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Raccontare la Speranza attraverso le pellicole di Sergio Rubini

di Piero Fabris

Esserci o Essere? Essere una presenza fumosa sul palcoscenico dell’apparenza o essere un ancora di Speranza per la Cultura alla deriva? Con il film intitolato: “I FRATELLI DE FILIPPO”, Sergio Rubini ci ha invitato a guardare la vita dalle quinte dove all’ombra del grande Eduardo Scarpetta i tre fratelli mettono a fuoco la propria identità dissolvendo mentalità ristrette e presuntuose. Una pellicola che già contiene in germe la speranza non come illusione, quanto come certezza di sentieri costruttivi per l’essere umano.

Eduardo, Titina e Peppino De Filippo divengono il simbolo dell’uomo/essere che si interroga, di colui che pensa e fa del teatro il palcoscenico della realtà che diviene palestra per riconoscersi e rinascere. Con la pellicola: “LEOPARDI. “IL POETA DELL’INFINITO” il Rubini ci invita a non perderci nei condizionamenti sociali che distolgono la nostra essenza dal talento luminoso; ci invita a leggere Giacomo Leopardi e a uscire dagli stereotipi miseri nel quale è stato ingabbiato da certe cattedre noiose e saccenti.

Il Leopardi di Sergio Rubini è un artista che ha molto da dire a questo tempo. È un uomo Colto, irrequieto. È l’uomo delle “Operette Morali” dove la “morale” dobbiamo intenderla come Arte di saper vivere la libertà, non certo come regolette attraverso le quali sclerotizzare il pensiero per non disturbare il potere di chi ama promuovere gli intrattenimenti a discapito degli spettacoli con contenuti e riflessioni. Il Leopardi restituitoci da Sergio Rubini è tutt’altro che l’essere noioso e deforme schiacciato dallo Zibaldone. Finalmente una pellicola che ci schiude ad aspetti inediti del grande poeta nato a Recanati. Il Leopardi di Sergio Rubini restituisce all’animo la Poesia, la forza ironica, la voglia di ricercare la “Beltà” Autentica. Rubini ci dona “Il Poeta”, il significato del suo Essere testimone onesto, specchio del Proprio tempo che sa fare dell’immaginazione il viaggio nella meraviglia, l’uomo che osserva e con ironia, irriverenza intelligente riflette sulla pomposa erudizione di certi uomini che, con le loro citazioni opacizzano, ostacolano la creatività.

Leopardi, l’intellettuale titanico, diviene il modello per una ribellione profonda e concreta contro i tentativi di monopolizzazione dell’essere per dire no al presenzialismo infestante di ridicoli figuri, ostacoli per sguardi verso miniere dell’infinito. Poesia come espressione di un’eterna primavera che ridona essenza, valore a un mondo tutto da vivere. Sergio Rubini ci restituisce un’eredità culturale, il polline di parole centellinate, evocazione di sogni per solitudini feconde, trampolini per sguardi senza confini con i quali sfatare il “Pessimismo Cosmico” invito ad essere come Pasquale Lojacono di “Questi Fantasmi”, pronti a dialogare con se stessi e sempre pronti a essere protagonisti del nuovo nascosto dalla paura. Pellicole come Diari di percorsi interiori, versi che dal profondo giungono a noi sui sentieri di un’Eterna Giovinezza che non si stanca mai di Comprendere, discernere lo straordinario nella routine alienante. Nella bellezza delle immagini, nell’evocazione di certe atmosfere l’invito a ritrovare lo spirito dell’umanità che sa fermarsi nel deserto e riconoscere le osai dove i maestri della Cultura, come stelle nella notte sanno essere costellazioni di Speranza.   

Sergio Rubini

Leopardi Il Poeta dell’Infinito” regia di Sergio Rubini aprirà la grande stagione delle fiction 2025 e sarà in onda martedì 7 e mercoledì 8 gennaio in prima serata su Rai 1. La miniserie è coprodotta e distribuita nel mondo da Rai Com

5 gennaio 2025

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