A Torre Quetta di Bari l’ALL IN FESTIVAL 2024 Cultura Sport 17 Settembre 202417 Settembre 2024 di Maria Silvia Quaranta Questa mattina nella sala giunta di Palazzo di città è stato presentato l’ALL IN FESTIVAL, che si terrà sabato 21 e domenica 22 settembre presso la spiaggia di Torre Quetta di Bari.Una rassegna delle unicità e del diritto ad autodeterminarsi, dove nulla è scontato: “l’esperienza diviene strumento per la conoscenza del mondo da prospettive diverse”. L’organizzazione è curata da associazioni che da anni si occupano di riaffermare i diritti, di legalità ed educazione civica: Gens Nova, ZeroBarriere e LeZZanzare, fiondano la propria attività sulla regola non scritta che contempla il rispetto delle regole. All’incontro sono intervenuti il sindaco Vito Leccese, l’assessora alle Culture Paola Romano, la presidente della commissione consiliare Cultura Francesca Bottalico, Marco Livrea, presidente di ZeroBarriere, Antonio Garofalo, presidente di LeZZanZare, Antonio Genchi e Antonio Maria La Scala, presidente e vicepresidente di Gens Nova e Vincenzo Pittella, direttore Bper. Locandina con il programma dell’All In Festival 2024 La fiera esperienziale avrà diversi angoli come “Black is back” (vivere momenti di vita quotidiana senza l’uso della vista), “Bocche cucite” (annullare il canale verbale dialogando, esclusivamente col linguaggio LIS), per sensibilizzare la cittadinanza al rispetto delle unicità e delle differenze di cui ognuno di noi è portatore. Al mattino “Gp All In” trofeo BPER 2024: gara pazza per mezzi pazzi, alle ore 10:00 sul circuito creato nel lido barese si affronteranno ciechi in solitaria su triride, carrozzine elettriche col motore al massimo dei giri e qualsiasi coppia volesse gareggiare su mezzi a tre o più ruote senza motore dove lo spingitore spinge un cavaliere. Nelle ore serali sul palco centrale prenderanno forma talk che tratteranno argomenti attuali dalla sessualità ai pericoli del web. Grande evento il sabato sera, spettacolo di danza aerea “Quinto Elemento” della compagnia Resextensa – Porta d’Oriente – Centro nazionale di produzione della danza in collaborazione con la compagnia inglese StopGap. Evento incluso nel programma ” Le due Bari”. Un momento della presentazione moderata da Alessandro Antonacci La presentazione è stata condotta da Alessandro Antonacci di LeZZanZare, che ha ricordato come il Festival rappresenti un seme di speranza, di unione e coesione delle associazioni del territorio qui in un unico evento. L’idea è stata quella di creare un evento che raggruppi tutte le realtà di questo territorio che troppo spesso lavorano da sole e in autonomia e non creano quella rete che invece oggi servirebbe.” Siamo nel 2024, siamo tutti connessi per cose superficiali; noi invece vogliamo connetterci per fare comunità. Queste tematiche le portiamo avanti con quello che ci contraddistingue da sempre, e cioè la leggerezza con cui cerchiamo di affrontare determinate temi, anche con un sorriso e un po’ d’allegria”, ha detto Antonacci. Il presidente di Gens Nova Antonio Genchi ha ricordato come l’associazione abbia tra le finalità statutarie anche la tutela di persone in condizioni di svantaggio.” Abbiamo aderito subito all’ iniziativa che oltre a far emergere le capacità persone in condizioni di disabilità, consente anche a tante persone in condizioni di disabilità che non escono di casa per vergogna per la propria vicenda umana o altro di potersi mettere in gioco. Speriamo che la cittadinanza aderisca in massa a questa manifestazione gratuita, perché è una bella occasione di comunione per le famiglie con i bambini”. Antonio Garofalo ha ribadito come “sono circa 12 anni che facciamo una rivoluzione gentile, che parte dal basso e vuole il rispetto delle regole e delle diversità. Chiaramente ci è sembrato automatico legarci a Gens Nova che difende i diritti di tutti tra cui persone con diverse abilità. Esistano