Il 2025 celebra il centenario della nascita del cardinale Francesco Colasuonno Diplomazia Religione 5 Gennaio 20255 Gennaio 2025 di M. Siranush Quaranta Dal 2 gennaio sono partiti a Grumo Appula (provincia di Bari) gli eventi per celebrare il centenario della nascita del cardinale Francesco Colasuonno, nato il 2 gennaio 1925. Nella parrocchia di S. Maria Assunta si è tenuta una solenne celebrazione eucaristica, organizzata dal C.R.O.S.A.T. (Centro Ricerche Opere Storiche e Architettoniche del Territorio), guidata dall’avv. Giuseppe Antonelli, officiata dall’arciprete don Michele delle Foglie. Durante quest’anno sono previste una serie di celebrazioni e seminari, su una delle figure più rilevanti della nostra storia recente, anello di congiunzione tra due Papi, da Giovanni XXIII al suo successore Giovanni Paolo II, nell’impegnativa opera di costruire la pace mondiale. Per operare a questo progetto verrà nominato Primo Nunzio Apostolico in Russia, riunendo di fatto chiesa cattolica e ortodossa nel nome di uno stesso Dio. Il Cardinale Francesco Colasuonno @foto concesse da Giuseppe Antonelli Il cardinale Colasuonno nasce a Grumo Appula il 2 gennaio 1925 e muore il 31 maggio 2003. Viene ordinato presbitero nel 1947 dall’arcivescovo Marcello Mimmi, arcivescovo nel 1974 da Papa Paolo VI, vescovo nel 1975 dal cardinale Corrado Ursi e cardinale il 21 febbraio 1998 da Papa Giovanni Paolo II.Nel 1958, subito dopo la laurea in teologia e diritto canonico, entra nel Servizio diplomatico della Santa Sede, prestando servizio nella Segreteria di Stato fino al 1962 come collaboratore di mons. Domenico Tardini. Alla sua morte passa alle Rappresentanze Pontificie negli Stati Uniti per 5 anni, in India per altri 5 e poi a Taipei. Tra gli incarichi ricoperti ricordiamo: incaricato d’affari per la Cina, vescovo titolare di Tronto, delegato apostolico per il Mozambico, Pro-Nunzio apostolico per lo Zimbabwe, Nunzio apostolico per la Jugoslavia, Nunzio apostolico per la Polonia, delegato apostolico per la Russia, Nunzio apostolico per l’Italia, Nunzio apostolico per la Repubblica di San Marino, cardinale diacono di Sant’Eugenio. I quattro anni del suo servizio diplomatico a Mosca, furono fondamentali non solo per i rapporti con la Santa Sede, ma anche per la rinascita della Chiesa cattolica dopo le persecuzioni nei territori che una volta facevano parte dell’Unione Sovietica: durante il suo servizio come rappresentante pontificio, furono nominati gli amministratori apostolici della Russia europea, della Siberia e del Kazakistan e grandi vantaggi per la comunità cattolica dell’Ucraina. Alla sua morte, avvenuta dopo una lunga malattia, la messa venne presieduta dal cardinale Achille Silvestrini. Francesco Colasuonno e Karol Wojtyla uniti nel rincorrere quella pace, ancora lontana chimera, riassunta nella frase “Europa che respira a due polmoni: quello dell’occidente e quello dell’oriente”: oggi purtroppo viviamo una terza guerra mondiale “a pezzi” come ha definito Papa Francesco la nostra epoca, tra una conflittualità che deborda in scontro e l’instabilità che conduce al caos. Il Cardinale Colasuonno durante la sua missione in Africa @foto concesse da Giuseppe Antonelli Al piano terra della sua residenza di famiglia a Grumo Appula, in via Tuozzo 8, sorge il C.R.O.S.A.T., un centro di ricerche sulla storia del territorio grumese e dei suoi illustri figli. Il ricco epistolario di mons. Colasuonno è custodito e catalogato dalla Curia di Bari, mentre i documenti della sua missione diplomatica, come ambasciatore e operatore di pace, si trovano secretati presso l’archivio della Segreteria di Stato in Vaticano.