Come soffia il vento. Trump- Ucraina- Europa. Europa Politica internazionale 5 Marzo 20255 Marzo 2025 di Cinzia Santoro Soffia aria gelida dalla Casa Ovale del Presidente Trump sull’Ucraina del Presidente Zelens’kyj, dopo la rovinosa e imbarazzante figura dell’ucraino durante l’incontro tenutosi a Washiton la scorsa settimana, dove il Tycoon e il suo vice J. D. Vance hanno messo in discussione la leadership dello stesso presidente accusandolo di portare allo stermino migliaia di persone innocenti. Nello sconcerto generale i toni accesi degli americani hanno sovrastato un presidente ucraino in difficoltà anche per la scelta sicuramente inusuale dell’uso della lingua americana senza l’ausilio del traduttore. Gli Stati Uniti avrebbero sospeso tutti gli aiuti verso Kiev, che avrebbe fondi e mezzi per resistere ancora fino all’estate. Un disastro in diretta mondiale che non ha precedenti nella storia durato 40 minuti netti, gestiti con tono perentorio e provocatorio portando all’annullamento dell’accordo sulle terre rare. Volodymyr Zelens’kyj in affanno è stato fatto accomodare fuori dalla Casa Bianca dentro all’assordante silenzio del mondo. L’accaduto ha messo in evidenza la frattura della politica americana del nuovo presidente nei confronti dell’Europa. Dunque l’Unione europea è a un bivio storico che richiede unità di intenti e una svolta. Trump e la sua amministrazione sono sempre più vicini a Putin i cui funzionari si sono detti felici di aprire alla normalizzazione dei rapporti con gli States che hanno tacciato Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj di essere un dittatore auspicandone la sua rimozione. Mosca e Washinton insieme hanno votato contro la risoluzione Onu sostenuta da Kiev e dall’Europa che condannava l’aggressione russa. Ma quali sono le reali intezioni di Trump? Tutto riconduce al progetto per riavviare il gasdotto Nord Stream 2 che collega la Russia all’Europa occidentale attraverso il Mar Baltico. L’iniziativa mostra legami economici sempre più stretti tra l’amministrazione Usa di Trump e la Russia mentre nella Germania dell’Est cresce la pressione per tornare al gas russo cosi come riporta il Financial Times affermando che un’ex spia russa e stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin, sta lavorando a un progetto per riavviare il gasdotto russo Nord Stream 2 verso l’Europa con il sostegno di investitori americani. Si tratta di una mossa un tempo impensabile, che mostra l’ampiezza del riavvicinamento del presidente statunitense Donald Trump con Mosca, commenta l’Ft. Secondo le fonti, il motore dell’iniziativa è Matthias Warnig, un ex ufficiale della Stasi nella Germania dell’Est, che fino al 2023 ha gestito la società madre di Nord Stream 2 per il gigante del gas controllato dal Cremlino Gazprom. E l’Europa? “Siamo pronti ad aumentare la spesa per la difesa, per sostenere l’Ucraina e per il bisogno a lungo termine di assumerci maggiori responsabilità per la sicurezza europea ha detto la Presidente Von der Leyen. “Continueremo a lavorare con i nostri partner nella Nato. Questo è un momento chiave per l’Europa e siamo pronti a fare di più”. Il piano sarà discusso giovedì a Bruxelles dai leader europei. Il vertice di Londra ha chiarito che il Presidente ucraino non è solo e che l’Europa lavorerà per una proposta di pace. Tuttavia l’increscioso episodio ha portato un brusco risveglio per gli europei sempre più soli sulla questione sicurezza dopo l’insediamento di Trump e della sua politica estera caratterizzata da ostilità ideologica della sua amministrazione nei confronti dell’Europa e di ciò che rappresenta. Oggi dopo 80 anni, le due sponde dell’Atlantico rischiano di scontrarsi sul fronte economico e commerciale a causa dei dazi, su quello tecnologico per la regolamentazione dei giganti dell’high tech e dell’intelligenza artificiale e sul piano strategico, pensiamo al futuro della Nato o alla stessa Ucraina ed infine politico/culturale. L’Europa deve prendere posizione e provare a mediare anche con la scellerata politica del Tycoon. Ora attendiamo il 19 marzo data in cui il “Libro Bianco” della Commissione Europea sarà pubblicato e conterrà un menù di opzioni per il finanziamento necessario per il risparmio europeo che riguarda i fondi per l’industria della difesa, strumenti finanziari ad hoc per investimenti congiunti, riallocazione mirata di altri fondi comunitari non utilizzati. Noi restiamo in attesa che la tempesta perfetta passi senza troppi danni.