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La storia attraverso i sotterranei della Napoli borbonica

Ingresso alla Galleria borbonica di Napoli sotterranea
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Tra le meraviglie di Napoli una tappa affascinante è quella alla Galleria Borbonica.

Si tratta di un percorso nascosto sotto il quartiere San Ferdinando, che fa parte del circuito della Napoli Sotterranea, e racchiude in un ambiente unico 170 anni di storia. La Galleria prende il nome dal re Ferdinando II di Borbone che nel 1853 firmava il decreto di realizzazione del progetto, con lo scopo di creare un percorso che collegasse segretamente il Palazzo Reale a piazza Vittoria, vicina al mare e alle caserme, e consentisse così una fuga veloce in caso di pericolo, visti i rischi legati ai precedenti moti rivoluzionari del 1848. Anche se inaugurato nel 1855, alla fine il progetto borbonico non fu mai ultimato.

Alcuni reperti storici conservati all'interno della Galleria
Alcuni reperti storici conservati all’interno della Galleria

Nella Seconda Guerra Mondiale la Galleria divenne il rifugio dei napoletani durante i bombardamenti subiti dalla città. Per facilitare la loro permanenza, le caverne vennero dotate di un impianto elettrico e di servizi igienici dai tecnici dell’Unione Nazionale Protezione Antiaerea (UNPA).

Dal dopoguerra fino agli anni ‘70 i cunicoli furono adibiti a discariche, immagazzinando prima tutto quello che veniva estratto dalle macerie dei bombardamenti, e poi quello che veniva recuperato da sfratti e sequestri come deposito giudiziale del Comune di Napoli.

Solo nel 2005 questa struttura è stata presa in carico dai geologi, per ispezionarla con l’intento di realizzare un sottopassaggio. Nel 2007 vengono scoperti vari tunnel e dopo ulteriori lavori di scavo nel 2010 la Galleria viene aperta al pubblico grazie all’Associazione Culturale “Borbonica Sotterranea”.

Una delle cisterne presenti all'interno della Galleria
Una delle cisterne presenti all’interno della Galleria

Molti ambienti che fino ad allora erano stati sommersi da metri di detriti sono ritornati al loro stato originario, diventando un’importante attrazione turistica, grazie anche all’opera di scavatori volontari. Con un’attenta illuminazione vengono mostrati, tra gli altri, manufatti come auto e moto d’epoca degli anni ‘40-’50-’60, oppure un imponente monumento dedicato al fascista Aurelio Padovani (che nel dopoguerra con l’intento di cancellare ogni simbolo del regime, finì per essere sistemato in questa galleria).

Rappresentazione della leggenda tradizionale del Munaciello che si cala dal pozzo
Rappresentazione della leggenda tradizionale del Munaciello che si cala dal pozzo

Quattro sono i percorsi offerti ai visitatori per questo viaggio nella storia: il “Percorso Standard” che permette di fare una passeggiata all’interno della galleria ammirando la cisterna e l’acquedotto legati al periodo rinascimentale, i tre ponti, i luoghi usati per il ricovero bellico con i numerosi oggetti di quell’epoca portati dai napoletani, il tutto accompagnato dalla narrazione di alcune leggende popolari come quella de ‘O Munaciello, o piccolo monaco, che veniva indicato come lo spiritello della casa, ma che probabilmente era il pozzaro il quale essendo di bassa statura utilizzava già per lavoro le aperture presenti sui soffitti della galleria entrando a rubare nelle case, poiché in passato ogni abitazione napoletana poteva attingere acqua dai cunicoli da cui si calavano i secchi nel pozzo sottostante; la “Via della memoria”, che inizia dallo scalone del Palazzo Serra di Cassano passando alla sua falegnameria con il piccolo museo della guerra, e da lì una discesa raggiunge l’acquedotto con il bacino ancora piena d’acqua; il “Percorso Avventura” che tra l’altro permette di navigare con una zattera all’interno di una cisterna del ‘400; infine il “Percorso speleo light” che consente di addentrarsi, attrezzati con tute, caschi e luci, nei cunicoli più interni dove, alle pareti sono presenti incisioni realizzate dai pozzari, e di volare con una teleferica dentro una cisterna del ‘600.

I volontari che accompagnano i gruppi nei vari percorsi li rendono partecipi   delle vicende narrate, che sono quelle della storia di Napoli e, più in generale, dell’Italia.

Per informazioni su ticket, orari e prenotazioni consultare il sito http://www.galleriaborbonica.com

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