dei diritti che per molti possono sembrare scontati ma che per alcune categorie sono ancora esigibili. Non è più il tempo di urlare e di rivendicare i diritti, ma è tempo di unirsi, di fare rete e di essere, così come stabilisce la Costituzione, ausiliari; quindi realizzare quella ausiliarietà che la Costituzione prevedeva dal 1948. Poi in maniera riflessiva andare a insegnare alle istituzioni e ai cittadini come approcciarsi e come aiutarci a realizzare la rivoluzione gentile. Questo è All In Festival: tutto quello che non c’è e che va realizzato, in modo gentile insegniamo la via giusta per giungere a questi obiettivi”. Vito Leccese tra Antonio Genchi e Antonio Maria La Scala Il sindaco Vito Leccese dopo aver ringraziato tutte le realtà che hanno contribuito a ideare e realizzare questo straordinario evento, un Festival che celebra le unicità e il diritto di ognuno a definirsi e autodeterminarsi, ha ricordato come questi siano “concetti che dovrebbero essere ormai acquisiti, ma che di fatto ancora stentano ad affermarsi. Per questo è giusto continuare a lavorare affinché tramonti il concetto di diversità inteso come limite, perché siamo tutti diversi, ognuno con la propria identità, ognuno con la propria unicità. Essere inclusivi dunque, significa lavorare perché tutti abbiano gli stessi diritti virgola che si tratti di diritto alla mobilità o all’accesso ai servizi o allo sport. All’interno del Festival c’è un appuntamento programmato nell’ambito di Le due Bari, il cui nome viene da un brano di Pier Paolo Pasolini che parla di felicità adriatica. Non a caso uno degli obiettivi principali dal mio programma di governo è quello di rendere Bari sempre più accessibile e giusta, un traguardo che vorremmo raggiungere con l’aiuto di tutti voi virgola che avete visioni, sensibilità e competenze preziose da mettere in campo” ha concluso riferendosi alle varie associazioni presenti alla presentazione. Francesca Bottalico, come presidente della nuova Commissione per lo sport, la cultura e le politiche educative e giovanili, ha sottolineato come il Festival rappresenti un grande evento, un ulteriore passo che si inserisce in un percorso educativo e culturale che quotidianamente ZeroBarriere e Gens Nova realizzano. Non si tratta di un evento fine a sé stesso, ma è una un’ulteriore opportunità che una rete di associazioni territoriali insieme alle istituzioni, offre non soltanto ai partecipanti ma all’intera città. “L’obiettivo più importante è, attraverso le esperienze di sport inclusivo e i momenti di approfondimento anche su tematiche molto importanti come la sessualità che è particolarmente sentita dai genitori dei ragazzi con disabilità, quello di costruire delle comunità accoglienti e inclusive non nelle parole ma nella tutela dei diritti e nella costruzione di politiche e opportunità che favoriscano la pari accessibilità a tutti”. Paola Romano e Francesca Bottalico Passando la parola a Paola Romano l’assessora ha ricordato come “le barriere sono fisiche sicuramente, ma sono soprattutto mentali, e per questo in questi anni è stato fatto tanto insieme alle varie associazioni, costruendo tantissimi percorsi, e questo è un bellissimo punto di arrivo. Le due giornate a Torre Quetta saranno due giornate importanti, perché insieme mostreremo alla città, tramite il messaggio dell’arte (l’arte per sua natura costituisce ponti tra le persone e fa vedere la bellezza dell’essere umano) la conoscenza delle realtà cittadine ma anche un messaggio di inclusione. Siamo al lavoro assieme ad Angela Perna della Commissione pari opportunità, per una iniziativa nel 2025 ancor più ampia che coinvolga le associazioni e dia la dimostrazione alla città di quanto è forte la rete sociale barese, ma soprattutto che costruisca una cultura dell’inclusione rivolta a tutti”. Antonacci ha poi illustrato il programma del Festival, un contenitore di una serie di eventi.” Si