie degli italiani all’estero soprattutto giovani tra i 18 e i trent’anni, in questo caso il film permette di far apprezzare, oltre che sentire, il loro racconto di trent’anni di vita e di musica insieme, e in parallelo le storie di un pubblico trasversale e più eterogeneo.

Durante l’incontro i tre musicisti hanno parlato della loro partecipazione attiva alla realizzazione del documentario, almeno nella fase iniziale, nel proporre e cercare il materiale, sulle persone da sentire, quale punto di vista scegliere; poi da un certo punto in poi hanno lasciato carta bianca al produttore e al regista, lasciando che facessero il loro lavoro, soprattutto di scelte di montaggio, e quando sono poi andati a vedere il primo lavoro di montaggio, che era già a metà film, si sono resi conto che era stata trovata la strada giusta.

I tre artisti si sono raccontati, parlando tra l’altro delle nuove tecnologie e di come possono influenzare il mondo della musica, dove prima tutto era molto più complesso e articolato e difficilmente raccontabile in un post, della difficile e oggettiva peculiarità del tempo, e dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale che tende alla perfezione o alla quantizzazione, generando una subdola uniformità.

Non poteva mancare la domanda su una possibile rivalità artistica. La risposta di Niccolò Fabi, condivisa da Gazzè e Silvestri, è stata che il loro caso, forse abbastanza raro e speciale, si fonda sulla naturale complementarità dei caratteri e del linguaggio artistico che per una combinazione fortunata, si incastra senza alcun sforzo e dove la narrazione presenta temi comuni. “Ognuno di noi, senza particolari forzature, è complementare generando alla fine un quadro composito. Noi siamo molto poco cantanti, nel senso che nasciamo musicisti, strumentisti di gruppi, autori e credo che nessuno di noi abbia la psicologia del cantante, cioè di quello che deve stare al centro della scena. Noi nasciamo col desiderio di fare musica insieme, per cui io mi diverto molto di più a suonare i pezzi loro che i miei e viceversa. Non vivo il momento del canto come l’elemento che giustifica la mia presenza in questo mondo, ma mi gratifica il fatto di poter condividere con altre persone questi momenti”.

Il cast al completo
Il cast al completo

Una grande amicizia, sincera e disinteressata, un’alchimia che porta Max Gazzè, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri a divertirsi sul palco generando una naturale forza e sintonia, diventando rappresentativi di tutta una generazione.

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