parte la mattina del sabato con una corsa di ciechi in solitaria, e si continua la domenica mattina con piloti di carrozzine elettriche, e soprattutto spingitori di cavalieri. Perché spingitori di cavalieri? In una gara mettiamo in coppia persone in carrozzine manuali con persone sconosciute normodotate che dovranno fare un percorso divertente con dei premi e potranno capire cosa significhi trovarsi quotidianamente di fronte a ostacoli e barriere. Per arrivare a fare un Gran Prix In All ci vuole un partner d’eccezione come Bper”. Vincenzo Pittella responsabile Bper area Puglia e Matera, ha precisato che da tempo la banca è impegnata nel sostenere le iniziative che si ispirano ai principi e valori di responsabilità sociale. In questo contesto si colloca la volontà di sostenere questo evento e quindi di sostenere le associazioni impegnate nella sua organizzazione, anche perché si tratta di associazioni che sono molto attive nel territorio nel cercare di modificare l’approccio culturale alla disabilità. “Siamo molto orgogliosi di sostenere queste iniziative per l’inclusione sociale, la riduzione delle diseguaglianze, la coesione sociale che passano attraverso la diffusione di questi eventi, che presentano una duplice valenza con un messaggio per le ragazze e i ragazzi disabili che partecipano a questi eventi e quindi un incentivo mettersi in gioco, a credere nelle loro potenzialità, e un messaggio anche per tutti i normodotati che inconsciamente si focalizzano sulla disabilità trascurando le innumerevoli abilità che queste ragazzi hanno”. Nei pomeriggi di sabato 21 e domenica 22 si aprono le diverse aree, frutto di diversi eventi maturati negli anni passati dalla collaborazione con vari enti, come l’Ente Nazionale Sordi, con il suo presidente Vito Andriola, “Guida galattica per autostoppisti”, di cui la prima area “Black is Back” è dedicata all’assenza della vista, quindi il pubblico verrà dotato di speciali lenti attenzione e verrà ricostruito quello che è un mercato rionale della frutta e la verdura, per capire com’è bello, senza dover vedere, usare le mani, l’olfatto e tutti gli altri sensi per assaporare frutta e verdura che si troverà in questo mercato al buio. Ci sarà inoltre la possibilità di giocare a pallone come fanno i ciechi; quindi, dalle 18 saranno in programma gli “Aperitivi ciecati”, dove al buioci si dovrà muovere in giro per i chioschi di Torre Quetta. Proseguendo, la seconda area si chiama “Diverso da chi, normale perché”, dove ci saranno delle sagome con diverse fisicità con cui fotografarsi per mostrarsi come si è, andando oltre questo periodo segnato dai filtri di Instagram che sono predominanti nella nostra vita; riappropriamoci della serenità di essere normali. Inoltre, ci saranno anche sagome di animali che per loro natura cambiano organi sessuali nel corso della loro vita, esistono più di 70 specie che cambiano organi sessuali geneticamente dal maschile al femminile. Una terza area molto importante è “Amami giocando”, perché le persone con disabilità anche cognitiva, soprattutto i ragazzi con sindrome di Down, hanno degli impulsi sessuali fortissimi ma soffocati da anni di tabù; ci saranno dei bagnini che saranno il salvataggio delle frustrazioni sessuali, sono psicologi e sessuologi. Un’altra area è “Bocche cucite” che vede all’opera appunto l’Ente Nazionale Sordi di Bari: quando si va all’estero e si entra in un bar senza conoscere la lingua occorre arrangiarsi; all’interno di Torre Quetta verrà ricreato uno spazio dove sarà possibile consumare gratis, ma capendo come comunicare al barista nella lingua dei segni. Poi, oltre l’aspetto ludico, ci saranno dei talk molto importanti sulle violenze di genere, bullismo e cyberbullismo con un linguaggio che sia comprensibile per tutti; non sarà certo una lezione di diritto me è importante trattare questi argomenti, ha ricordato Genchi, che vent’anni fa ha creato Gens Nova.